martedì 2 febbraio 2021

Diario di un Nessuno - George & Weedon Grossmith

 Con la mia cara mogliettina Carrie
siamo entrati da una settimana nella nostra nuova casa.


Inizio a sentirmi meglio. Il malessere degli ultimi giorni sta passando.  
Eppure mi sento priva di vita.
Le notizie politiche mi hanno definitivamente svuotato.
Che stupida a prendermela così tanto!
Ma c'è qualcuno che possa biasimarmi? Ho la sensazione sgradevolissima di aver perso non solo il futuro ma anche il presente.
Non posso raccontare come scorrono le mie giornate.
Ma posso dire che quando alla sera mi immergo nella lettura, ho la netta sensazione di essere nel posto giusto.
Allora mi chiedo: che sia scivolata via dalle pagine di qualche libro e nessuno se ne sia accorto?
Che sia un personaggio secondario e nessuno si sia avveduto della mia scomparsa? Magari ero la vecchietta che vendeva fiori all'esterno di una chiesa. O ero quel pastore che conduceva il suo gregge al pascolo. O la venditrice di manghi (adoravo le illustrazioni di questa storia quando ero bambina) di un lontano mercato in Oriente.
Scusate signori scrittori, sicuri di non aver smarrito qualcuno? Di non essere rimasti con la penna sospesa a mezz'aria e di non essere riusciti a continuare ciò che stavate scrivendo? Magari sono rimasta io quella sospesa, imprigionata in una goccia d'inchiostro, che vi siete persi insieme con l'ispirazione di un istante e di cui non avete più narrato.
Sventurata, mi sono destata in questo mondo sbagliato.
Perché scrivo questo?
Perché ciò che leggo mi sembra più reale di ciò che vivo.
Proprio oggi ho avvertito questa strana sensazione: non mi appartenevo; non mi apparteneva il mio corpo, ciò che scrivevo, ciò che mangiavo.
Mi arrivano messaggini ai quali rispondo con ironia e con adesivi.
Ma non mi sento reale. Mi sembra di recitare una parte in quelle risposte.
Mentre mi sento molto vicina a chi mi racconta la sua storia dalle pagine del libro che ho tra le mani; proprio come se la sentissi con le orecchie. Timpani, staffa incutine e martello! - tutti vivamente pronti a cogliere le confessioni del mio amico di turno.

Questa volta è toccato a Mr. Charles Pooter.
Mi ha raccontato i suoi ultimi 15 mesi di vita attraverso il suo diario. 
L'ho trovato divertentissimo!
Per nulla semplice raccontare il proprio quotidiano, soprattutto se si è sfortunati ma pomposamente orgogliosi come Pooter.
Ma egli è riuscito a filtrare ogni situazione con umorismo e aplomb tipiche del più classico gentiluomo inglese.

Oggi questo romanzo è considerato un classico esempio di umorismo sia dal pubblico sia dalla critica.
All'opera, i fratelli George e Weedon hanno partecipato portando ognuno le proprie risorse. Infatti, insieme con il racconto sotto forma di diario troviamo delle simpatiche illustrazioni; ed è come conoscere degli amici tramite un album di fotografie.
Una volta si faceva: si raccontavano aneddoti della famiglia e magari si mostravano le foto dei protagonisti o dei luoghi narrati.

Odio la mia esistenza.
Vorrei tornare a vendere fiori davanti a quella chiesa.
Vorrei che lo scrittore mi avesse imprigionato in una pagina e non mi avesse smarrito qui.

Mi manca Persona. Spero stia bene. Prego per lui. Ma non oso più bussare alla sua porta.
Come potrei?
Sono una creatura inutile:
E detto tra noi, faccio proprio schifo.
Se fossero pubblicati 15 mesi del mio diario, penso che la gente vorrebbe i propri soldi indietro.
Oppure la gente comprerebbe la sua copia per poter dire: "Vedi questa come sta messa male!". E ripenserebbe alla propria esistenza in modo più sereno e spensierato.
Se imparassi a disegnare Immy in modo simpatico potrei pensare di farlo veramente, e  spedire tutto quanto a qualche casa editrice coraggiosa!

p.s. Sto scherzando, tranquillo Lector!

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