martedì 29 ottobre 2019

Le Notti Bianche - Fëdor Dostoevskij

"Provai una tristezza terribile in quel momento;
ciò nondimeno, dentro di me iniziai come a ridere."


Quattro notti da trascorrere con l'Io-narratore-sognatore.

Bianche, perché a San Pietroburgo, città in cui si sviluppa questo sogno-racconto, per cinquanta giorni, il sole accarezza la città fino a tarda sera.

E' un romanzo piacevolissimo; si seguono i dialoghi tra i protagonisti, come se si fosse presenti.
Sembra di origliare!

La conclusione è nostalgica: il nostro sognatore si ritrova al punto di partenza.
Forse più disilluso o forse più convinto che il mondo dei sogni sia migliore di quello reale.

E' un personaggio nel quale mi ritrovo molto.

lunedì 28 ottobre 2019

Cristo si è fermato ad Eboli - Carlo Levi

"Sono passati molti anni, pieni di guerra, e di quello che si usa chiamare la Storia.
Spinto di qua e di là alla ventura, non ho potuto finora mantenere la promessa fatta, lasciandoli, ai miei contadini, di tornare fra loro, 
e non so davvero se e quando potrò mai mantenerla."

Levi non tonerà mai più nelle terre di Grassano; la vita, o forse la Storia, lo porteranno altrove.
Ma quell'esperienza del confino in Lucania meritava un posto nella memoria collettiva, diventando un romanzo tra i più importanti del panorama letterario italiano del Novecento.

Un libro da leggere quando tutto il resto del mondo tace e solo se si ha la capacità di immedesimarsi nei protagonisti.
Che sono tanti! Poveri e brutti; difficile parteggiare per eroi di questo tipo.

Che combattono contro un nemico noto, la miseria, e contro un nemico fantasma, lo Stato, capace di chiedere ma non di comprendere.



mercoledì 23 ottobre 2019

magia WICCA storia, riti, cerimonie - Cristopher Wallace

"...
questa tradizione ha in Italia un'origine molto antica ed era parte integrante della cultura rituale contadina: in certe zone della penisola si chiamavano lümere quelle zucche di indubbia fisionomia umana, svuotate e illuminate internamente da una candela."

Non ho resistito: tra una settimana è la vigilia di Ognissanti.
Indipendentemente dal proprio credo religioso ritengo sensato informarsi su qualcosa prima di fare commenti.
E su Halloween se ne dicono di ogni: è un'americanata, è opera del demonio, tra le frasi più carine.
Lungi da me commentare queste affermazioni, propongo oggi, un libro inusuale che ci guida alla scoperta di una religione antica, che si intreccia con molti aspetti del nostro quotidiano.
Una sorta di viaggio nel mistero, alla ricerca dei significati nascosti in simboli che, a volte inconsapevolmente, accompagnano la nostra esistenza.

Vi sconsiglio di provare gli incantesimi. La vera magia non è quella delle candele o delle pozioni.
Ma mi sono già abbastanza dilungata.
Non ho paura della morte, ma la stupidità umana mi terrorizza.
In qualunque cosa crediate, vi auguro di incontrare e di donare, rispetto per chi è diverso.

giovedì 17 ottobre 2019

Lezioni Americane - Italo Calvino

"Un simbolo più complesso,
che mi ha dato le maggiori possibilità di esprimere la tensione
tra razionalità geometrica e groviglio delle esistenze umane
è quello della città." 



Non ho scelto con particolare cura la frase simbolo di questo libro, perché non credo esista!

Lezioni Americane - Sei proposte per il nuovo Millennio è uno di quei libri che leggi, ascoltando l'autore.

Posando lo sguardo su una riga qualsiasi, ti ritrovi a leggere delle parole che ti colpiscono e scavano.

Non è un romanzo, ma è un libro che parla di libri.

E dall'autore di "Se una notte d'inverno un viaggiatore", non potevo aspettarmi niente di diverso.


Il libro raccoglie il ciclo di sei conferenze che Calvino avrebbe tenuto all'Università Harvard, Cambridge, durante l'anno accademico 1985-1986.

Tema: la "Poetry".

Immagino la crisi isterica che avrà avuto il nostro Calvino!

Come fare a condensare in sei lezioni, un argomento così vasto?

Purtroppo è morto prima di concludere la sesta lezione.
O meglio, prima di dattiloscriverla.

Sappiamo, dalla prefazione scritta per la prima edizione da sua moglie, Esther Calvino, che aveva "idee e materiali per almeno otto lezioni".
Anche il titolo rimane un mistero. Chissà come lo avrebbe chiamato.

Quello che sappiamo per certo è che con somma maestria ed eleganza, ci parla di alcuni dei valori letterari che avrebbe portato con sé nel nuovo millennio:

- leggerezza

- rapidità

- esattezza

- visibilità

- molteplicità

- consistency - rimasta incompiuta

- cominciare e finire - inedito, ricavato dei manoscritti preparatori delle Norton Lectures.


Riassumo con sei citazioni tratte, ovviamente in modo caotico, da ogni lezione; è un libro che chi ama i libri, non può non leggere:


- "La mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio."
- "In un'epoca in cui altri media velocissimi e di estesissimo raggio trionfano, e rischiano d'appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea, la funzione della letteratura è la comunicazione tra ciò che è diverso in quanto è diverso, non ottundendone bensì esaltandone la differenza, secondo la vocazione propria del linguaggio scritto."

- "Così negli ultimi anni ho alternato i miei esercizi sulla struttura del racconto con esercizi di descrizione, arte oggi molto trascurata."

- "Da dove "piovono" le immagini nella fantasia?"

- "Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinazione d'esperienze, d'informazioni, di letture, d'immaginazioni?"
- "Ma per esaurite che siano, per poco che sia rimasto da raccontare, si continua a raccontare ancora."

domenica 13 ottobre 2019

Cuore di Cane - Bulgakov

"Serve a qualcosa imparare a leggere,
quando l'odore della carne si sente anche da lontano?"


Ho già espresso la mia ammirazione nei confronti di questo autore e non mi ripeterò.
Non potrò invece esimermi dal "fare le feste" a questo suo secondo romanzo.
Viene inserito nella categoria "fantascienza", probabilmente perché il suo timbro ironico lo allontana dall'atmosfera rarefatta e gotica de LaMetamorfosi di Kafka o dal Frankenstein della Shelley.
Ancora una volta, ho provato sentimenti contrastanti nei confronti dei protagonisti.
In un primo momento, il mio cuore era tutto per il povero Pallino.
Lo seguivo durante le sue passeggiate, su e giù per i vicoli della città.
Ma la sua trasformazione, ha mutato anche me.
E mi sono resa conto di quanto sia difficile comprendere ciò che da noi è distante.
Allora ho fatto un sforzo, per capirlo, per essere umana.
Sicuramente vince lui, e il suo cuore canino.

mercoledì 9 ottobre 2019

Il Maestro e Margherita - Bulgakov

"Seguimi lettore!
Chi ti ha detto che al mondo non esista l'amore vero, fedele, autentico!

Che sia tagliata la lingua infame al bugiardo."

Questo non è un romanzo qualsiasi.
Qui non ci si schiera con nessuno.
Si segue tutto d'un fiato la storia di Margherita e del suo amato, su e giù per una Mosca tormentata tra l'elevato desiderio di uguaglianza sociale e la bassezza dell'omuncolo comune.
E' un po' ingiusto con i suoi personaggi, Bulgakov li strapazza parecchio.
Ma alla fine dà loro la cura, come un bravo medico sa fare.
Personalmente non sono riuscita a posare questo libro, se non per mangiare e dormire.
Una scrittura leggera, ironica, originale.
Per me un capolavoro!
Mi ha toccato il sentimento d'amore del Maestro, che preferisce essere dimenticato piuttosto che pensare alla sua innamorata infelice.
A sua volta, Margherita rinuncia alla sua natura per amore del Maestro.
Perfino Satana non opporrà resistenza alla loro unione felice.
L'immagine di Ponzio Pilato è completamente mutata nella mia mente.
Solo Lui, rimane lo stesso. Non importa come lo si chiami, ma un uomo buono rimane buono in tutte le forme che assume.

Solo il diavolo lo sa, se non è un libro da leggere!!!

FALLIMENTO N° 7300

Ho fatto un calcolo: considerato che la mia vita è un continuo fallimento da circa vent'anni*, ho ipotizzato una ottimistica media, per difetto, di un fallimento al giorno.
Nei fallimenti considero anche i "non fatto" e i "non detto".
Quindi avendo formulato questa stupefacente ipotesi, posso orgogliosamente parlare del mio Fallimento Settemilatrecento.

Pur non essendo un'intellettuale, lo ribadisco per cronaca, ma sono certa che si fosse già capito; pur non essendo una lettrice accanita come quelle che incontro su Instagram (non divoro mille libri a settimana), ho deciso di scrivere le sensazioni che mi hanno trasmesso i libri che ho letto.

Non avendone letti molti non sarà un impegno impossibile da realizzare.
Forse, e sottolineo forse, Fallimento Settemilatrecento avrà un destino diverso dai suoi fratelli.


*I primi vent'anni di vita li salvo.
Avevo "contezza di me" e molto sale in zucca.

P.s. CONTEZZA DI ME: espressione moderna, comunemente nota ai Chilhavisters, coniata dalla inarrivabile dott. Sciarelli Federica.