Le emozioni, caro Seldon, influenzano moltissimo il comportamento umano,
ben più di quanto si immagini.
Non ha idea di quanto si possa ottenere con un piccolissimo tocco
e di quanto io sia riluttante a intervenire.
(Demerzel, pag. 376)
ieri abbiamo iniziato insieme uno splendido viaggio nell'universo asimoviano.
Oggi vorrei continuare l'esplorazione del Ciclo della Fondazione, raccontandolo come un itinerario di tre tappe, scandite dai tre volumi editi Mondadori che mi hanno accompagnato in questi ultimi mesi.
I libri seguono l'ordine cronologico interno alla storia, cioè la linea temporale naturale degli eventi narrati.
Allacciamo le cinture e prepariamoci al salto iperspaziale!
Per il nostro viaggio ci serve un itinerario mentale da seguire: partenza - viaggio - arrivo.PARTENZA:
Stiamo esplorando il volume Fondazione I (ed. Mondadori), che contiene due romanzi del ciclo classico della Fondazione e sono considerati prequel del Ciclo stesso.
Sono stati scritti a quasi quarant'anni di distanza dal primo racconto e Asimov li ha concepiti come inizio logico e narrativo della saga.
Sono stati scritti a quasi quarant'anni di distanza dal primo racconto e Asimov li ha concepiti come inizio logico e narrativo della saga.
Quando scrivevo i primi racconti della Fondazione,
non avevo idea che un giorno li avrei legati all’universo dei Robot.
Ora sento che tutto è connesso, e questo mi dà pace.
(I. Asimov)
non avevo idea che un giorno li avrei legati all’universo dei Robot.
Ora sento che tutto è connesso, e questo mi dà pace.
(I. Asimov)
Il volume include:
1. Preludio alla Fondazione (Prelude to Foundation, 1988)
2. Fondazione Anno Zero (Forward the Foundation, 1993, postumo).
Il mio libro preferito è Preludio alla Fondazione.
Il motivo è semplice: è qui che incontriamo uno dei protagonisti centrali della saga Hari Seldon e assistiamo alla nascita della psicostoria.
VIAGGIO:
Siamo su Trantor, il pianeta-capitale dell'Impero Galattico, circa trent'anni prima degli eventi della Fondazione classica.
Hari, un giovane matematico, partecipa a un convegno di scienze dove ha appena presentato una teoria astratta: prevedere il futuro attraverso la matematica.
Da questo istante, la sua vita cambia per sempre.
Il governo e le varie fazioni politiche iniziano a corteggiarlo, spiarlo o minacciarlo, cercando di sfruttare la psicostoria per i propri fini.
Hari si ritrova coinvolto in un’odissea tra i vari settori di Trantor, ognuno con una cultura diversa, mentre cerca di capire come rendere reale la sua teoria.
Da questo istante, la sua vita cambia per sempre.
Il governo e le varie fazioni politiche iniziano a corteggiarlo, spiarlo o minacciarlo, cercando di sfruttare la psicostoria per i propri fini.
Hari si ritrova coinvolto in un’odissea tra i vari settori di Trantor, ognuno con una cultura diversa, mentre cerca di capire come rendere reale la sua teoria.
Ma la psicostoria non esiste ancora: è un’ipotesi.
È impossibile - in un primo momento.
Diventerà poi probabile in teoria.
E infine pagina dopo pagina, attraverso un avvincente viaggio personale e intellettuale, Hari arriverà a svilupparla.
E come ci siamo raccontati proprio ieri, per crescere, per migliorare saranno importanti gli incontri, le amicizie create con altri personaggi.
Ne citerò solo tre, evitando di farti troppe anticipazioni:
È impossibile - in un primo momento.
Diventerà poi probabile in teoria.
E infine pagina dopo pagina, attraverso un avvincente viaggio personale e intellettuale, Hari arriverà a svilupparla.
E come ci siamo raccontati proprio ieri, per crescere, per migliorare saranno importanti gli incontri, le amicizie create con altri personaggi.
Ne citerò solo tre, evitando di farti troppe anticipazioni:
• l'enigmatico giornalista Chetter Hummin, dalle risorse inesauribili e misteriose, sarà una specie di mentore per Seldon; un personaggio da attenzionare!
• la dottoressa Dors Venabili, abile storica che affiancherà Hari durante tutta la sua vita; la loro collaborazione si evolverà in un rapporto solido e profondo e il suo nome sarà per tutta la vita legato a quello di Hari Saldon; non ti nascondo che è diventato in assoluto, uno dei miei personaggi femminili preferiti, non solo della saga!
• il brillante matematico Yugo Amaryl, scoperto da Hari nei bassifondi; diventerà prezioso amico e instancabile collaboratore.
(Per Eto Demerzel ci vorrebbe un post a parte. Ma mi fermo a tre, come promesso.)
Il secondo libro contenuto in Fondazione I è: Fondazione Anno Zero.
Fu pubblicato postumo nel 1993.
Lo stile è più introspettivo, più complesso.
Seguiamo Hari Seldon negli ultimi anni della sua vita, quando ormai Primo Ministro dell’Impero, sta cercando di trasformare in realtà la sua teoria sulla psicostoria.
Conosciamo nuovi personaggi ovviamente, tra i quali non possiamo non citare Wanda Seldon, nipote prediletta del nostro Professore.
Mostrerà abilità particolari che porteranno Hari a prendere delle decisioni importanti e fondamentali per la storia dell'Umanità.
Bisogna accelerare e consolidare la psicostoria, il tempo sta per finire.
Non si può lasciarla nelle mani del potere imperiale e bisogna proteggere il progetto da nemici politici, spie e guerre civili.
Si gettano le basi per preparare la Prima Fondazione e non solo. Proprio grazie alla presenza di Wanda, Hari capisce che è necessario un secondo progetto segreto: la Seconda Fondazione.
Questo romanzo, abbiamo detto, è diverso dagli altri.
Permeato da melanconia e lucidità è l’addio di Asimov alla saga.
Si avverte un tono più intimo e riflessivo, rispetto all’ottimismo lucido dei primi racconti.
Siamo in compagnia di un Seldon sempre più anziano e stanco; ormai pronto anche lui a lasciarci.
Invecchia, si affatica, ma non ha smesso mai di lottare per il futuro dell’umanità.
E Asimov, insieme con lui, ci regala pagine di grande bellezza.
ARRIVO:
• la dottoressa Dors Venabili, abile storica che affiancherà Hari durante tutta la sua vita; la loro collaborazione si evolverà in un rapporto solido e profondo e il suo nome sarà per tutta la vita legato a quello di Hari Saldon; non ti nascondo che è diventato in assoluto, uno dei miei personaggi femminili preferiti, non solo della saga!
• il brillante matematico Yugo Amaryl, scoperto da Hari nei bassifondi; diventerà prezioso amico e instancabile collaboratore.
(Per Eto Demerzel ci vorrebbe un post a parte. Ma mi fermo a tre, come promesso.)
Il secondo libro contenuto in Fondazione I è: Fondazione Anno Zero.
Fu pubblicato postumo nel 1993.
Lo stile è più introspettivo, più complesso.
Seguiamo Hari Seldon negli ultimi anni della sua vita, quando ormai Primo Ministro dell’Impero, sta cercando di trasformare in realtà la sua teoria sulla psicostoria.
Conosciamo nuovi personaggi ovviamente, tra i quali non possiamo non citare Wanda Seldon, nipote prediletta del nostro Professore.
Mostrerà abilità particolari che porteranno Hari a prendere delle decisioni importanti e fondamentali per la storia dell'Umanità.
Bisogna accelerare e consolidare la psicostoria, il tempo sta per finire.
Non si può lasciarla nelle mani del potere imperiale e bisogna proteggere il progetto da nemici politici, spie e guerre civili.
Si gettano le basi per preparare la Prima Fondazione e non solo. Proprio grazie alla presenza di Wanda, Hari capisce che è necessario un secondo progetto segreto: la Seconda Fondazione.
Questo romanzo, abbiamo detto, è diverso dagli altri.
Permeato da melanconia e lucidità è l’addio di Asimov alla saga.
Si avverte un tono più intimo e riflessivo, rispetto all’ottimismo lucido dei primi racconti.
Siamo in compagnia di un Seldon sempre più anziano e stanco; ormai pronto anche lui a lasciarci.
Invecchia, si affatica, ma non ha smesso mai di lottare per il futuro dell’umanità.
E Asimov, insieme con lui, ci regala pagine di grande bellezza.
ARRIVO:
Durante la lettura non puoi non riflettere sul mondo che ci circonda e su quanto siano veritiere e simili alla nostra realtà, le parole scritte da Asimov quasi 40 anni fa, per un mondo del futuro.
Le persone potevano sopravvivere psicologicamente solo ignorandosi a vicenda.
Gli occhi non si posavano mai su qualcosa.
Le menti si chiudevano, c'era un'intimità artificiale,
ognuno era avvolto da una cortina di nebbia alzata volutamente.
(pagg. 282-283)
Gli occhi non si posavano mai su qualcosa.
Le menti si chiudevano, c'era un'intimità artificiale,
ognuno era avvolto da una cortina di nebbia alzata volutamente.
(pagg. 282-283)
E allora ti rendi conto di quanto sia preziosa la conoscenza, la ricerca, lo studio.
Ma anche di quante implicazioni, responsabilità ci siano dietro una scoperta, un'invenzione.
Come si gestisce una scoperta capace di cambiare la storia?
Quali sono "le mani" a cui affidarla? E da quali difenderla?
Può una teoria predittiva giustificare manipolazioni o sacrifici?
La vita di un singolo vale di più, o meno rispetto a una collettività?
Insomma, è una lettura che va oltre la semplice idea che si può avere della fantascienza.
Anzi direi: non è solo fantascienza!
Molti lettori iniziano dalla trilogia classica (Fondazione – Fondazione e Impero – Seconda Fondazione).
Ma credo che le scelte editoriali odierne abbiano un ordine cronologico e coerente, che ci permette di apprezzare meglio la connessione con il mondo dei Robot.
Ma credo che le scelte editoriali odierne abbiano un ordine cronologico e coerente, che ci permette di apprezzare meglio la connessione con il mondo dei Robot.
Sapere che i prequel sono scritti per ultimi è importante: Asimov riscrive il passato del suo universo con la consapevolezza del futuro.
Ed è un atto da vero maestro.