sabato 2 settembre 2023

50 anni senza Tolkien

Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri; ma si trovano ancora delle cose belle, e nonostante che l’amore sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte.

Cosa posso dire in più che già non abbia detto o scritto in passato, sul mio caro Professore?
Sono passati 50 anni e un altro scrittore come lui non si è ancora visto.
Non uno scrittore di fantasy, ma un creatore di mondi e di speranza.
Perché è questo quello che amo dei suoi scritti: la presenza della Speranza.
Non importa quanto ardue siano le imprese, nere le notti, oscure le tenebre, spezzate le tempre, la Speranza divamperà sempre nelle pagine del mio Professore.
E credo sia importante ricordare a me stessa questa lezione.
Perché non bisogna mai arrendersi mai lasciarsi andare.
Anche quando ti senti sconfitto e tutto sembra perduto, a rischiarare il nostro cielo c'è sempre, ci deve sempre essere la Speranza.

Mi piace immaginare un Aldilà in cui tutti parlano la stessa lingua e non ci sono confini di nessun genere.
Tesla passeggia con Hack, Michelangelo parlotta con Basilico.
Woolf sorseggia il tè con il Don.
Magari il Professore sta passeggiando lungo il fiume, fumando la sua pipa. Immerso nei suoi pensieri incontra Nonna.
La guarda, la saluta cortesemente e le dice: "Lei deve essere la nonna di Lu. Sa, io conosco sua nipote. Consente ai miei mondi di vivere. Ragazza interessante. Un po' troppo chiusa in sé stessa, ma dovrebbe vedere come si trasforma quando entra nella Contea!"
E magari anche Nonna per una volta, potrebbe essere fiera di me. Conosco il Professore! E il Professore conosce me.

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