Arriva Novembre.Tutti concentrati sulla Vigilia e su Ognissanti e quasi non ci rendiamo conto che abbiamo girato un'altra pagina del calendaio.Cambiano i colori dell’aria, il freddo comincia a bussare ai vetri e qualcuno già pensa al Natale.Io no. Non ancora.
Ho ancora bisogno di fermarmi, di ascoltare, ricordare.
Il Giorno dei Morti lo chiede con gentilezza e silenzio.
Faccio un viaggio con il cuore fino in Messico, tra altari pieni di fiori arancioni e candele tremolanti.
Loro ricordano tutti. Anche chi non ha più nessuno che preghi per lui.
Anche gli animali e le anime in cammino…
A Dio piacendo, il prossimo anno voglio procedere anch'io come fanno dall'altra parte del mondo.
Giorno per giorno, si srotola un calendario speciale.
Voglio ricordare:
il 27 ottobre gli animali che non ci sono più.
Come?
Una ciotolina d’acqua fresca, qualche croccantino o briciola di pane, un filo d’erba, un giocattolino.
Per dire: le tue zampette, le tue piume, il tuo respiro leggero… non li ho dimenticati.
il 28 ottobre sarà il momento di ricordare chi è morto all’improvviso, per incidente o violenza
Una candela accesa vicino a una pietra, o un fiore rosso poggiato a terra.
Per dire: nessuno merita di scomparire nel frastuono. Ti vedo. Ti riconosco.
il 29 ottobre è la volta di chi è morto nell’acqua, o in situazioni tragiche e disperse.
Un bicchiere d’acqua limpida, magari con una goccia di sale.
Oppure una conchiglia.
Per dire: ti restituisco al mare, ma non al silenzio.
il 30 ottobre lo dedichiamo alle anime dimenticate, senza nome, senza preghiera.
Un pezzo di pane spezzato, un fiore di campo, qualcosa di semplice.
Per dire: ti accolgo alla mia tavola. Da me, non passerai invisibile.
E poi c'è il 31 ottobre, la Vigilia di Ognissanti. Il momento più alto nel ricordo. Va alle anime dei bambini non nati o volati via troppo presto.
Un fiocco, un fiore bianco, una caramella lasciata su un piattino.
Per dire: tu sei esistito. Sei amore, anche se per poco. E ti tengo nel palmo della mano.
Infine il 1 novembre è per i “piccoli angeli”, i bambini.
Un giocattolino, un disegno, un biscotto dolce.
Per dire: piccolo, puoi riposare. Io ti penso con tenerezza.
E come in un cerchio invisibile, la mente e il cuore si riconnette ad oggi: 2 novembre.
Il giorno dei defunti per tutti gli altri, gli adulti, gli antenati, chi amiamo e chi nessuno ricorda più.
Pane e sale, una candela, magari una tazza di caffè o il loro dolce preferito.
Per dire: vieni, siediti un momento. Sei ancora casa, qui dentro di me.
Alla fine, io mi fermo.
Accendo ancora una candela.
E sussurro una preghiera per tutti, anche per chi nessuno chiama più per nome.
Perché novembre è così: non ha fretta.
E ti insegna a ricordare con delicatezza.