Conosceva l'idea che madame Lamarr aveva della vita,
la rappresentava come un volo e non come una strada.
L'immagine della strada è illusoria,
tende a suggerire che vi siano sentieri noti, mete precise,
che ci si possa fermare a proprio piacimento al riparo di un albero o che si possa, a un tratto, salire sulle spalle di qualcuno.
Il volo è una miscela di forza e leggerezza, è lo sguardo abbandonato nell'azzurro del cielo,
è uno stato di grazia.
Di una cosa sono convinta: nel 2025 non voglio portarmi nulla del 2024, nemmeno i libri che ho letto.
Ecco perché anche stasera sono qui a presentarti questo amico.
Una lettura molto piacevole. Di quelle che puoi consumare in un lungo, solitario, domenicale pomeriggio.
Sono riuscita a leggerlo grazie alla lezione delle dieci pagine al giorno. Così da arrivare a circa 3650 pagine di lettura per il 2024. Credo di esserci riuscita, anche se dei libri che uso per i miei studi non ti parlo mai.
Quando ho comprato questo libro, ho pensato a Piccolo Guerriero che da grande vuole fare l'entomologo. Pertanto la copertina e il titolo mi avevano già conquistato. La storia è di tutto un altro tipo. Una storia che ti tocca nell'animo, perché parla di morte e di vita. Un ciclo obbligato che spesso ci spaventa, ci intristisce. Ma in queste pagine è così semplice, così chiaro, che l'unica domanda che mi sono fatta alla fine è stata: quali farfalle si potrebbero alzare in volo alla mia morte?
Fulvio Ervas è un prof. di Scienze Naturali e scrittore prolifero. Ha parecchi libri al suo attivo e mi piace leggere che i suoi studi sono stati diretti da un'attrazione nei confronti di tutti gli animali che non fossero l'Uomo.
Nella sua testa c'è un super affollamento di personaggi, che gli danno tregua solo se vengono riversati tra le pagine di un libro, di un racconto.
Forse è questo che fanno gli scrittori: parlano e conoscono persone che gli altri non vedono, e che solo grazie alla loro scrittura diventano visibili.Ho imparato che le farfalle Monarca migrano attraverso un intero continente, tramandando da una generazione all’altra il segreto per non perdere la via. Quattro generazioni di viaggiatrici si alternano, e chi intraprende il viaggio non vedrà mai la Terra Promessa.
Che creature meravigliose.
Nel nostro libro le generazioni che si intrecciano sono tre: la prima è di adulti ormai alla fine del loro viaggio, la seconda è una generazione di genitori distanti, distratti, assenti, la terza è quella dei giovani, della vita che pulsa e ha urgenza di scoprire, sognare, andare avanti.
Daisy, Red, Imre, Ebony, Saul: ragazzini fuori dal comune, vivono in una città fredda e grigia, si animano grazie alla passione per gli insetti.
La loro avventura prende vita nel momento in cui scelgono di andare alla ricerca di una villa nella quale si narra vi sia un grande farfallario.
Emily, Melchiorre, il signor Flood, madame Lamarr e il dottor Greenway sono gli abitanti della mitica villa. Anche loro fuori dal comune con storie vissute da raccontare e condividere.
Un incontro quasi impossibile da immaginare, che cambierà tutti quanti i protagonisti.
Quando la farfalla virò, puntando alle distese del prato,
tutti si alzarono in piedi e presero a seguirla.
Le batterono le mani, accompagnandone il volo sino a quando si perse lontano.
tutti si alzarono in piedi e presero a seguirla.
Le batterono le mani, accompagnandone il volo sino a quando si perse lontano.
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