mercoledì 10 luglio 2024

Via col Vento - Margaret Mitchell

«Tutte le guerre sono sacre» replicò. « Per quelli che debbono combatterle. Se coloro che cominciano una guerra non la dichiarassero sacra, chi sarebbe tanto sciocco da andare a battersi? Ma checché dicano gli oratori agli idioti che vanno a farsi ammazzare, qualunque sia il nobile scopo che assegnano alla guerra, la ragione di questa è sempre una sola: il denaro. Tutte le guerre non sono che questioni di quattrini.»


Caro Blog,
il caldo di questi giorni mi sta lentamente annientando.
I miei buoni propositi e tutto il mio entusiasmo sono evaporati insieme con le energie e i sali minerali che il mio corpo tenta, invano, di trattenere.
L'unico impegno che riesca a mantenere è con i libri.
Per cercare di rimanere concentrata mi sono proiettata sui grandi classici. In questi giorni sono sulle tracce di un assassino, in una remota abbazia forse sulle alpi piemontesi, verso la fine del mese di novembre del 1327. In pratica sono al fresco! Non ho pertanto nessuna fretta di finirlo.
Allora in questo mercoledì di notti europee e canicola, ho deciso di raccontarti la mia esperienza con un altro meraviglioso romanzo del Novecento, di grande e duratura fama: Via col Vento, di Margaret Mitchell.
Anche questo, è un titolo che desideravo leggere da tempo. Mi ha fatto compagnia durante il mese di Aprile, ma ammetto di averlo divorato. Complice la versione cinematografica, orientarmi tra le storie e le strade di Tara e Atlanta è stato semplice. Non mi stancherei mai di questo racconto.
Ma procediamo con ordine.
La storia probabilmente è nota a tutti.
Ripeto, la versione cinematografica ha incantato e fatto innamorare delle sognanti terre del Sud, generazioni intere ovunque nel mondo.
Ma il libro, caro Blog, il Libro è una spanna sopra!!!
Il contesto storico è raccontato con audacia e schiettezza. E più delle vicende amorose di Rossella, mi hanno affascinato i risvolti storici, i capovolgimenti politici e la spietata descrizione dell'essere umano.
Inoltre, la caratterizzazione psicologica dei personaggi è più potente e arzigogolata di quanto traspare dalla pellicola.
Via col vento è stato per tanto tempo, il mio film preferito. Crescendo è stato soppiantato da altri generi, devo ammetterlo. Oggi il libro mi piace perfino più del film (-scusa Victor!-).

Unico romanzo della scrittrice americana Margaret Mitchell, fu pubblicato nel 1936 e divenne immediatamente un caso editoriale senza precedenti.
Nel giro di sei mesi fu venduto un milione di copie e nel 1937 fu vincitore del Premio Pulitzer (fonte San Wikipedia).
Oggi ha superato la quota di 30 milioni di copie, che lo rendono uno dei romanzi più venduti di tutti i tempi.
Per meglio dire: 30.000.001 copie vendute. Bisogna contare anche la mia!

Naturalmente un simile successo non è esente da critiche. E per molti nel romanzo c'è la denuncia di un mondo che non esiste più, soppiantato da un moderno stile americano che probabilmente alla scrittrice non piaceva.
Con questo non voglio certo dire che le piacesse considerare le persone al pari di proprietà privata. Sarebbe profondamente ingiusto.
Ma la sua descrizione del dopo guerra, mi sembra molto lucida.
Inutile stracciarsi le vesti. Le guerre si fanno per denaro, per potere; e la situazione odierna lo urla ferocemente.
A nessuno importa veramente della povera gente, dei morti, dei bambini mutilati, di quelli che rimangono orfani o perdono essi stessi la vita.
Comprendo anche la necessità di parlare di ideali, per non lasciare tutti nello sconforto o nell'indifferenza.
Ma quando "il velo cade" difficilmente si torna indietro.
L'immagine del mondo è mutata irrimediabilmente. E il concetto stesso di giustizia diventa opinabile. Con buona pace della povera e dimentica Dike.

La maggior parte delle miserie del mondo sono state causate dalle guerre.
E quando le guerre sono finite nessuno ha mai saputo di cosa si trattasse. 

Mentre leggevo cercavo di simpatizzare con Rossella. Non credo di esserci riuscita, ma ho imparato a comprenderla; a non essere troppo severa con lei. Una bambina che all'improvviso si trova, SOLA, ad affrontare morte e miseria.
Una principessina forte che impara a lavorare e a sporcarsi le mani.
Il finale mi spiazza anche in versione cartacea.
Spero che diventi indipendente. Che faccia a meno dell'amore di un uomo.
O se è proprio quello che vuole, che riesca a conquistarlo e ad apprezzarlo.
E lo stesso vale per Rhett.
Rhett e Scarlett sono sfumature dello stesso colore: l'amore.
Un amore passionale e forse rude, che entrambi devono imparare a conoscere, a capire.
Paradossalmente Melania e Ashley potevano essere intesi come la coppia del vero amore.
Ma anche lì c'è una nota stonata.
Forse l'amore perfetto non esiste.
Ma si può lavorare affinché le cose funzionino.

Purtroppo l'amore è un argomento che non mi riguarda più. L'ho accantonato. Non mi appartiene. Non fa per me. Quindi non ne parlerò oltre.

Ti lascerò con un pensiero diverso;
se c'è una lezione che si può apprendere dalle pagine di questo antico romanzo, forse è questa:

il mondo può cambiare, il tuo mondo può andare in mille pezzi, puoi cadere, puoi cambiare o rimanere la stessa, non importa
potrai anche innamorarti, perdere il tuo amore, perdere tutto, mantenere tutto,
ricominciare, finire

ciò che conta veramente è la fiducia.
Se incontrerai una persona che crede in te, veramente, senza mai vacillare, senza titubare un istante, avrai vinto questo gioco che è la vita.

Questo è quello che mi hanno insegnato Melania e Rossella.

L'unica relazione che mi abbia commosso e conquistato.
I veri personaggi protagonisti di questo incredibile romanzo.
Due donne diverse e complementari.
Vere e invincibili perché si volevano bene, in un modo unico e in un mondo giudicante e ostile.

In tutta la letteratura non si incontrerà mai una coppia simile.
C'è tutto nella loro unione: complicità, astuzia, guerra, pace, solidarietà, intrigo, odio, disprezzo, stima e tanto, vero, amore.

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