giovedì 17 ottobre 2019

Lezioni Americane - Italo Calvino

"Un simbolo più complesso,
che mi ha dato le maggiori possibilità di esprimere la tensione
tra razionalità geometrica e groviglio delle esistenze umane
è quello della città." 



Non ho scelto con particolare cura la frase simbolo di questo libro, perché non credo esista!

Lezioni Americane - Sei proposte per il nuovo Millennio è uno di quei libri che leggi, ascoltando l'autore.

Posando lo sguardo su una riga qualsiasi, ti ritrovi a leggere delle parole che ti colpiscono e scavano.

Non è un romanzo, ma è un libro che parla di libri.

E dall'autore di "Se una notte d'inverno un viaggiatore", non potevo aspettarmi niente di diverso.


Il libro raccoglie il ciclo di sei conferenze che Calvino avrebbe tenuto all'Università Harvard, Cambridge, durante l'anno accademico 1985-1986.

Tema: la "Poetry".

Immagino la crisi isterica che avrà avuto il nostro Calvino!

Come fare a condensare in sei lezioni, un argomento così vasto?

Purtroppo è morto prima di concludere la sesta lezione.
O meglio, prima di dattiloscriverla.

Sappiamo, dalla prefazione scritta per la prima edizione da sua moglie, Esther Calvino, che aveva "idee e materiali per almeno otto lezioni".
Anche il titolo rimane un mistero. Chissà come lo avrebbe chiamato.

Quello che sappiamo per certo è che con somma maestria ed eleganza, ci parla di alcuni dei valori letterari che avrebbe portato con sé nel nuovo millennio:

- leggerezza

- rapidità

- esattezza

- visibilità

- molteplicità

- consistency - rimasta incompiuta

- cominciare e finire - inedito, ricavato dei manoscritti preparatori delle Norton Lectures.


Riassumo con sei citazioni tratte, ovviamente in modo caotico, da ogni lezione; è un libro che chi ama i libri, non può non leggere:


- "La mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio."
- "In un'epoca in cui altri media velocissimi e di estesissimo raggio trionfano, e rischiano d'appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea, la funzione della letteratura è la comunicazione tra ciò che è diverso in quanto è diverso, non ottundendone bensì esaltandone la differenza, secondo la vocazione propria del linguaggio scritto."

- "Così negli ultimi anni ho alternato i miei esercizi sulla struttura del racconto con esercizi di descrizione, arte oggi molto trascurata."

- "Da dove "piovono" le immagini nella fantasia?"

- "Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinazione d'esperienze, d'informazioni, di letture, d'immaginazioni?"
- "Ma per esaurite che siano, per poco che sia rimasto da raccontare, si continua a raccontare ancora."

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