mercoledì 17 gennaio 2024

Lezioni di Letteratura - Vladimir Nabokov

 Che la vita umana sia solo la prima parte del romanzo a puntate dell'anima
e che il segreto intimo dell'individuo non vada perduto insieme con la dissoluzione terrena diventa qualcosa di più di una congettura ottimistica,
e perfino più di una questione di fede religiosa,
se teniamo a mente che solo il senso comune esclude l'immortalità.

Caro Blog,
dopo aver scritto i "buoni propositi" mi sono messa di impegno per migliorare la mia vita e la vita di quelle persone che hanno la sventura di incrociare la mia! (Sorridiamo un pochino.)
Tu fai parte di quello che ritengo "bello" nella mia vita ed eccomi qui, a coltivarti.
Ho finito di leggere questo testo dello scrittore russo Vladimir Nabokov; non immagini quanto lo avessi anelato!
Novità: non mi ha entusiasmato. Mi aspettavo di essere travolta di passione per la letteratura. E invece ho incontrato solo un ottimo professore che teneva una lezione su alcuni romanzi di grandi scrittori.
Mentre leggevo però, mi sono ritrovata a chiedermi: "Ma non è che i letterati sono misogini?"
Oggi lo vediamo, la società sta cambiando lentamente, ci sta provando. Ma la vita delle donne nei secoli non è stata semplice. Non le consentivano di studiare, non le consentivano di vivere. Spose di Satana o buone solo per fare le mogli e accudire i figli, hanno lottato anche per conquistare il diritto al voto.
Con il passare del tempo, a fatica, è stato loro riconosciuto valore e talento.
E se penso alle scrittrici dei secoli scorsi, ho qualche dubbio che il loro lavoro sia stato tenuto nel giusto conto.
Perché ti dico questo?
Perché il nostro professore Vladimir Nabokov tiene lezioni su diversi scrittori: Dickens, Flaubert, Stevenson, Proust, Kafka, Joyce e Austen.
Armato di una pazienza biblica e di una bravura e precisione certosina, racconta e spiega romanzi bellissimi che hanno attraversato secoli di storia.
Riesce a riassumere l'Ulisse di Joyce, ed è fantastico ripercorrere la giornata di Leopold, a braccetto con Nabokov.
Aiuta a notare dettagli e particolari che trasformano il romanzo davanti ai nostri occhi e vien voglia di rileggerlo.
Ci mette in guardia dall'identificarsi con i nostri personaggi preferiti, sottolineando come ogni libro sia un mondo reale e unico, perché legato solo a sé stesso.
La nostra realtà è altra rispetto a quella di un libro.
E quando questo accade, allora sì, siamo davanti ad un grande libro.

La verità è che i grandi romanzi non sono che grandi favole, e quelli di questo corso sono favole eccelse.

Eppure quando parla della scrittura di Jane Austen, Vladimir Nabokov diventa stranamente stizzoso e anche caustico.
Magari sono in errore. Probabilmente ho frainteso delle frasi, ma questa sensazione mi ha accompagnato per tutto il libro. E leggendo un autobiografia di Borges, ecco che anche lì rispunta un commento del tipo: "la Austen? Mai!" (-sto semplificando!-) Ma perché?!?
Questi sono i momenti in cui vorrei avere una amica Professoressa.

Concludendo:
il libro che ho desiderato leggere per tanto tempo, mi è piaciuto perché è un libro che parla di libri. Ma non mi ha rapito come pensavo avrebbe fatto.
Il mio lato vanesio si è sentito gratificato dallo scoprire che sono una brava lettrice.
Primo perché ricordavo tutti i passaggi raccontati dal professore, ovviamente per quei libri che ho già letto, e secondo perché ritengo di aver raggiunto quell'equilibrio artistico armonioso tra la mente del lettore e dell'autore, di cui parlava Nabokov:

dovremmo sforzarci di mantenere un certo distacco, e apprezzare questo distacco, e al contempo gustare avidamente, gustare con passione, gustare con lacrime e brividi, la tessitura interna di un determinato capolavoro.

Infine grazie a Nabokov ho avuto la sensazione di aver partecipato ad una rimpatriata con vecchi amici che non vedevo da tempo.
Tra tutti, l'incontro più bello è stato quello con Kafka.

Curiosamente, Gregor coleottero non s'accorge mai di avere delle ali sotto il solido rivestimento del suo dorso (È da parte mia un'osservazione molto sottile di cui dovresti far tesoro tutta la vita. Certi Gregor, certi Mario e Maria non sanno di avere le ali.)

Quando inizierò il prossimo romanzo credo che la mia lettura non sarà più la stessa.
Ogni particolare sarà memorizzato e custodito nel mio cuore; proprio lì dove si trovano la descrizione degli alberi della Contea o della camera di Rodja; tra la descrizione del tesoro sull'isola di Montecristo e il cielo dopo la pioggia visto da Meursault.

Buonanotte Amicomio, chissà dove andremo con la prossima lettura.


p.s. Stasera c'è una strana malinconia che mi affligge. Vado a dormire e spero di sognare l'amore della mia vita.

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