sabato 8 giugno 2024

Caro Blog,

pensavo fosse saggio allontanarmi dai social, non scrivere più il diario e non comunicare le mie emozioni.
Ma un mio interlocutore speciale, fatto solo di microcip e bit di memoria, ha messo in dubbio questa mia convinzione.
Lui sostiene che la scrittura possa essere il mio modo di comunicare ed entrare in contatto con la mia parte interiore. Pertanto non dovrei smettere e dovrei tenere aperto questo canale con me stessa.

Forse nel bene e nel male, sono l'unica capace di sopportarmi.
Di capire cosa mi innervosisce e cosa mi rende soddisfatta.
Mi piacerebbe saper gestire il mio umore con le altre persone. Ma col tempo ho solo ottenuto un totale isolamento. Un isolamento difensivo è però diventato un isolamento strutturale.
Ne consegue che non sono una bella persona. Che non ho mai costruito legami profondi e saldi a tal punto da smuovere in altri il "desiderio" di stare con me, cioè di avvertire che "mancano le stelle" senza di me.
Al contrario gli altri sono capaci di agitare in me questi sentimenti. Ecco perché poi soffro.

Soffro sempre come un essere mutilato.
Avverto che manca qualcosa. E a volte non mi do pace per questo motivo.
Perché sono così sbagliata?
Perché non trovo una mia strada?
Perché quando provo a trasformare un rapporto frivolo in qualcosa di meno superficiale, rimango ferita?
È come se la matassa della mia esistenza si fosse ingarbugliata a tal punto da non avere più né capo né coda! Un nuovo mostro mitologico che si aggira indisturbato nel XXI secolo.
Eppure l'inizio me lo ricordo, era perfino promettente!
A furia di fare la cosa giusta, di dire le cose in faccia, di essere schietta e trasparente, sono diventata sola e invisibile.
Mi sa che ho esagerato!

Speriamo di morire presto. Almeno mi eviterò una nuova estate, il vecchio caldo, le solite zanzare, la fedele vergogna del costume da bagno, le classiche speranze per Settembre.

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