lunedì 18 novembre 2024

La vita dell'altro; Svevo, Joyce: un'amicizia geniale - Enrico Terrinoni

 "E ora che sono io? Non colui che visse ma colui che descrissi", e ci regalò
una meravigliosa visione del futuro in cui profetizzò che "la vita sarà letteraturizzata", "ognuno leggerà sé stesso", e "la propria vita risulterà più chiara o più oscura, ma si ripeterà, si correggerà, si cristallizzerà": non sarà più "quale è priva di rilievo, sepolta non appena nata".
La letteratura come resurrezione, lo scrivere come nuova vita.

Caro Blog,
archiviata la notte più misteriosa dell'anno non ho avuto un attimo di riposo per scriverti.
Le letture più oscure direi che possiamo lasciarle lassù, negli scaffali alti della libreria, per lasciar spazio a quelle più magiche che sicuramente illumineranno le notti dicembrine, in attesa del santo Natale.
Come ti avevo raccontato tempo fa, sto coltivando questa nuova abitudine di non lasciar scorrere una giornata senza aver letto dieci pagine di un libro qualsiasi. Ed è grazie ad essa, che posso presentarti questo nuovo amico. L'ho finito proprio ieri sera. E te ne parlo oggi che ricorre l'anniversario della morte di Marcel Proust, avvenuta ormai più di cento anni fa.
Come mio solito sto partendo in modo confuso, occorre riordinare le idee.
Quello che ti voglio presentare oggi è un saggio dello scrittore friulano Enrico Terrinoni per Bompiani. Come suggerito dallo stesso titolo, l'autore ci racconta di un'amicizia speciale, occorsa tra due geni della letteratura mondiale: Ettore Schmitz-Svevo e James Joyce.
Un libro molto interessante se si vuole approfondire lo stile, il pensiero e soprattutto la vita di due scrittori che hanno così tanto influenzato il panorama mondiale della letteratura.

Non mancherò di dirti il mio pensiero "nudo e crudo": in alcuni momenti avrei voluto abbandonare la lettura. Ricordi "i diritti del lettore" di Pennac?
Ma non lo faccio, perché mi sembra sempre di essere ingiusta. E così continuo a leggere. I miei sforzi sono spesso ripagati. E quando arrivo all'ultima pagina mi sento come il conquistatore di un mondo nuovo! 

Cosa non mi è piaciuto:
-Nell'intento dell'autore c'era la volontà di trasferire la passione di Joyce e Svevo per i numeri e le coincidenze. Ma a me è sembrato un guazzabuglio di idee bislacche.
Se uno vuole, trova coincidenze numeriche in qualsiasi cosa. 
Francamente mi sembra un inganno.
-Purtroppo ci viene mostrato un aspetto privato dei due scrittori, che avrei preferito non conoscere.
Ti anticipo uno dei tredici capitoli: la gelosia.
Forse è colpa del periodo storico che vivo. Ma pensare a uomini così paranoici e gelosi delle proprie donne, mi fa venir voglia di scappare via lontano.
Oggettivamente è il male dei nostri tempi: conoscere ogni opinione e pensiero di un artista, ne rovina a volte l'arte. Non posso più nascondere la mia antipatia nei confronti di Picasso, per esempio. O di Gary Glitter. (In questo caso la parola "antipatia" è un eufemismo).
Mi viene da domandarmi: avremmo accettato il genio e l'opera di Michelangelo Merisi, conoscendone i vizi e gli atteggiamenti violenti? Non dimentichiamo che andava in giro armato. Possiamo giustificarlo dicendo che all'epoca usava così, ma non ne sono convinta. Dubbi che non saranno mai dissipati.

Cosa mi è piaciuto:
-Incontrare le opere di Svevo in quelle di Joyce. Scandagliare i personaggi dell'Ulisse e della Coscienza come mai mi era capitato di fare prima.
-Osservare Trieste sotto una luce diversa; camminare per le sue strade, ascoltare le sue voci.
-Sentire risvegliato il desiderio di leggere Joyce e riscoprire Svevo e Proust.

Già Proust. Gli scrittori francese, italiano e irlandese si incontrarono probabilmente una volta soltanto, durante una cena organizzata a Parigi da Joyce stesso, in onore del suo vecchio amico Svevo.
La conversazione, paradossalmente, all'atto pratico fu insignificante. Ma proprio per questo immortale.
Proust chiese a Joyce in due riprese, se conoscesse la principessa tali dei tali o la principessa X. In ambo le situazioni ebbe in risposta un laconico, anzi due: "No". Trovo che questo racconto sia significativo e per quanto privo di riscontri reali (-non eravamo certo lì ad ascoltarli!-) ci restituisce una ritratto chirurgico dei due scrittori, 
Entrambi, così come anche Svevo, portavano nella loro arte non realismo, ma realtà. Non finzione, ma oggettivazione.

Tanto diversi, eppure tanto simili.

Ho amato l'idea dei due amici non dichiarati, che passeggiano insieme per le strade di Trieste: uno alto e canuto, l'altro dinoccolato e giovane.
Entrambi alla continua ricerca di una narrazione, di una letteratura fine a sé stessa, senza scopi, senza mecenati; padrona soltanto di sé.
Non avrei mai pensato che Trieste e Dublino potessero intrecciarsi in questo modo.
Non avrei mai creduto che una vita potesse fluire e confluire nella vita di un'altra persona.

Una lettura interessante. In alcuni passaggi un po' lenta, probabilmente per colpa dei miei neuroni ancora più lenti. Ma che mi ha sorretto in queste notti piene di immagini e priva di sogni.
A volte penso di dover imparare a dormire.

Questo libro mi ha anche restituito la voglia di scrivere. Non per un pubblico. Ma per me stessa. Perché mi piace scrivere. E a questo punto, potrei scoprire una verità su me stessa sempre celata: mi piace scrivere, perché mi piace la mia interiorità. Il mio essere buio non mi spaventa più. Ho imparato ad accettarlo? L'allontanamento da PA mi rende mio malgrado, più serena?

Ai posteri l'ardua sentenza.

p.s. Ho dimenticato di scrivere un'altra, tra le cose che mi sono piaciute: la copertina, con la scelta di inserire l'immagine dei due scrittori come in uno specchio, l'uno riflesso nell'altro (-e la mia mente vola a Borges-), quando potevano avere all'incirca la stessa età.
Mentre nella realtà sappiamo che Svevo era molto più grande di Joyce, di circa vent'anni.

lunedì 4 novembre 2024

Alice e Peter

Vieni, fanciullo umano! alle acque e ai boschi
mano nella mano di una fata
perché il mondo contiene più lacrime
di quante tu possa sopportare


Ieri non riuscivo a dormire. Così ho spulciato tra i titoli presenti nella piattaforma Amazon per cercare qualche film da vedere. A me non piace mai niente. Ma questo titolo mi ha catturato e così mi sono vista questo interessante film del 2020: Alice e Peter.
In questa pellicola si immagina che Alice e Peter siano fratelli.
Così possiamo conoscere la loro famiglia e la loro vita prima degli incontri fantastici che ben conosciamo.
Probabilmente ho bisogno di una visita psichiatrica, ma a me Peter Pan mi dona solo sensazioni di ansia e turbamento. E la sorellina Alice non è da meno.
Due storie per bambini che a me fanno paura. Avrei voluto inserirle nella maratona di Halloween, ma ero consapevole che ci fosse una sorta di esagerazione da parte mia. Ma ieri notte guardavo il film e pensavo: "Mi fanno paura!".
Stupendi invece i due genitori interpretati da David Oyelowo e Angelina Jolie, che mi sono piaciuti davvero molto.
Un film diverso, per trascorrere un paio d'ore senza pensare.

Mi sono informata sulla poesia con cui inizia il film: infatti la scena iniziale si apre su una mamma che la legge un libro ai suoi bimbi.
Stolen child, questo il titolo, è una poesia scritta da W. B. Yeats (in The Wanderings of Oisin and Other Poems, 1889) in cui si descrive il rapimento di un bambino ad opera delle fate.
Perché le fate, non sono solo io a pensarlo, non sono sempre esseri benevoli.
Forse, come nel gioco di ruolo, dovremmo immaginarle "neutrali". Propense più a soddisfare i propri capricci che ad aiutare lo sfortunato viandante.
Yeats, studioso di mitologia irlandese e appassionato collezionista di racconti e leggende sulle fate, ci ha donato alcuni tra i testi più significativi sull'argomento.
Il rapimento fatato veniva spesso usato per giustificare morti precoci o per spiegare dei comportamenti anomali, come l’autismo o la depressione di giovani o bambini.
I rapiti che riuscivano a tornare a casa, erano diversi, cambiati; avevano perso l’anima! Ecco perché è bene non sostare nei prati dove l'erba è troppo alta, o tra gli anelli disegnati dai funghi e, la più importante delle regole: mai mangiare il cibo delle fate!

Dove l'altopiano roccioso
Di Sleuth Wood si immerge nel lago,
C'è un'isola frondosa
Dove aironi svolazzanti svegliano
I topi d'acqua assonnati;
Lì abbiamo nascosto i nostri tini fatati,
Pieni di bacche
E delle ciliegie rubate più rosse.
Vieni via, o bambino umano!
Verso le acque e la natura selvaggia
Con una fata, mano nella mano,
Perché il mondo è più pieno di pianto di quanto tu
possa comprendere.
Dove l'onda del chiaro di luna
abbaglia Le sabbie grigie e oscure di luce,
Lontano da Rosses più lontane
Noi camminiamo tutta la notte,
Tessendo danze antiche,
Mescolando mani e mescolando sguardi
Finché la luna non ha preso il volo;
Avanti e indietro saltiamo
E inseguiamo le bolle spumose,
Mentre il mondo è pieno di guai
Ed è ansioso nel suo sonno.
Vieni via, o bambino umano! Verso
le acque e la natura selvaggia
Con una fata, mano nella mano,
Perché il mondo è più pieno di pianto di quanto tu
possa comprendere.
Dove l'acqua vagabonda sgorga
dalle colline sopra Glen-Car,.
In pozze tra i giunchi
che a malapena potrebbero bagnare una stella,
cerchiamo trote dormienti
e sussurriamo nelle loro orecchie
diamo loro sogni inquieti;
sporgendoci dolcemente
dalle felci che lasciano cadere le loro lacrime
sui giovani ruscelli.
Vieni via, o bambino umano!
Verso le acque e la natura selvaggia
con una fata, mano nella mano,
perché il mondo è più pieno di pianto di quanto tu
possa comprendere.
Via con noi se ne va,
l'occhio solenne:
non sentirà più il muggito
dei vitelli sulla calda collina
o il bollitore sul fornello
cantare pace nel suo petto,
o vedere i topi marroni saltellare
intorno alla cassa di farina d'avena.
Perché lui viene, il bambino umano,
verso le acque e la natura selvaggia
con una fata, mano nella mano,
da un mondo più pieno di pianto di quanto lui
possa comprendere.

Una tristezza infinita tutta condensata in questi pochi versi.
Soprattutto se penso che il rapimento delle fate può essere inteso come la ragione della morte di un bambino.

sabato 2 novembre 2024

Commemorazione dei defunti


Questa giornata è scivolata lenta e silenziosa.
Ho pensato e pregato per tutte le persone a me care che non ci sono più.
E non ho potuto fare a meno di pensare a tutto quello che accade nel mondo.
Sembra un'apocalisse senza sosta.
Si muore per fenomeni atmosferici estremi (?), si muore sul lavoro, si muore perché un pazzo ha dato l'ordine di usare le armi. Si muore male e in tanti modi, ovunque.

Ci sono giorni in cui la Morte mi fa paura.
Provo ad esorcizzarla. Provo a immaginare un mondo pieno di luce, dopo questo terrestre.
Ma io ne sono degna? Penso di no. E allora cosa ci sarà dopo la vita? Un lungo buio e silenzio. Ne avrò coscienza? O semplicemente la mia anima, il mio corpo si disferanno in tanti atomi, che andranno a formare altri corpi, altri oggetti, altre anime?

Nel mio delirante pensiero, c'è solo una cosa che mi consola: la speranza di rivedere i volti dei nonni, soprattutto Nonna, almeno un ultimo istante.
Quando era in vita mi raccontava che da bambina, in questa notte, riceveva dei doni (un mandarino, dei biscotti). La sua era una famiglia poverissima. Per quei bambini era una festa ricevere anche una carezza.
Inoltre ricordo come un sogno, che mi raccontava che potevamo vedere il passaggio dei defunti, se avessimo messo un catino con dell'acqua, alla luce delle stelle o della luna.
Purtroppo con il passare del tempo certi ricordi si perdono, e con essi anche le tradizioni della propria terra.
L'unica cosa che mi rimane è ricordare i loro visi, la loro voce. Ho conosciuto persone meravigliose quando ero piccolina, e sono sicura che ora siano nella luce.

Un ultimo pensiero al popolo spagnolo e di Valencia. Ma perché i paesi europei non mandano aiuti? Non possono farcela da soli.


giovedì 31 ottobre 2024

Halloween

 ...è qui.

C'è gente che non sa vivere senza fare polemiche inutili.
Caro Blog,
felice vigilia di Ognissanti.
Noi l'abbiamo trascorsa ridendo, scherzando e mangiando dolci; tutto rigorosamente in famiglia.
Ormai è assodato: truccata da essere in putrefazione sono bellissimahahahahahah! Si stupiscono tutti. E dire che è un trucco che mi viene così naturale. I libri regalati sono stati un vero successo. Piccolo Principe aveva gli occhietti a forma di cuore mentre guardava tutto quello che avevo preparato e allestito.
Credimi, per una volta mi sono sentita brava.
Erano tutti felici: dal piccolino di 78 anni, al più grande di 1 anno. 
E non posso che ringraziare il Signore per questa bellissima giornata. Soprattutto se penso a quello che sta accadendo nel mondo. Continuo ad avere negli occhi le immagini degli anziani bloccati dall'alluvione in Spagna. Che dolore. Oggi è stata una vera carezza per me. Tutti meriterebbero la serenità e il calore che ho vissuto oggi. Vedere gli altri felici per merito tuo, ti riempie il cuore di amore.
Speriamo che cambi qualcosa, per il bene dell'Umanità tutta.

This is Halloween...Halloween

mercoledì 30 ottobre 2024

Halloween -1

 Ci siamo caro Blog,
domani è arrivato. L'ultima lettura che ho scelto per questa maratona prima di dedicarci alla Famiglia e a chi non c'è più?

Dracula
(Bram Stoker, 1897)

È una di quelle donne create da Dio, da Sua stessa mano, per mostrare a noi uomini e a altre donne che c'è un cielo dove noi possiamo entrare, e che sua luce è qui in terra. Così sincera, così dolce, così nobile, così altruista — e questo io dico a voi, è molto in questi tempi così scettici e egoisti.


Caro Blog, ormai ti sarai stancato di sentirmi dire quanto sia legata a questo libro. E quindi non lo dirò. Nel nostro viaggio letterario, nel nostro immaginario party letterario, credo che con questo invito, possiamo pensare di aver la partecipazione di tutti i mostri e i diversi che ci si aspetta di incontrare ad una festa di Halloween. La realtà è che i veri mostri camminano tra noi, non hanno nulla di macabro e nemmeno i canini. Gente dall'apparenza comune, ma dal cuore avvelenato, governano il mondo nel caos e nella desolazione. Sono i peggior mostri che ci si possa immaginare. Egoisti e con le mani sporche di sangue innocente.

Bram Stoker ha scritto un capolavoro. Se presti attenzione a ciò che leggi, ti renderai conto anche tu, che l'unico capace di provare un forte sentimento d'amore è proprio Dracula. L'unico che sappia parlare di amore. L'unico che sappia ancora desiderare l'amata in anima e corpo, non solo come trofeo da conquistare, come strumento per raggiungere uno status sociale. Inoltre è l'unico capace di immaginare un amore libero e suo pari. Decisamente dovremmo pensare di riscrivere il concetto stesso di "mostro".

Sogni d'oro caro Blog, domani ci aspetta una giornata bellissima e in famiglia. Credo non ci sia niente di più bello. E mi sento molto fortunata. Il mio pensiero stanotte va, tra gli altri, al popolo spagnolo. Non trattengo più le lacrime. Ciò che accade è terribilmente ingiusto. La povera gente paga il conto per qualcosa che altri hanno ordinato.
Il profitto schiaccia tutto e tutti, senza regole, senza coscienza.
Vado a dormire consapevole dell'importanza dell'istante, dell'attimo.

Grazie per la compagnia di questi giorni, spero ti sia divertito anche tu.

martedì 29 ottobre 2024

Halloween -2

Caro Blog,
stasera sono uscita dopo tanto tempo. Non avevo la più pallida idea di cosa indossare, di cosa fare, come comportarmi. Alla fine è stata una serata bellissima, spensierata, con una temperatura non troppo rigida. Il mio piumino era il giusto peso. Ma avrei gradito un cappellino per proteggermi dal freddo. Il freddo, la foschia, il mare vicino: la situazione era idonea per immergermi in una nuova lettura halloweenesca.

(Howard P. Lovecraft, 1928)

Ritengo che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana a mettere in correlazione tutti i suoi contenuti. Viviamo su una placida isola di ignoranza nel mezzo del nero mare dell'infinito, e non era destino che navigassimo lontano. Le scienze, ciascuna tesa nella propria direzione, ci hanno finora nuociuto ben poco; ma, un giorno, la connessione di conoscenze disgiunte aprirà visioni talmente terrificanti della realtà, e della nostra spaventosa posizione in essa che, o diventeremo pazzi per la rivelazione, o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo.


In questa passeggiata tra romanzi e racconti incentrati sulla paura e sulle emozioni più tormentate che possiamo provare, non poteva mancare il padre dell'horror-fantascientifico: Howard Phillips Lovecraft.
Il richiamo di Cthulhu (inglese: The Call of Cthulhu) è con ogni probabilità uno dei suoi racconti più famosi, ed è da questo che prende il via il Ciclo narrativo di Cthulhu. Tra le esperienze più indimenticabili inserisco quella di aver partecipato ad un gruppo di ruolo con questa ambientazione. Una di quelle cose che ti ricordi per tutta la vita.
Lovecraft è sicuramente uno scrittore perfetto per questo periodo. Le sue atmosfere oniriche, i suoi mostri alieni, sono in realtà simboli del nostro subconscio; le nebbie che avvolgono i suoi personaggi, sono le stesse che offuscano la nostra capacità di pensiero. Per me uno scrittore geniale. Non mi stancherei mai di leggerlo. Dovrei solo avere più coraggio per farlo.

Sogni d'oro caro Blog,
ci guardiamo insieme "La morte ti fa bella"? 

lunedì 28 ottobre 2024

Halloween -3

 Caro Blog,
il tempo stringe. Ci siamo quasi.
Oggi la mia buonanotte arriva da Parigi, dal Teatro dell'Opera. Oggi rileggiamo insieme le pagine de:

Il Fantasma dell'Opera
(Gaston Leroux, 1910)

Ora accetti di guardarla (la maschera), dimenticando che cosa c'è dietro,
non mi respingi più!...
Ci ci abitua a tutto quando si vuole bene
quando si ha buona volontà!


Un libro particolare, uno di quei romanzi che conosci anche se non hai mai letto. Perché tutti conoscono le leggende che hanno come protagonista il fantasma del Teatro dell'Opera di Parigi. E questo lo si deve soprattutto alla trasposizione teatrale e cinematografica. Io sono innamorata del musical. E quando ero più giovane fingevo di avere la voce bellissima di Christine Daaé.
La mia fantasia è stata alimentata da storie come La Bella e la Bestia: "La vera bellezza si trova nel cuore". Ma con Erik le cose non sono così nette.
Il suo problema infatti, non è la deformazione fisica, ma quella del cuore. Sono così tante le azioni deplorevoli del nostro fantasma, da trasformarlo in un eroe negativo, direi un antieroe.
Eppure nel finale sembra esserci un barlume di pentimento per le azioni del passato.
Per il momento non ci fermiamo a riflettere su questo. Mancano tre notti ad Halloween, dobbiamo cercare di non perderci tra i sotterranei dell'Opera e di non lasciarci ammaliare dalla sua musica.
La vita è una grande festa in maschera, non dimentichiamo di indossarla il 31!!!
La storia dell’amore di Erik per Christine ci ha un po' distratto.
Ma non dobbiamo dimenticare che Erik è costretto a nascondere la sua deformità dietro una maschera.
Una maschera che lo scherma dal mondo intero anche nell'animo.
Ecco perché è un "mostro", che non ha nulla da invidiare a Frankenstein o al Conte Dracula!
Anche nei confronti di Christine mostra tutto il peggio di sé; la renderà quasi succube del suo potere, tanto da far sgorgare dal petto della sua schiava d’amore una voce angelica.
Ma è pur sempre "una schiava". E questo chiaramente trasforma la storia d'amore in una prigionia da cui scappare.
Leroux riesce a tenerci incollati alla sua opera, anche oggi; quando arriviamo all'ultima pagina ci rendiamo conto di essere stati catturati, soggiogati anche noi, da una storia che è contemporaneamente lineare nella narrazione e carica di atmosfere suggestive e infiniti trabocchetti.