lunedì 6 novembre 2023

L'istante non è altro che il punto di malinconia
tra il desiderio e la memoria.
(Robert Musil)

Caro Blog,
alla fine sono cambiata.
Non un lento lavorio di generiche forze esogene nel corso del tempo.
Direi che il cambiamento è dovuto ad un'alluvione catastrofica avvenuta quasi un anno fa.
Ora l'acqua si è ritirata. Si possono osservare i danni che ha causato.
So che è sbagliato mettersi continuamente sotto un vetrino e osservarsi al microscopio.
Tuttavia non riesco a fare a meno di comportarmi così.
Vorrei avere una reazione. Provare un'emozione "bella".
Invece mi sento ovattata e le uniche sensazioni che provo sono per lo più preoccupazioni e smarrimento.
È normale sentirsi così alla mia età? Sentirsi finiti?
Consolo le altre persone; trovo la parola giusta da dire nel momento opportuno. 
Ma per me stessa riservo ben altri panorami: desolati, silenziosi, bui.
Non si aggirano più nemmeno gli spettri.
Di buono c'è che ho smesso di fare sciocchezze (qui la parolaccia ci sarebbe stata bene!) e non inseguo più chi non vuole avere a che fare con me.
L'isolamento in atto è lodevole.
L'unico che non comprendo è il mio cuore. Perché il suo battito è accelerato? 
Forse insegue da solo emozioni che non provo? O magari sta consumando più velocemente che può, i battiti che ci sono stati destinati, così da accorciare questa agonia.
Mentre sistemavo delle carte, ecco che ho maturato il pensiero finale, senza alcun preavviso.
Dal nulla, di getto mi son detta: "Che bello se morissi ora!"
Ed è così che si consuma il mio tempo: tra ricerche che non portano a nulla, solo a porte chiuse con aumento di disistima e autocommiserazione, invocazioni alla Morte...o meglio alla morte, con la lettera "m" scritta in minuscolo. Infatti è alla morte desinata alla mia sezione che dovrei rivolgermi, e non a quella suprema (così come mi ha insegnato Saramago).

Niente... anche mentre scrivo: non sento niente.
Solo per un attimo, come un'eco lontana, mi è parso di ascoltare la voce di PA che mi irride con quel suo tipico: "Che trisccctezza!"
Per un po' ho pensato di poter cambiare le cose. Mi sono solo illusa.
Un anno difficile si sta concludendo ed io non sono stata capace di fare niente di buono per me. Anche l'egoismo che provo è sterile, senza frutto. Un altro componente utile a torturarmi con i sensi di colpa.

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