mercoledì 10 febbraio 2021

Estate - Edith Wharton

 Le lacrime non le sgorgavano con facilità e
le tempeste dell'animo si sfogavano di solito al suo interno.


Non me ne voglia nessuno, ma Edith Wharton non è la mia scrittrice.
Perseguendo nel mio piano di leggere romanzi brevi sono incappata in questo romanzo.
Estate, che nome soave.
Mi è piaciuto più del precedente. E amo il fatto che sia stato veloce.
Ma c'è una cosa che non sopporto nel mondo fantastico: che assomigli alla realtà.
La protagonista Charity lotta con tutte le sue forze per sottrarsi ad un destino che era stato segnato per lei dall'azione dei suoi avi.
Ma malgrado i suoi sforzi, la realtà beffarda e cinica la riporta proprio su quei sentieri, come accadde prima di lei, a Giocastra, a Medea, a Fedra e a tante donne sole e sfortunate.
Non è mai stato un mondo per le donne il nostro. E non è un problema di epoche lontane. Ancora oggi non si accetta la sessualità o la passione di una donna. Siamo viste sempre o come angeli del focolare o come meretrici ammaliatrici.
Charity ha un'indole ribelle e desidera ardentemente essere indipendente da un punto di vista economico e sociale. Vuole vivere!
Da questo punto di vista è una protagonista nuova, che mi è piaciuta subito. Anche se scontrosa, anche se irriverente. Orgogliosa e consapevole di sé.
In questo la Wharton ha creato un capolavoro.
Tuttavia, questa splendida promessa si infrange nel modo più banale e triste.
La passione, l'amore sono sinonimo di rovina.

Ma mentre se ne stava seduta, immersa nel suo dolore muto, le parve che la vita fosse troppo brutta, troppo triste e intollerabile, per essere vissuta.

Un uomo, l'ha ingannata nel modo più subdolo e banale, prende tutto quello che può prenderle: sogni, speranze, innocenza.
Come se ciò non fosse sufficiente non ha nemmeno il coraggio di lasciarla, ma anzi si potrebbe dire che si lascia lasciare...
Una specie di "non sei tu sono io" ante lietteram.
Ma la cosa più grave è che, alla fine, lei ha la sensazione di essere stata salvata comunque da un altro uomo.

Questo aspetto della storia non mi è andato a genio.
Il romanzo è stato motivo di scandalo, quando fu pubblicato nel 1917. D'altronde è una storia d'amore che sonda anche l'aspetto passionale di una giovane coppia. 
La ricerca di un nascondiglio, di un posto "solo nostro".
Naturalmente non stiamo parlando di Murakami. Non sono descritte scene di sesso esplicite.
Ma lo stile aperto con cui la Wharton descrive le atmosfere non lascia nessun dubbio.
Niente sospiri, niente sguardi languidi. Eppure sappiamo tutto.

Ho detto che Edith Wharton non è la mia scrittrice.
Da personaggio scivolato via per sbaglio da una goccia d'inchiostro, e persa in questo mondo, vorrei tornare a casa attraverso parole di Amore.
Vorrei una descrizione di quelle che fanno riempire gli occhi di lacrime, che fan battere il cuore.
Vorrei tornare a ridere con Lui.



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