domenica 14 febbraio 2021

San Valentino: Patroclo e Achille (La canzone di Achille - Madeline Miller)

 Nell'oscurità, due ombre si avvicinano attraverso il crepuscolo fitto e senza speranza.
Le loro mani s'incontrano e la luce si riversa inondando ogni cosa,
come cento urne d'oro che, aperte, fanno uscire il sole.


Non lo avrei mai pensato: ma ho trascorso un bellissimo San Valentino grazie a questo libro. Mi sono immersa nella lettura, mi sono dimenticata di tutto, di ogni cosa, di ogni problema. Ho dimenticato me stessa. La mia rabbia, la mia tristezza.
Patroclo mi ha preso per mano e mostrato la sua vita, il suo amore.
Un amore vero, profondo, esclusivo.
Patroclo e Achille mi hanno commosso.
Complice un racconto in prima persona, non saprei, ma mi sono fatta coinvolgere dalla prima all'ultima pagina.
Non ho avuto fretta di finire. Ma ho assaporato ogni parola, ogni sentimento descritto.
E dire che da studentessa sono sempre stata "team Ettore" (come si usa dire nel XXI secolo).
Achille non mi è mai piaciuto: il pelide, arrogante, semidio, forte, invincibile. 
Ma in queste pagine Patroclo ci accompagna nella conoscenza di un giovane Achille.
Il Principe che ama e viene amato. Il cui amore è unico e irreversibile.
Un libro che mi è piaciuto molto.
Rileggere il mito, rivivere le storie del poema omerico mi ha entusiasmato.
Perché Achille sceglie Patroclo?
Tutti lo vedono come un essere brutto, insignificante; Deidamia infierisce contro di lui, né particolarmente intelligente, né particolarmente dotato.
Ma la verità è che Patroclo con la sua bontà, la sua capacità di amare, la sua generosità, la sua pietas è il migliore di tutti.

Come ci ha insegnato in precedenza un Amicolibro, il mito greco si distingue perché non ne esiste un'unica versione.
Così non mi stupisco se alcuni personaggi sono più odiosi di altri e se non sempre le descrizioni combaciano con i miei vecchi ricordi.
Quello che invece combacia è, ancora una volta, una forma di amore che solitamente si considera tossico.
Briseide, una contadina o una sacerdotessa poco importa, è salvata dalla razzia grazie all'intervento di Patroclo. Patroclo il gentile, il misericordioso, il premuroso.
Lei sa che non avrà mai il suo cuore, ma è felice di stargli accanto come amica, come consigliera.

Preferirei vivere come tua sorella, piuttosto che rimanere qui.

Qui dell'ira funesta di Achille c'è poco.
Dovremo aspettare molto per vederla esplodere. E quando accade sappiamo che tutto è compiuto.
Il poema di Omero è solo una traccia per questo romanzo, che magari può sembrare un po' mieloso, zuccherino come i fichi che Patroclo e Achille si sono tante volte offerti e scambiati.
Ma a me è piaciuto.
La parte finale è un momento di bellezza che merita di essere ricordata.
Anche l'austera Teti si piega di fronte a questo amore unico, bellissimo, che diventerà immortale.
La vera gloria non è nella guerra.
La vera gloria è nell'amore.

Va'. Lui ti sta aspettando.

Oggi è San Valentino.
L'anno scorso, con una sfrontatezza che non mi riconosco, scrissi un breve messaggio a TuSaiChi. Che naturalmente rispose con una gif delle sue.
Era solo uno scherzo, ovviamente. Però fu bello per me.
Diciamo che mi piaceva, ogni tanto, ma proprio raramente, pizzicarlo un pochino.

Quest'anno niente scherzi.
Solo un grande vuoto.
Patroclo e Achille, il loro amore, lo hanno solo reso meno solitario.
Hanno attenuato l'eco che si protrae incontrastato.

Se lui morirà, io non tarderò a raggiungerlo.

Non è un desiderare la morte. Ma senza l'Amore, nulla ha senso.
Perché trascinarsi? Perché continuare la messinscena?
Senza Amore tutto perde di significato.
Anche il sole, il cielo, il mare.
Non c'è più sapore. Non c'è più gioia.
Meglio il freddo dell'Ade.

Il bisogno di lui è più forte della mia rabbia.
Voglio parlare di qualcosa che non è morto e non è divino.
Voglio che lui viva.

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