martedì 14 ottobre 2025

Halloween giorno 14 - Paul Auster 4 3 2 1

 la sua anima era vecchia e stanca, 
e le anime vecchie e stanche alle volte potevano essere amare,
anche rabbiose, soprattutto con le anime di quelli
che non provavano la sua stessa amarezza e la stessa rabbia.
(pag. 762)


Caro Blog,

tra qualche giorno mi dedicherò all’allestimento della “casa stregata”.
La mia idea di “pauroso” si sposa con quella di Winnie the Pooh e di Molang… giusto per darti due coordinate di ciò che avviene nel mio cervello.

Eppure il mio sonno è disturbato da incubi terribili.
Si alternano vampiri che vengono scarnificati dal potere dell’amore,
zombie che allontano con le preghiere e, ultimo,
il più terribile di tutti:
la morte delle persone a cui voglio bene.

Le loro anime erano salite su una barca, simile a quella degli elfi che lasciano per sempre la Terra di Mezzo, che galleggiava su un mare azzurro e limpido come ho visto solo in alcuni pomeriggi invernali.
Un gruppo di tritoni e sirene circondava la barca e mi impediva di salire.
Malgrado i miei pianti disperati e le mie suppliche, sarebbero andati via senza di me.
I miei cari erano sereni e mi dicevano che non dovevo piangere, che era per loro il momento di partire, perché erano stanchi.

Mi sono svegliata con la netta sensazione di essere sola al mondo e senza alcuno scopo per andare avanti.
Non sono mai stata tanto triste.

Allora ho pensato a un libro, quello che ho letto recentemente: 4 3 2 1, di Paul Auster.

In questo romanzo si sviluppa l’idea del “come sarebbe andata se…”.
Il protagonista vive quattro vite possibili ed è curioso notare come il nucleo centrale delle sue conoscenze resti costante, pur con alcune varianti.

Quello che ho apprezzato di questo romanzo sono l’impianto stilistico e il sottofondo storico.

Puoi decidere di leggere le vite in modo singolo, capitolo per capitolo,
oppure osservare come le quattro strade procedano simultaneamente l’una accanto all’altra: come si evolvono i vari rapporti, modificando i caratteri, le capacità di reagire agli eventi personali e storici dei diversi protagonisti.

Un libro veramente ben scritto. Bello in termini assoluti.
Ma che, personalmente, non ho apprezzato.
Nel senso che, in fin dei conti, la storia del protagonista era pur sempre incentrata sul mondo di un ragazzo che è rimasto lontano da me.
Con il quale non ho potuto mai immedesimarmi.
Umanamente parlando, potevo ascoltarlo, ma senza mai entrare veramente in contatto con lui.
Capivo e amavo il suo essere bambino,
ma crescendo non ho visto nulla che me lo ricordasse.

A mio avviso, anche la promessa che avevo intravisto nella quarta di copertina è stata tradita.
Quando ho letto: “le sue traiettorie [della vita] sono diverse ma tutte, misteriosamente, incrociano lei, Amy”, mi sono aspettata di vedere un amore particolare, che emergesse in ogni possibile esistenza.

Mi sbagliavo.

Amy è rimasta sempre sullo sfondo. Avrei voluto conoscere meglio, e più in profondità, le passioni che muovevano il suo cuore, le sue azioni.
Mi è sembrata solo una comparsa. Uno strumento più che una persona, un’ombra! di cui si è servito l’autore per dare un po’ di spessore al suo beniamino.

Discorso diverso per la figura della madre, probabilmente il personaggio che ho apprezzato maggiormente.
Una donna forte, con un pensiero autonomo e indipendente, capace di rialzarsi mille e più volte, di sostenere gli altri e sé stessa.
Non ha bisogno di parlare direttamente con il lettore, perché si esprime con le azioni e con la fotografia.

Voglio ricordare anche le figure della nonna e della zia, sempre materne, perché mentre scrivo mi rendo conto di quanto siano state importanti nelle vite di Archie.

Forse le figure femminili sono state la cornice che ha tenuto unite queste storie.
Senza di loro — la nonna, la madre, la zia, Amy — Archie non sarebbe mai esistito.

Gli appassionati d’arte sarebbero più bravi di me a spiegare quanto sia importante, per un quadro, la sua cornice.
Silenziosa, sempre ai margini, mai protagonista: è lei che protegge l’opera d’arte e le conferisce nobiltà e potenza.

Facci caso, la prossima volta che visiti un museo.

In conclusione, forse è questo che mi ha lasciato il romanzo: la consapevolezza che, pur cambiando le vite, gli incontri, i destini, esiste sempre qualcosa o qualcuno che ci tiene insieme.

Un filo invisibile che, anche quando sembra allentarsi, ci impedisce di disperderci completamente.

Mi piace pensare che le figure femminili del libro siano proprio quel filo: non protagoniste rumorose, ma presenze che tengono saldo il tessuto delle storie, come mani che rammendano uno strappo.

Come se l’immagine della donna al telaio fosse incisa nelle nostre anime — da Penelope, alla Bella Addormentata, fino alle Moire.

Che sia questo ciò che sto cercando anch’io, nei miei incubi e nei miei sogni?

La rassicurazione che qualcuno, da qualche parte, continui a rammendare la mia vita con la stessa tenerezza silenziosa.

Forse non inserirò 4 3 2 1 tra le mie letture preferite, ma mi ha ricordato che ogni vita, anche la più dolorosa o incompleta, è sempre parte di un disegno più grande — e che, come nella mia “casa stregata”, la paura non è mai fine a sé stessa.

Serve solo a mostrarci quanto desideriamo restare.

E quanto, nonostante tutto, continuiamo ad amare.

venerdì 3 ottobre 2025

Halloween: giorno 3

 Caro Blog,

con Piccolo Principe ogni giorno è Halloween. 
Non posso mentire: quest'aria fredda e pungente mi piace.
Le strade sono piene di pozzanghere e foglie colorate.
Un colore che con parole non si può definire.

Certo, alcune sono tutte rosse, altre gialle, altre ancora marroncine.
E poi ci sono quelle che sembrano multicolori!
Come se il Folletto delle Stagioni avesse finito la vernice verde o gialla.

Quando avevo cinque anni, una vecchia zia della mia mamma, mi regalò un sussidario della Quinta classe.
Sapevo già leggere da sola e ricordo che mi innamorai di quel libro.
Il suo protagonista era un Folletto che accompagnava i bambini alla scoperta delle stagioni, del loro mutare nel tempo.

Credo sia stato il primo momento importante della mia vita.
Quel momento in cui pensi che il mondo sia fatto anche di qualcosa che non è visibile.
Crescendo diventa sempre più difficile "vedere". E allora provo ad ascoltare, a sentire...

Vado a riscaldare l'acqua nella teiera... è il momento giusto per una tisana.

giovedì 2 ottobre 2025

SPIRITI, SANTI ED EROI - Storie popolari irlandesi

 Non credere all'esistenza degli spiriti
è la cosa più sciocca che un uomo,
una donna o un bambino possano mai fare.

Ciao Blog,
il progetto Halloween è già in cantiere. Come ben sai, mi sto arrovellando il cervello per rendere questo 31 ottobre ancora più magico del precedente (ammesso che il Signore ci permetta di viverlo).

Mentre fuori infuria una terribile tempesta, degna di un vecchio film dell'orrore, con Vento che ulula e Pioggia che batte sui vetri delle finestre, mi sono ricordata di un simpaticissimo libricino letto quasi un anno fa (ormai il 2025 sta volgendo a termine!).
E, considerato il periodo, ho pensato fosse il momento giusto per presentartelo.

Il titolo è molto esplicativo: Spiriti, santi ed eori - Storie popolari irlandesi, edito Feltrinelli.
Scritto da Antonio Bibbò e pubblicato nel 2022, si presenta come una raccolta di racconti e fiabe irlandesi. Sarà merito del suo autore, ricercartore all'Università di Trento e traduttore, nonché appassionato del mondo irlandese, ma bisogna sottolineare quanto siano ben scritte tutte le 191 pagine!

Rispetto ad altre raccolte simili, i racconti sono ben strutturati e ricordano lo stile a me più familiare di Andersen e compagni: con una trama chiara ed una conclusione che può piacere o meno - certo - ma che almeno c'è!
Invece, in passato, mi è capitato di leggere racconti che non avevano, come si suol dire, “né capo né coda”.

Inoltre, a conclusione del libro c'è un mini saggio sulle tradizioni e sulla lingua irlandese davvero molto interessante.
Infine, mi ha riempito di gioia trovare i numerosi riferimenti a James Joyce, lo scrittore irlandese per antonomasia, che sai bene adoro — e che quest’anno mi ha rapito con i suoi libri Finnegans (o Finnegan’s…).

L'Autunno è la stagione perfetta per leggere questo libro.
Con il freddo che bussa alle porte, è tempo di riprendere morbide e calde copertine.
Mentre ci accoccoliamo sulla nostra poltrona preferita e soffiamo sulla tazza di tè fumante, immagino uno spiritello curioso far capolino da dietro le nostre spalle.
Quale sorpresa per lui, soprire il nostro interesse rivolto alla sua storia!

Sono certa che, per gratitudine, ci donerà una ghianda e un po' di fortuna.
Pertanto, siate sempre gentili - soprtattutto quando nessuno vi guarda.
E questo vale sempre, sia che crediate, sia che non crediate agli spiriti.

mercoledì 1 ottobre 2025

Ottobre: Halloween arriviamo!

 Caro Blog,

lo so, non passiamo più tanto tempo insieme. Questo accade da quando sono approdata ad una verità insindacabile, riguardo me stessa.
L'introspezione e lo scrivere troppo alimentano Malinconia in modo sbagliato.
Sai perfettamente che lei abita nel mio cuore in modo stanziale. 
Non è più un ospite di passaggio.
Non fraintendermi, non sono dispiaciuta per la sua presenza.
Fa parte di me e l'ho accettata con serenità. Ma non è giusto che si faccia fuori tutta la dispensa di energia e amore e pensieri.
Così scrivo meno. Però continuo a leggere. Prima o poi ti parlerò dei miei pochi libri, accumulati in questi mesi.
Oggi è iniziato Ottobre. E mi sento bene. L'aria è fresca. La luce meno intensa. I contorni delle nuvole sono netti e il cielo è azzurro.
Mare è molto agitato, perché sente anche lui il cambiamneto nell'aria, nel vento.

Non dimentico le tensioni nel mondo, ma per una volta le metto da parte.
Mi concentro sul mio respiro, lento e regolare.
I battiti del mio cuore scandiscono come una ninna nanna il tempo che mi scorre intorno.
È Ottobre. Piccolo Principe ha iniziato a mandarmi i suoi disegni con tema Halloween.
Non posso deluderlo.
Anch'io metterò una decorazione al giorno, per fargli piacere.
Piccolo Principe è Amore.
Il senso della mia esistenza.
Quello che mi rende serena, lieta di vivere.

Il mondo sta viaggiando a 300 km/h contro un muro in cemento armato.
Ma io ho Piccolo Principe...
ho Amore...
respiro lentamente...
ascolto i battiti del mio cuore.