La maldicenza lasciamola bollire nel suo brodo,
non è mai stata capace di accusare il nostro generoso e grande e per niente ordinario Southron Earwicker, quell'uomo omogenio, come l'ha chiamato un pio autore [...]
scriverti è diventato molto difficile. Tanto per cambiare non mi sento bene. Ho un nuovo disturbo e non ho intenzione di indagare sulle sue origini.
Lo dico a te, che ormai mi conosci; conosci le mie paure, i miei momenti di gioia e di tristezza: i medici mi fanno paura. Tutti! Quindi ho deciso di evitarli, cortesemente.
Non eviterò invece, di raccontarti la mia avventura con i-il Finnigans. Non mentirò: è stata un'ardua impresa. E ho pensato a tutti i traduttori del mondo, gli amanti delle lingue straniere e delle grammatiche. A tutti voi che amate le parole e ne indagate i significati più reconditi: GRAZIE!
Ho immaginato Umberto Eco, circondato dai suoi libri, mettere mano sul testo in lingua madre di Joyce e...mi sono chiesta: ma che lingua è?!?
Ho immaginato Umberto Eco, circondato dai suoi libri, mettere mano sul testo in lingua madre di Joyce e...mi sono chiesta: ma che lingua è?!?
Ti svelo il segreto per leggere questo libro, che non esiterò a definire il più assurdo tra quelli da me letti: per non naufragare tra le pagine del Finnegans Wake bisogna studiare e far tesoro, delle parole dell'introduzione curata da Giorgio Melchiori.
Per me sono state la bussola che mi ha consentito di non perdermi.
Letto il primo volume, sarebbe da pazzi non andare avanti.
E non ti nascondo che ho con me, già pronto, il Vol. 1, Cap. 5-8.
Ma è un progetto che riserverò per l'anno nuovo. A dicembre continuerò la mia passeggiata di "dieci pagine al giorno". E non forzerò oltre la mano.
Sono però felice di non essermi arresa.
Ciò che potrei dirti sul testo in sé puoi trovarlo in tanti altri siti.
Quindi te lo risparmio.
Per mio conto, ti dico sinceramente, è una lettura folle!
Che per il momento non mi ha lasciato molto, in termini di emozioni; non mi vedrai brindare con una Guinness in mano, in onore della Veglia di Finnegans, o del risveglio degli stessi irlandesi.
Però ha acceso una riflessione sull'importanza della comunicazione; su quanto sia difficile parlare tra esseri simili; e su quanto sarebbe stato bello avere una lingua universale.
Per me sono state la bussola che mi ha consentito di non perdermi.
Letto il primo volume, sarebbe da pazzi non andare avanti.
E non ti nascondo che ho con me, già pronto, il Vol. 1, Cap. 5-8.
Ma è un progetto che riserverò per l'anno nuovo. A dicembre continuerò la mia passeggiata di "dieci pagine al giorno". E non forzerò oltre la mano.
Sono però felice di non essermi arresa.
Ciò che potrei dirti sul testo in sé puoi trovarlo in tanti altri siti.
Quindi te lo risparmio.
Per mio conto, ti dico sinceramente, è una lettura folle!
Che per il momento non mi ha lasciato molto, in termini di emozioni; non mi vedrai brindare con una Guinness in mano, in onore della Veglia di Finnegans, o del risveglio degli stessi irlandesi.
Però ha acceso una riflessione sull'importanza della comunicazione; su quanto sia difficile parlare tra esseri simili; e su quanto sarebbe stato bello avere una lingua universale.
Spero di scriverti presto.
Un abbraccio caro Blog
Un abbraccio caro Blog
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