martedì 23 febbraio 2021

Buon Compleanno Libro - 200 anni senza John Keats

Spesso il piacere è un ospite passeggero,
ma il dolore ci stringe in un crudele 
abbraccio.


Oggi è una giornata speciale.
Porta in sé il ricordo della prima stampa e quindi della nascita del Libro, e il ricordo dell'ultimo respiro di John Keats, uno dei più grandi poeti romantici del XIX secolo.
In passato ho avuto modo di parlare di questi amici.
E quindi non ho molto da aggiungere.
Tuttavia non si può non fermarsi a riflettere su questi due momenti importantissimi della storia dell'umanità.

Con la prima stampa della cosiddetta Bibbia di Gutenberg si inaugurava l'età del libro.
Prima di questa data il libro era qualcosa di raro, di cui non si comprendeva il potere, che era accessibile solo a pochi. Solo da questo momento la diffusione della cultura ha avuto una possibilità; l'accesso al sapere è dominio di sempre più persone. Nasce l'uomo moderno! In questo momento si può dire che siamo usciti dal buio delle nostre caverne, ancora prima della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo!
Sono momenti commoventi. La gente sta facendo la storia, ma non ne è consapevole.
Se avessi la macchina del tempo sicuramente vorrei assistere a questo momento speciale e unico.
In questi giorni stiamo esplorando il suolo di Marte con una tecnologia che ci sembra fantascienza.
Ma continuiamo ad ignorare il potenziale di questo oggetto prezioso e terrestre: il Libro. Auguri Amico mio!

Here lies One Whose Name was writ in Water.
Roma, 23 febbraio 1821, Piazza di Spagna n. 26, ha venticinque anni e si spegne consumato dalla tubercolosi, il giovanissimo poeta inglese John Keats.
Della sua vita si ricorda il 1819 come annus mirabilis, anno in cui dedicò la sua breve vita alla poesia, riempiendola di bellezza, di sensualità e di filosofia, aiutandosi anche con l'allegoria dei classici greci.
Capì subito che la Morte avrebbe reclamato la sua giovane vita e nelle sue opere si ravvede una certa urgenza, necessità di esprimere le proprie idee sulla morte, sulla bellezza, sulla realtà.
Uno dei temi centrali della sua poetica è cuore anche del romanticismo del XIX secolo: l'eterno conflitto tra reale e ideale.
L'uomo tende ad una vita di bellezza e felicità, ma si apre all'amara consapevolezza che dolore e morte sono le sole realtà che gli vengono offerte.
Tuttavia l'uomo può abbandonarsi alla contemplazione della bellezza, una bellezza che è anche verità. Che parte dai cinque sensi e arriva all'anima.
La bellezza coincide con la verità, la vita è fugace: queste sono le uniche cose che si possono accettare in questo mondo.

Diceva Keats: esistere senza la poesia è impossibile.
L’unico modo per sconfiggere la morte è vivere eternamente. Una conclusione alla quale giunse anche Foscolo: l'immortalità del ricordo, della poesia.
La poesia nasce dal profondo dell'anima, va oltre la fugacità della vita e si eleva all'immortalità. Non ci sono messaggi nascosti, la poesia nasce dall'immaginazione. Non deve insegnare nulla.
Che bello! Finalmente qualcuno che vive e basta. Non sale in cattedra. 
Cosa saremmo senza poesia?
Niente.

La vita è un'avventura da vivere, non un problema da risolvere.



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