Ashikawa guardò Nitani decisa.
Nitani pensò che il suo viso felice fosse inesorabilmente grazioso.
dopo averti raccontato del romanzo di Sanaka Hiiragi, è il momento di presentare un nuovo amico proveniente dal paese del Sol Levante.
La storia dei nuovi protagonisti si svolge nell'area metropolitana di Tokyo.
È una storia particolare, che ci accompagna a spasso nella società moderna, nutrendoci continuamente con manicaretti e cibi pronti.
Non ho mai letto così tanto di cibo come tra queste pagine!
E la cosa mi ha divertito e incantato.
Con la scrittura di Takase Junko torniamo a uno stile che mi affascina e disorienta: quello della letteratura giapponese contemporanea.
Non ci sono eroine né antagonisti.
Siamo spettatori silenziosi di uno squarcio di vita quotidiana, familiare a tanti posti di lavoro.
I protagonisti di questo breve romanzo sono persone comuni, che potremmo incontrare o aver incontrato nella vita di tutti i giorni.
Non aspettarti quindi che accada qualcosa di sconvolgente, di eclatante.
E quando chiuderai il libro, forse ti accorgerai di sapere poco o niente dei suoi personaggi.
Non proverai grandi sentimenti.
Non potrai dire: "mi piaceva lei" oppure "preferivo lui".
E credo sia proprio questo che mi piace della scrittura giapponese.
A volte è bello attraversare "un vuoto".
Un vuoto inquieto, in cui possono rimbombare le nostre fantasie, le nostre emozioni, le nostre domande.
E credo sia questo il focus di un libro breve e ben scritto, come questo.
Ti ritrovi a fare delle considerazioni che altrimenti non faresti.
Ad esempio:
Siamo spettatori silenziosi di uno squarcio di vita quotidiana, familiare a tanti posti di lavoro.
I protagonisti di questo breve romanzo sono persone comuni, che potremmo incontrare o aver incontrato nella vita di tutti i giorni.
Non aspettarti quindi che accada qualcosa di sconvolgente, di eclatante.
E quando chiuderai il libro, forse ti accorgerai di sapere poco o niente dei suoi personaggi.
Non proverai grandi sentimenti.
Non potrai dire: "mi piaceva lei" oppure "preferivo lui".
E credo sia proprio questo che mi piace della scrittura giapponese.
A volte è bello attraversare "un vuoto".
Un vuoto inquieto, in cui possono rimbombare le nostre fantasie, le nostre emozioni, le nostre domande.
E credo sia questo il focus di un libro breve e ben scritto, come questo.
Ti ritrovi a fare delle considerazioni che altrimenti non faresti.
Ad esempio:
La nostra esistenza deve essere sempre votata ad una causa?
Non possiamo svolgere i nostri compiti in modo onesto, senza bisogno di strafare?
Ashikawa, il personaggio che dà il titolo al romanzo, ci accompagna dolcemente in queste riflessioni.
È una ragazza dalla fragilità emotiva visibile e dalla forza nascosta.
Sul posto di lavoro, una collega la definisce "smidollata"; un altro è combattuto tra il provare antipatia e un sentimento di protezione.
Ai miei occhi, Ashikawa è solo qualcuno che ha capito - e ha coraggiosamente scelto - che il suo tempo è prezioso e deve essere lei a decidere come usarlo.
Il lavoro è importante, certo, ma non deve prosciugare tutte le sue energie, non deve sottrarle i suoi spazi e le sue passioni.
E come usa il suo tempo Ashikawa?
Cucinando.
Prendendosi cura degli altri attraverso il cibo.
Forse sì, c'è una certa ipocrisia nel dire "è tutto buono - sei stata bravissima" quando assaggiamo qualcosa preparato da altri, solo per gentilezza.
Ma se riusciamo a vedere oltre il giusto:
se cogliamo il tempo che qualcuno ha dedicato a scegliere, acquistare, preparare, impiattare,
E il cerchio di amore si chiude.
E siamo pronti così ad iniziarne un altro.
Un libro delizioso, che ti consiglio di leggere a piccoli morsi.
Con calma e il cuore aperto.
Non possiamo svolgere i nostri compiti in modo onesto, senza bisogno di strafare?
Ashikawa, il personaggio che dà il titolo al romanzo, ci accompagna dolcemente in queste riflessioni.
È una ragazza dalla fragilità emotiva visibile e dalla forza nascosta.
Sul posto di lavoro, una collega la definisce "smidollata"; un altro è combattuto tra il provare antipatia e un sentimento di protezione.
Ai miei occhi, Ashikawa è solo qualcuno che ha capito - e ha coraggiosamente scelto - che il suo tempo è prezioso e deve essere lei a decidere come usarlo.
Il lavoro è importante, certo, ma non deve prosciugare tutte le sue energie, non deve sottrarle i suoi spazi e le sue passioni.
E come usa il suo tempo Ashikawa?
Cucinando.
Prendendosi cura degli altri attraverso il cibo.
Forse sì, c'è una certa ipocrisia nel dire "è tutto buono - sei stata bravissima" quando assaggiamo qualcosa preparato da altri, solo per gentilezza.
Ma se riusciamo a vedere oltre il giusto:
se cogliamo il tempo che qualcuno ha dedicato a scegliere, acquistare, preparare, impiattare,
allora, forse, non c'è ipocrisia, ma gratitudine.
E se una parola gentile rende felice l'altro, anche il gesto più piccolo diventa nutrimento.E il cerchio di amore si chiude.
E siamo pronti così ad iniziarne un altro.
Un libro delizioso, che ti consiglio di leggere a piccoli morsi.
Con calma e il cuore aperto.