Così i crediti continuano ad andare, improduttivamente,
alle forze armate, mentre aree vitali dell'apparato sociale
vengono abbandonate al deterioramento.
Ecco cos'è per me la decadenza.
(Fondazione I, pag. 63)
siamo entrati nel Solstizio d'Estate. La giornata è calda, ma non troppo grazie al vento di Maestrale.
Per essere giugno, le temperature sono superiori alla media stagionale. Ma sembriamo assuefatti a ciò che ci circonda: che si tratti della guerra o del cambiamento climatico, nulla sembra destarci dal nostro torpore intellettuale.
Non mi reputo migliore degli altri; pur domandandomi cosa si possa fare per cambiare le cose, le mie azioni restano ancora poco incisive.
E mi sembra di cogliere rimproveri e allarmanti avvisi anche nei libri che leggo.
Per questo motivo ho scelto di raccontare il mio lungo e lento incontro con Isaac Asimov.
Prima di iniziare, devo ringraziare Cugina che mi ha aiutato nella composizione della foto dei miei amati libri e ChattinaGPT che l'ha trasformata in un'immagine splendida: sembra uscita da un vecchio fumetto Marvel, tipo Spiderman!
Ti sei messo comodo? Iniziamo!
Il primo nodo che vorrei sciogliere è il seguente: quando parliamo di Ciclo della Fondazione Volumi I-II-III, parliamo degli stessi libri?
Ebbene la risposta è molto semplice: no!
Se, parlando con un amico, ti capita di nominare la Fondazione, è probabile che in un primo momento abbiate la sensazione di non parlare il galattico comune.
No panic! È più che normale. A me è successa la stessa cosa con Chattina.
Da lì l'illuminazione sulla via di Damasco!
Quando parliamo del Ciclo della Fondazione, per evitare distorsioni (forse operate dalla Seconda Fondazione!) dovremo sempre avere cura di precisare a quale ordine del Ciclo ci stiamo riferendo.
Personalmente ne ho individuati due e voglio condividerli qui, con te.
1. ORDINE DI SCRITTURA E PUBBLICAZIONE:
È chiaramente l'ordine in cui Asimov scrisse e pubblicò i suoi libri.
Potrebbe essere interessante seguirlo per apprezzare l'evoluzione stilistica e vedere come il suo universo narrativo si sia formato e ampliato progressivamente.
Inoltre, aiuta a cogliere una significativa pausa nella scrittura dell'autore, che ci permette di distinguere la narrativa degli anni '50 da quella degli anni '80-90.
Una lunga pausa durante la quale, ovviamente, Asimov non rimase inattivo - tutti sappiamo quanto fosse prolifero!
Infatti è in questo periodo che nascono il Ciclo dei Robot e quello dell'Impero. Entrambi saranno in un inclusi (più o meno direttamente) e andranno a completare il grande metaverso della Fondazione.
Ecco come appare il Ciclo della Fondazione secondo l'ordine descritto:
2. ORDINE CRONOLOGICO INTERNO:
È l'ordine che segue la linea temporale naturale degli eventi narrati.
In altre parole, viviamo la linea temporale dell'universo asimoviano, come fossimo noi stessi umani dell'epoca galattica.
Da qualche tempo le case editrici prediligono questo ordine, scegliendo di pubblicare i vari libri in una collana divisa per volumi che rispetti l'ordine cronologico dei fatti, come si sono succeduti nel tempo dei suoi protagonisti.
Non riproporrò il nome originale inglese, ma questa volta metterò una breve nota circa i fatti più rappresentativi.
***ATTENZIONE: SE NON VUOI ANTICIPAZIONI SALTA QUESTA IMMAGINE***
La mia collana è pubblicata da Mondadori, che ha diviso il Ciclo della Fondazione in tre volumi:
- Ciclo della Fondazione - Libro I - Fondazione I
- Ciclo della Fondazione - Libro II - Fondazione II
- Ciclo della Fondazione - Libro III - Fondazione III.
Come è facile dedurre, lasciava grande libertà ai suoi lettori. Disse infatti:
"Chi legge la trilogia originale può restare là.
Chi vuole sapere di più, può tornare indietro nel tempo o andare avanti.
L’universo è grande abbastanza per tutti."
Tuttavia negli anni, l'ordine che lui stesso suggerì coincideva con quello cronologico interno.
Terzo nodo: come nasce un’idea?
Probabilmente ci vuole una certa predisposizione naturale. Ma penso che siano importanti le esperienze che ognuno vive, e soprattutto gli incontri e i confronti con altre persone.
Molto conta anche leggere gli altri autori, per imparare come è fatto un libro, una storia.
L'idea, come tutte le nascite, dipende forse dai "genitori".
Asimov aveva soltanto 22 anni quando iniziò, nel 1942, a scrivere i racconti che avrebbero dato origine alla Fondazione.
Dovette attendere parecchio per vederli pubblicati: un buon promemoria per quando ci scoraggiamo se i risultati tardano ad arrivare!
L'idea prese forma anche grazie all'incontro con il leggendario editor di Astounding, tale John W. Campbell, con cui discusse della possibilità di scrivere una saga ispirata al crollo dell’Impero Romano — ma su scala galattica.
Fu lo stesso Campbell a proporre una storia lunga, una vera epopea ambientata nello spazio, in un tempo lontano, lontanissimo.
Asimov accolse con entusiasmo la sfida, ma probabilmente non si aspettava che sarebbe diventata una delle saghe più importanti della fantascienza moderna e della sua stessa vita.
Siamo negli anni 1942-1944 e il mondo era completamente annichilito dalla Seconda Guerra Mondiale.
Gli imperi cadevano per davvero, le alleanze si spostavano da un confine all'altro, le ideologie si scontravano.
L'Impero Galattico è dichiaratamente ispirato a quello Romano, ma anche gli imperi moderni, con le loro instabilità e i loro eccessi, devono aver influenzato Asimov.
L'idea stessa della decadenza lenta e inesorabile si riflette nei suoi racconti e mi sembra un monito ancora valido per le odierne civiltà.
Asimov vide nel pensiero razionale e nella scienza un'àncora di salvezza.
Così nacque la psicostoria, ispirata da studi di statistica e meccanica statistica.
Gli parve quasi logico applicare ciò che era valido per le molecole, all'intera umanità.
Forse questo è uno degli aspetti che distingue la saga e che mi ha fatto appassionare ad essa.
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
(Salvor Hardin, uno dei primi sindaci di Terminus)
Asimov scriveva in modo velocissimo e fluido.
Diceva spesso di non aver bisogno di revisionare i suoi testi.
La prima stesura era già quella definitiva.
Aveva una mente logica, ma era anche capace di costruire mondi narrativi complessi con una chiarezza incredibile.
Confessione di una ragazza barocca: invidio quella chiarezza e quella velocità.
Quando mi capita di non rileggere, me ne pento sempre - anche solo per un messaggino!
Ciò che colpisce è l'incredibile coerenza interna del mondo creato da Asimov, anche se in realtà si tratta di un romanzo a struttura episodica.
Devo essere sincera: non al 100%.
Asimov mi è piaciuto perché mi ha fatto riflettere sulla condizione umana, sul fatto che in realtà non cambiamo mai, siamo sempre gli stessi.
Gli stessi errori, le stesse manie di potere, la stessa incuranza per il dolore altrui.
Anche in un mondo ipertecnologico, esiste la sofferenza, la povertà, l’ingiustizia.
E soprattutto — non impariamo ad amare la Vita.
Potremmo colonizzare galassie intere, terraformare pianeti… ma non riusciremmo a rispettare ciò che ci circonda.
Quello che non mi è piaciuto invece è non potermi affezionare ai protagonisti.
Non so spiegarlo: mi piace seguire un personaggio lungo tutto il cammino, ma qui ogni volta si riparte da capo.
Asimov è uno scrittore eccellente, ma a volte manca quella caratterizzazione umana dei personaggi di cui ho bisogno.
Probabilmente è solo un problema mio… e del mio cuore.