venerdì 12 febbraio 2021

Peanuts

A volte, se sei depresso, non vorresti fare niente.
Tutto quel che vuoi fare è appoggiare la testa al braccio, e guardare nel vuoto.
A volte puoi andare avanti così per ore.
Se sei eccezionalmente depresso, devi perfino cambiare braccio.


Se sei stato bambino negli anni 80 non puoi non averli amati. Chi? I bambini e gli animaletti della bellissima famiglia dei Peanuts.
Una di quelle conoscenze che permane nella vita adulta, mimetizzata tra magliette e spillette. O matite e agendine.
Quando ero bambina avevo portachiavi e pupazzetti. Ma la cosa più belle di tutte era una borsetta dalla forma di bauletto, di colore rosso, con la stampa gialla di Woodstock e con il peluche del dolcissimo Snoopy poggiato sulla borsa, come chiusura.
Amavo quella borsa, la portavo ovunque. Ne ero fiera. Sono sicura che da qualche parte, tra le cose che non ho riportato a casa dal trasloco, sia rimasto il peluche. (Uno scatolone prezioso quello! Chissà se un giorno avrò il coraggio di aprirlo!)
Oggi ricorre l'anniversario della morte di Charles M. Schulz, il fumettista papà dei Peanuts e nonno di tutti noi.
Il mio personaggio preferito è sempre stato Snoopy. Di lui, il suo autore dice:  "Deve ritirarsi nel suo mondo fantasioso per sopravvivere. Altrimenti, conduce una vita noiosa e miserabile." 
Snoopy è un beagle antropomorfizzato, che non parla mai. Ha un grande amico e aiutante, l'uccellino Woodstock. Il suo padroncino è il timido e dolcissimo Charlie Brown.
Snoopy ha una fervida immaginazione. A volte combatte un'immaginaria guerra aerea contro il suo acerrimo nemico Barone Rosso. A volte lo vediamo volare con in testa occhialoni e casco da pilota e sciarpa, proprio come un aviatore britannico. Altre volte lo incontriamo seduto alla macchina da scriver; egli si distingue anche per essere un abile scrittore di romanzi brevi, che non vengono mai pubblicati. Chissà perchè?

La Storia del Mondo. I vulcani eruttarono. Gli oceani ribollirono. L'universo era in subbuglio. Poi venne il cane.

Charlie Brown l'ho apprezzato da adulta. La sua timidezza, il suo essere segretamente innamorato della ragazzina dai capelli rossi, sono caratteristiche che hanno destato in me una simpatia ed un affetto tardivo ma indissolubile.

Quando non ricevi mai lettere d'amore, devi far finta che qualsiasi cosa sia una lettera d'amore.

Il piccolo Woodstock invece nasce il 4 aprile 1967. Dopo che la sua mamma fece della pancia di Snoopy, il suo nido.
In precedenza avevamo già visto Snoopy fare amicizia con gli uccelli del giardino, soprattutto quando questi iniziarono ad usare la sua cuccia per una sosta durante le migrazioni o come luogo dove giocare a carte.
Col pulcino che ha difficoltà a volare e non ama migrare nelle terre del Sud per trascorrere le estati, nasce subito un'amicizia destinata a durare tutta la vita.

Quando uno scrive una storia suppongo che spesso lo faccia per se stesso, non perché debba piacere ad altri.
Ma spero che Schulz sia morto consapevole di quanto bene abbia fatto a tante persone timide e sole.
C'è molto della sua vita nei suoi personaggi.
E sono contenta che dopo di lui, rispettando le sue ultime volontà, nessuno abbia scritto storie usando i suoi amici.
Sono molto vicina al suo cuore, e non voglio pensare che qualcuno mi inganni prendendo il suo posto.

Penso di aver paura di essere felice perché,
ogni volta che lo sono,
succede qualcosa di brutto.


Nostalgia? Ecco il sito ufficiale dove poter sgranocchiare ancora un po' di originali Noccioline al gusto di passato.

p.s. Non so perché inizio a pensare che Persona sia nato il 4 Aprile.
Sono decisamente pazza!

Shermy: Vedi questa piccola cicatrice? Me la sono fatta l'estate scorsa cadendo dal triciclo... Tu hai delle cicatrici, Charlie Brown?
Charlie Brown: Un sacco... ma sono tutte mentali!


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