sabato 27 gennaio 2024

Giorno della Memoria

 Caro Blog,

per una giornata come questa avevo pensato di condividere una lettura inerente a quel periodo.
Ma la mia scelta si è rivelata sbagliata.
Oggi preferisco semplicemente chiedere scusa a tutte le persone che hanno perso la vita per mano della follia nazifascista.
Chiedo scusa agli ebrei, agli omosessuali, ai disabili e a tutte le minoranze perseguitate, orribilmente torturate e barbaramente uccise in quegli anni terribili.

Provo un sincero disagio e una vergogna ancestrale quando rivedo documentari, leggo articoli o semplicemente guardo un film che parla di quelle persecuzioni.
Il fischio del capotreno in stazione mi diventa insopportabile.
Temo di sentire le urla di Dio che tutto il resto del mondo ha ignorato in quegli anni.
Spesso mi sorprendo a chiedermi: "Ed io come mi sarei comportata? Avrei avuto paura? Sarei intervenuta? Avrei girato la testa dall'altra parte?".
Sono vigliaccamente felice di scoprire che non ne conoscerò mai la risposta.

Per non dimenticare...
Affinché non accada più...
Bugie, ancora bugie.
I campi di concentramento ci sono ancora oggi, nel silenzio genera dei potenti e dell'opinione pubblice.
Dopo aver sbandierato un po' di colori in piazza, dopo qualche giorno di post sui social e slogan urlati nei cortei, si torna a litigare per una partita di calcio, su chi debba prendere i bambini da scuola e su dove trascorrere la domenica se a casa "di tua madre o dei miei".

Dio abbia pietà delle nostre anime.

Dalla legge 20 luglio 2000 n. 211della Repubblica Italiana:

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.

lunedì 22 gennaio 2024

Elogio dell'Ombra - Jorge Luis Borges

 Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno più in là del nostro oblio;
non sapran mai che ce ne siam andati.

Caro Blog,
che meraviglioso scrittore è stato Borges.
Lo abbiamo incontrato in passato e non a torto, lo abbiamo inserito tra i nostri scrittori del cuore. Cioè quei scrittori che ogni volta ci lasciano in dono un verso, un'immagine che ci lasciano più sereni, più sconvolti, più innamorati della vita, della lettura, del mondo.

Come ci racconta Borges stesso, questo è il suo quinto libro di versi. Ai temi che ci riconducono al suo stile, lo specchio, il labirinto, la spada, ne aggiunge altri due: la vecchiaia e l'etica.
La vecchiaia è vista come una lenta penombra, uno scorrere lento lungo un pendio e non fa male, non provoca dolore, ma quasi pace interiore.
È una poesia bellissima e da essa prende il nome tutta la raccolta: l'ombra è la morte stessa, l'elogio è proprio il termine scelto perché di essa si parla con serenità, considerandone i pregi.

Ho, inoltre, apprezzato l'abbozzo di autobiografia per mano del poeta stesso. Di quelle pagine mi è piaciuto sentire l'autoironia nel raccontare gli inizi della sua avventura di scrittore. E mi ha affascinato non poco il suo percorso professionale. La sua abilità nell'imparare le lingue. Il suo rapporto con i genitori. Mi sono ritrovata a constatare che anche nella vita di un grande scrittore come Borges, è stata di fondamentale importanza la presenza di un solido gruppo di amici. E a dispiacermi che anche lui non avesse in grande stima la povera Jane Austen, ma devo accettare che a volte è una questione di gusti. La felicità non è più vista come una chimera, ma è una cosa che può capitare e non serve cercarla. La perdita della vista non lo indebolì ma anzi lo aiutò a comprendere cosa fosse importante nella sua vita. A capire che ciò che cercava era la pace, la gioia di pensare e la gioia dell'amicizia e, anche se può sembrare troppo ambizioso, la sensazione di amare e di essere amato.

I libri raccontano storie, ho imparato da Nabokov, ma anche vite.
Di essi mi piace proprio che riescano a smuovere il mio animo sopito e lo inducano a cercare frammenti di vita, sommersi sotto montagne di parole, sparsi tra le loro pagine.
Di Borges amo la capacità di far convivere versi e prosa, in perfetta armonia.
Di scrivere a proposito delle cose comuni e di farlo con tale naturalezza che non si può invidiare, ma solo apprezzare.
In questo mondo la bellezza è comune, scrive e lui la illumina, aggiungo.

Di questo libro ho amato anche il Prologo. E credo sia la prima volta che accade.
Non parla che in modo sincero Borges, senza mai essere altezzoso. Senza offendere altri.
Di questi tempi, leggere Borges mi sembra una silenziosa oasi di pace.

Senz'essermelo proposto in un primo momento, ho consacrato la mia ormai lunga vita alle lettere, alla cattedra, all'ozio, alle tranquille avventure del dialogo, alla filologia, che ignoro, alla misteriosa consuetudine di Buenos Aires e alle incertezze che non senza qualche superbia sono chiamate metafisica.
[...]
La verità è che nessuno può ferirci, se non quelli che amiamo.
Ora, a settant'anni di mia età (la frase è di Whitman), do alle stampe questo quinto libro di versi.

mercoledì 17 gennaio 2024

Lezioni di Letteratura - Vladimir Nabokov

 Che la vita umana sia solo la prima parte del romanzo a puntate dell'anima
e che il segreto intimo dell'individuo non vada perduto insieme con la dissoluzione terrena diventa qualcosa di più di una congettura ottimistica,
e perfino più di una questione di fede religiosa,
se teniamo a mente che solo il senso comune esclude l'immortalità.

Caro Blog,
dopo aver scritto i "buoni propositi" mi sono messa di impegno per migliorare la mia vita e la vita di quelle persone che hanno la sventura di incrociare la mia! (Sorridiamo un pochino.)
Tu fai parte di quello che ritengo "bello" nella mia vita ed eccomi qui, a coltivarti.
Ho finito di leggere questo testo dello scrittore russo Vladimir Nabokov; non immagini quanto lo avessi anelato!
Novità: non mi ha entusiasmato. Mi aspettavo di essere travolta di passione per la letteratura. E invece ho incontrato solo un ottimo professore che teneva una lezione su alcuni romanzi di grandi scrittori.
Mentre leggevo però, mi sono ritrovata a chiedermi: "Ma non è che i letterati sono misogini?"
Oggi lo vediamo, la società sta cambiando lentamente, ci sta provando. Ma la vita delle donne nei secoli non è stata semplice. Non le consentivano di studiare, non le consentivano di vivere. Spose di Satana o buone solo per fare le mogli e accudire i figli, hanno lottato anche per conquistare il diritto al voto.
Con il passare del tempo, a fatica, è stato loro riconosciuto valore e talento.
E se penso alle scrittrici dei secoli scorsi, ho qualche dubbio che il loro lavoro sia stato tenuto nel giusto conto.
Perché ti dico questo?
Perché il nostro professore Vladimir Nabokov tiene lezioni su diversi scrittori: Dickens, Flaubert, Stevenson, Proust, Kafka, Joyce e Austen.
Armato di una pazienza biblica e di una bravura e precisione certosina, racconta e spiega romanzi bellissimi che hanno attraversato secoli di storia.
Riesce a riassumere l'Ulisse di Joyce, ed è fantastico ripercorrere la giornata di Leopold, a braccetto con Nabokov.
Aiuta a notare dettagli e particolari che trasformano il romanzo davanti ai nostri occhi e vien voglia di rileggerlo.
Ci mette in guardia dall'identificarsi con i nostri personaggi preferiti, sottolineando come ogni libro sia un mondo reale e unico, perché legato solo a sé stesso.
La nostra realtà è altra rispetto a quella di un libro.
E quando questo accade, allora sì, siamo davanti ad un grande libro.

La verità è che i grandi romanzi non sono che grandi favole, e quelli di questo corso sono favole eccelse.

Eppure quando parla della scrittura di Jane Austen, Vladimir Nabokov diventa stranamente stizzoso e anche caustico.
Magari sono in errore. Probabilmente ho frainteso delle frasi, ma questa sensazione mi ha accompagnato per tutto il libro. E leggendo un autobiografia di Borges, ecco che anche lì rispunta un commento del tipo: "la Austen? Mai!" (-sto semplificando!-) Ma perché?!?
Questi sono i momenti in cui vorrei avere una amica Professoressa.

Concludendo:
il libro che ho desiderato leggere per tanto tempo, mi è piaciuto perché è un libro che parla di libri. Ma non mi ha rapito come pensavo avrebbe fatto.
Il mio lato vanesio si è sentito gratificato dallo scoprire che sono una brava lettrice.
Primo perché ricordavo tutti i passaggi raccontati dal professore, ovviamente per quei libri che ho già letto, e secondo perché ritengo di aver raggiunto quell'equilibrio artistico armonioso tra la mente del lettore e dell'autore, di cui parlava Nabokov:

dovremmo sforzarci di mantenere un certo distacco, e apprezzare questo distacco, e al contempo gustare avidamente, gustare con passione, gustare con lacrime e brividi, la tessitura interna di un determinato capolavoro.

Infine grazie a Nabokov ho avuto la sensazione di aver partecipato ad una rimpatriata con vecchi amici che non vedevo da tempo.
Tra tutti, l'incontro più bello è stato quello con Kafka.

Curiosamente, Gregor coleottero non s'accorge mai di avere delle ali sotto il solido rivestimento del suo dorso (È da parte mia un'osservazione molto sottile di cui dovresti far tesoro tutta la vita. Certi Gregor, certi Mario e Maria non sanno di avere le ali.)

Quando inizierò il prossimo romanzo credo che la mia lettura non sarà più la stessa.
Ogni particolare sarà memorizzato e custodito nel mio cuore; proprio lì dove si trovano la descrizione degli alberi della Contea o della camera di Rodja; tra la descrizione del tesoro sull'isola di Montecristo e il cielo dopo la pioggia visto da Meursault.

Buonanotte Amicomio, chissà dove andremo con la prossima lettura.


p.s. Stasera c'è una strana malinconia che mi affligge. Vado a dormire e spero di sognare l'amore della mia vita.

giovedì 11 gennaio 2024

Saldi Invernali: Propositi usati...come nuovi

 Caro Blog,

sono riuscita a ritagliare un po' di tempo per me, in totale silenzio, per riflettere sull'anno andato via e per immaginare un nuovo anno sereno.
Come ho avuto modo di raccontarti tantissime volte, le mie aspettative nei confronti del futuro sono sempre più basse. Direi che ormai sono alla ricerca di una cosa soltanto: P A C E.
Per me, per la famiglia e per tutte le persone sulla Terra.
Una pace che coinvolga la mente, il cuore dei singoli e delle nazioni intere.
Una pace interiore che faccia accettare ognuno per com'è, imperfezioni incluse; ed una pace esteriore che faccia comprendere le cose che non possono essere cambiate.

Sono già trascorsi dieci giorni circa e camminare nel nuovo anno mi fa molta paura.
Ho voglia di voltarmi e tornare indietro al rassicurante e tranquillo 2023.
Un anno difficile, sicuramente, ma in cui sapevo che lavorando, le cose sarebbero andate al loro posto.
Ed è stato così.
Invece l'anno nuovo reclama progetti e scadenze da adempiere.
E come sempre non credo di essere pronta.

Ho sbirciato i propositi che mi ero prefissata e ho scoperto di aver fallito quasi la metà dell'elenco. In ordine sparso:

  1. Non sono riuscita a migliorare il mio inglese, fermo al palo da una vita;
  2. Non ho smesso di sognare, immaginare, amare Persona;
  3. Non ho mantenuto l'impegno di scriverti a giorni alterni;
  4. Non ho imparato una cosa al giorno;
  5. Non ho approfondito un autore al mese, come si faceva a scuola, sondando le sue opere e la sua vita.
Analizzare questi "fallimenti" mi aiuta a comprendere parte del mio profilo psicologico e caratteriale. In effetti devo ammettere di essere una persona pigra, scarsamente organizzata, con una forza di volontà pari allo zero Newton e che diventa incredibilmente stupida quando si tratta di sentimenti.

Tra i propositi portati a casa, invece:
  1. Portare Gesù Bambino nel cuore;
  2. Leggere 24 libri e provare almeno tre nuovi autori;
  3. Tenere a freno la lingua;
  4. Non farsi influenzare dalle situazioni e dalle opinioni altrui; 
  5. Fare attività fisica e avere un regime alimentare sano;
  6. Non credere ciecamente nelle parole delle persone.
La riuscita di questi propositi mette in luce una personalità solitaria e ancora fragile; una persona troppo ferita dagli altri e da sé stessa, per difendersi si chiude a riccio e lascia il  mondo fuori.
Lo stare bene fisico per fortuna, aiuta anche il benessere psichico.
E non posso nascondere che la corsa e il tentativo di non lasciare il corpo alla deriva, mi mette in uno stato propositivo.
Le soddisfazioni maggiori le ho avute dai libri.
Come sempre, rileggendo i titoli esplorati, scopro amicizie meravigliose e nuovi incontri.
Ho letto pochissimo. Solo 45 libri. E sette sono quelli che mi hanno lasciato addosso una sensazione di sogno e avventura.
Non aggiungerò commenti, ma te li riporto semplicemente:
  • Il Conte di Montecristo (Dumas)
  • La mia famiglia ed altri animali (Durrell)
  • Umiliati e Offesi (Dostoevskij)
  • Il libro del riso e dell'oblio (Kundera)
  • Felici i felici (Yasmina Reza)
  • La variante di Lüneburg (Maurensig)
  • La tentazione di esistere (Cioran)
Libri meravigliosi che mi hanno divertito, commosso, portato alla riflessione e che dentro il mio cuore si sono scavati una stabile nicchia.
Posso inoltre farmi i complimenti perché ho dato più spazio ad autrici note e meno note. E anche in futuro cercherò di leggere più libri di scrittrici. Perché ammetto di essere sempre portata a comprare titoli di autori a me congeniali. Ma spesso sono uomini.
Voglio invertire questa mia tendenza.

Ed eccomi alla fine del mio strampalato blablabla odierno: i buoni propositi per il 2024.
Non per pigrizia, ma per convinzione, riciclerò vecchi propositi. Perché diventino buone abitudini apprese nel 2023 e quindi da consolidare nel tempo futuro.
Le cose importanti non rientrano in questa lista, ma sono aspetti della mia vita e del mio carattere che mi impegnerò a modificare e migliorare. Anche se non le scriverò qui.
Una cosa è certa: sono una persona con l'anima trasparente. Non mi dare dell'arrogante. Sono realmente nuda davanti al mondo. E pertanto tutto può ferirmi o sporcarmi.
Sono vulnerabile. Devo migliorare. Vestirmi di maschere e paraventi. Proteggermi un po'. Perché la fragilità è difficile da portare in questo mondo. Devo preservarla.

Quello che invece inserisco nella lista è questo:

***BUONI PROPOSITI 2024, QUASI NUOVI***

  1. Ricordarsi che per Dio ognuno di noi è "il figlio amato";
  2. Non avere paura: di rischiare, di amare, di sbagliare, di partire;
  3. Lasciare andare Persona;
  4. Imparare una frase di inglese a settimana, con regola, per un totale di 52;
  5. Leggere 60 libri;
  6. Conoscere un autore/un'autrice al mese;
  7. Perdere 2 kg;
  8. Fare 3 viaggi;
  9. Basta spese sceme: mettere da parte un certo tot al mese;
  10. Tenere a freno la lingua, ma non i pensieri.
Sono propositi alla mia portata che servono a migliorarmi esteriormente e interiormente.
Per curare la mia anima e il corpo, soprattutto il cuore.
Il lavoro che sto facendo per lasciare andare Persona è incredibile; a volte mi commuovo pensando a quanto mi manchi, a quanto desideri un po' del suo bene, ma sono momenti sempre meno frequenti.
Un cambiamento sentimentale che è come un cambiamento climatico: la frequenza e l'intensità sono i dati da monitorare.
L'intensità ha ancora portate e valori devastanti... Ma prima o poi arriverò a liberarmi di questo dolore e di questo amore che non nessuno vuole. (Perché questa è la volta buona che non mi innamorerò mai più!)
L'anno scorso ho fatto tre viaggi: Firenze, Cattolica, mare.
Quest'anno spero almeno di replicare il totale.
E poi migliorerò con l'inglese: il mio cruccio culturale. DEVO farlo.

Augurami buona fortuna...

E tu caro Blog, hai scritto i tuoi propositi? Hai programmato il tuo anno nuovo?
Fammi sapere, se ne hai voglia o piacere.
Sono qui... ti ascolto.


sabato 6 gennaio 2024

L'Epifania

 Caro Blog,

ho cercato in lungo e in largo di capire il senso di questa vita, di questo mondo, di questi giorni di festa.
Le celebrazioni natalizie si concludono con i Magi che venuti dall'Oriente, si prostrano ad adorare il Dio bambino.
Lascio il mio cuore aperto a questo mistero.
Voglio essere come quei pastori che alzatisi dal proprio giaciglio, andarono nel luogo che era stato loro indicato.

Avere fede è un dono.
Un dono raro; ogni giorno che passa ci allontaniamo da Dio.
Gli unici credenti sembrano essere quelli che poi scatenano guerre, falsamente, nel Suo nome.

Caro Gesù,
non ti dimenticare di noi.
Aiutaci a costruire un mondo di pace.
Mostraci che è ancora possibile un mondo migliore.
Mi sento così smarrita e sola.
Ho paura.

Pace, dove sei?

lunedì 1 gennaio 2024

Buon Anno

 Caro Blog,
buon anno! La mia veglia è stata bella e divertente.
Come preannunciato ho eseguito tutti i rituali che mi venivano in mente.
Stamattina sono uscita con dei soldini nelle tasche. E la prima persona che ho incontrato è stata di sesso maschile, età indefinibile.
Ma quanto sono scema?
Non sarà questo a cambiare la mia vita o a rendere migliore questo nuovo anno.
La verità è che il nodo da sciogliere è nel mio cuore.

L'essenziale è invisibile agli occhi.

Ed io devo saziarmi con l'invisibile. Dopo un'intera giornata in famiglia ho capito che sono io quella che non cambia. Diciamo che vorrei che dicessero a me "addio vecchia Lu2023, benvenuta nuova Lu2024!".
Ahimè non funziona così.
Spero che a voi tutti vada meglio.
Attendo ancora la Pace e speriamo non diventi come tutte le cose che ho smesso di aspettare...