e si specchia nel mare del mondo, frammentandosi in molti più riflessi
nel linguaggio, nei gesti e nell'arte di quanti se ne possano immaginare.
queste sono solo le mie impressioni da lettrice: non voglio giudicare l’autrice, ma condividere il mio viaggio tra aspettative, delusioni e qualche sorriso ironico.
Ho comprato questo libro perché, leggendo Le cose che ci salvano, mi ero immaginata che parlasse delle dee presenti dentro di noi, con nome e cognome. E invece… beh, invece mi sono trovata davanti a una guida new-age più astratta che narrativa, e sono uscita dalla lettura un po’ malconcia.
Questo 2025 lo ricorderò come l’anno delle occasioni letterarie perdute.
Ho comprato ogni singolo libro con entusiasmo infinito; eppure, devo ammetterlo, la lettura non mi ha gratificato come speravo.
Il fallimento accompagna tanto le mie letture quanto la mia vita sentimentale. Forse è la prova migliore del mio amore per i libri: non li abbandono mai. Vado fino in fondo, pur sapendo quale sarà l’inevitabile epilogo.
Lo stesso succede con le amicizie: mi butto, ci metto il cuore, e finisco per farmi male — pur sapendo che, in qualche modo, finirò per essere delusa. Non incolpo gli altri: forse il problema è che li immagino diversi da come sono. I libri non hanno colpa se non corrispondono alle mie aspettative; e le persone, allo stesso modo, non sono colpevoli se non corrispondono all’idea che mi sono fatta di loro.
La Dea dentro di te - come definirlo?- è una specie di guida new-age.
Ho delle difficoltà a incasellare il nuovo lavoro di Diana Migliano, uscito nel 2025 per De Vecchi.
Il titolo, La dea dentro di te. Ascolta le tue emozioni e libera il tuo potere femminile, fa pensare subito a un manuale di crescita personale, ma dentro ci troviamo qualcosa che sconfina in più territori.
Non è un romanzo, non è un classico saggio accademico, e non è neppure un vero e proprio manuale operativo.
Ma allora cos'è? Proviamo a dire che è un ibrido:
da un lato, una guida new-age che invita a “scoprire la dea interiore” per ritrovare equilibrio e armonia;
dall’altro, un saggio spirituale divulgativo che propone riflessioni su amore, potere, condizionamenti sociali e ricerca di sé;
in filigrana, anche un manuale motivazionale che suggerisce un approccio pratico — fare ordine nelle emozioni, riconoscere la propria responsabilità, dirigere le relazioni in modo più consapevole.
In definitiva, La Dea dentro di te si colloca nel vasto scaffale dei testi di crescita personale a ispirazione spirituale, con una forte enfasi sul femminile come archetipo e come risorsa.
(E io, lo confesso, la immagino seduta su qualche libro, quella splendida Dea: ciondola le gambine e mette quel broncio appena speranzoso mentre guarda la gente in libreria, chiedendosi se qualcuno la porterà a casa.)
Ecco perché: sono uscita da questa lettura malconcia.
Non so se dentro di me ci sia davvero una dea — per ora mi accontento della lettera minuscola — e di certo la “tipa” presente si è divincolata non poco mentre cercavo di finire questo benedetto libro.
Mi sono trovata davanti a frasi che suonano giudicanti nei confronti di donne che si sentono perse, disorientate o non perfettamente allineate con l’ideale proposto: sembra quasi un «amiche delle donne… ma solo se fate come dico io».
Ecco il punto in cui io, lettrice, alzo gli occhi e mi chiedo “ma per favore”.
Eppure qualcosa rimane.
Ho sottolineato passaggi utili — “questa mi serve” — ma, due pagine dopo, ho considerato seriamente di testare le capacità di volo della mia piccola dea dalla finestra...
(Caro Blog, perdona la mia ironia acidella, talvolta incontrollabile.)
Ho delle difficoltà a incasellare il nuovo lavoro di Diana Migliano, uscito nel 2025 per De Vecchi.
Il titolo, La dea dentro di te. Ascolta le tue emozioni e libera il tuo potere femminile, fa pensare subito a un manuale di crescita personale, ma dentro ci troviamo qualcosa che sconfina in più territori.
Non è un romanzo, non è un classico saggio accademico, e non è neppure un vero e proprio manuale operativo.
Ma allora cos'è? Proviamo a dire che è un ibrido:
da un lato, una guida new-age che invita a “scoprire la dea interiore” per ritrovare equilibrio e armonia;
dall’altro, un saggio spirituale divulgativo che propone riflessioni su amore, potere, condizionamenti sociali e ricerca di sé;
in filigrana, anche un manuale motivazionale che suggerisce un approccio pratico — fare ordine nelle emozioni, riconoscere la propria responsabilità, dirigere le relazioni in modo più consapevole.
In definitiva, La Dea dentro di te si colloca nel vasto scaffale dei testi di crescita personale a ispirazione spirituale, con una forte enfasi sul femminile come archetipo e come risorsa.
(E io, lo confesso, la immagino seduta su qualche libro, quella splendida Dea: ciondola le gambine e mette quel broncio appena speranzoso mentre guarda la gente in libreria, chiedendosi se qualcuno la porterà a casa.)
Ecco perché: sono uscita da questa lettura malconcia.
Non so se dentro di me ci sia davvero una dea — per ora mi accontento della lettera minuscola — e di certo la “tipa” presente si è divincolata non poco mentre cercavo di finire questo benedetto libro.
Mi sono trovata davanti a frasi che suonano giudicanti nei confronti di donne che si sentono perse, disorientate o non perfettamente allineate con l’ideale proposto: sembra quasi un «amiche delle donne… ma solo se fate come dico io».
Ecco il punto in cui io, lettrice, alzo gli occhi e mi chiedo “ma per favore”.
Eppure qualcosa rimane.
Ho sottolineato passaggi utili — “questa mi serve” — ma, due pagine dopo, ho considerato seriamente di testare le capacità di volo della mia piccola dea dalla finestra...
(Caro Blog, perdona la mia ironia acidella, talvolta incontrollabile.)
Insomma: è un testo new-age a metà tra manuale motivazionale e diario spirituale, che regala spunti se lo si legge con leggerezza… e con un evidenziatore sempre a portata di mano.
Il libro tratta un argomento ricco e variegato come il femminile e il suo aspetto più profondo. Ma se il lettore fosse un uomo, non dovrebbe sentirsi escluso. Personalmente gli consiglierei di mettersi alla prova, come un novello Indiana Jones che scopre di avere una Dea dentro di sé: alla scoperta della Dea perduta… e forse un po’ della propria pazienza.
Il libro tratta un argomento ricco e variegato come il femminile e il suo aspetto più profondo. Ma se il lettore fosse un uomo, non dovrebbe sentirsi escluso. Personalmente gli consiglierei di mettersi alla prova, come un novello Indiana Jones che scopre di avere una Dea dentro di sé: alla scoperta della Dea perduta… e forse un po’ della propria pazienza.
