lunedì 27 gennaio 2025

Semplicemente eroi - Daniele Aristarco

 Anche oggi viviamo in un mondo in cui intere famiglie vengono assassinate e muoiono di fame e di sete e sono sfruttate.
Sappiamo dove e come questo accade.
Osserviamo sullo schermo, sui giornali a volte le vediamo di fronte a noi.
Sappiamo così tanto e possiamo fare così tanto.
Se durante la Shoah, i Giusti tra le Nazioni avessero pensato come voi e io stiamo facendo oggi, non saremmo qui oggi.

Anche quest'anno per la Giornata della Memoria mi ero procurata un libro da leggere e raccontare. Poi l'Influenza ha deciso per me e mi ha letteralmente atterrato.
A letto non puoi fare altro che sognare.
I pensieri si sono intrecciati a ricordi che non erano i miei, e alla fine mi sono trovata a sentire -prima- il dolore e la sofferenza di chi è solo nella malattia -poi- il dolore di chi ha visto la propria vita cambiare all'improvviso, ad opera di sadici assassini.
Pensavo di aver scelto una storia diversa. Una storia che parlasse di opere buone in un mare di malvagità. Ma mi sono sbagliata. Questa storia è molto di più. Il suo autore, Daniele Aristarco, riesce con sorprendente leggerezza e bravura, a farci vedere un piccolo squarcio dell'ironia e dell'intelligenza degli ebrei. Della loro saggezza e della loro quotidianità. Non entra nei dettagli della Shoah ma ci dona la vita di questo popolo dalle mille sfaccettature. In un certo senso, ci aiuta a vederli e immaginarli nella loro vita.
Jack è un ragazzo americano, che a malapena sa di essere ebreo. I suoi genitori sono dei sopravvissuti, ma non gli hanno mai raccontato a "cosa" sono sopravvissuti.
La figura più dolce è quella dello zio Nathan che torna a vivere a Parigi, perché Parigi è Parigi; e che affiderà a Jack un compito preziosissimo: smascherare un finto-giusto.
Lo zio Nathan era un uomo straordinario e misterioso; scopriremo solo nei suoi ultimi istanti di vita, perché decise di tronare a Parigi e di non lasciarla anche in quei terribili giorni dei rastrellamenti.
Nella Giornata della Memoria c'è un'altra cosa che non dobbiamo dimenticare; i perseguitati non furono soltanto ebrei; non dobbiamo dimenticare disabili, intellettuali, politici, omosessuali e zingari (ne verranno trucidati seicentomila).
Forse non sentiremo mai le loro storie, non conosceremo mai i loro nomi.
Forse non hanno avuto gli stessi mezzi, la stessa forza di raccontare ciò che gli è accaduto.
Forse non ci sono stati sopravvissuti nelle loro famiglie. Non lo so.
Ma io voglio ricordare, non voglio dimenticare queste persone. Questi bambini rimasti per sempre tali. Questi uomini e queste donne che non hanno potuto difendersi, salvarsi.

Sono meno ingenua di quello che si possa credere.
Vedo come sta cambiando il mondo. Le nubi che si addensano all'orizzonte sono dense e molto cupe.
Con tutta l'ignoranza dilagante e la povertà che ingloba sempre più parti della popolazione mondiale, è difficile pensare che il senso dell'Umanità sia al sicuro.
C'è sempre qualcuno a cui fa comodo creare un nemico, a cui attribuire colpe e misfatti.
Gli ebrei fecero perdere la Prima Guerra Mondiale ai tedeschi, gli immigrati si rubano le nostre case, gli intellettuali sono degli arroganti che "se la vanno a cercare". 
Gli omosessuali e i disabili sono "diversi", quindi come tali non vanno nemmeno compianti.
Che mondo è mai questo?
Un mondo purtroppo, molto più attuale e reale di quello che si possa pensare.

Una giornata come questa non deve mai cadere nella retorica, deve sempre aiutarci a pensare e a riflettere.
Il pensare è un'azione che fa sempre molta paura. È rivoluzione pura!

Nel 1977 il regista italiano Ettore Scola ci regalò quel capolavoro di film che è Una giornata particolare. La pellicola denuncia i pregiudizi e i ruoli di genere sempre a discapito delle donne, dettati dal fascismo, così come la persecuzione dell'omosessualità da parte del regime di Mussolini. 
Un film rivoluzionario e credo unico nel suo genere. Un film da far vedere a tutti. Un film che aiuta a riflettere.
Non basta. Lo so. Ma la bellezza salverà il mondo. E saperla riconoscere è un atto importante che può aiutare.

E a proposito di bellezza, ti lascio con le parole di un sopravvissuto alla Shoah: Elie Wiesel, Nobel per la Pace nel 1986. Dal 2016 non è più tra noi, ma lo ricorderemo per sempre come il messaggero per l'umanità.

Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sbrancata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che consumarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso.
Mai.

lunedì 20 gennaio 2025

Io, Robot - Isaac Asimov

 LE TRE LEGGI FONDAMENTALI DELLA ROBOTICA:

1. Un robot non può arrecare danno a un essere umano, o, mancando di agire, lasciare che un essere umano subisca un danno.

2. Un robot deve obbedire agli ordini che riceve da un essere umano, se ciò non è in conflitto con la Prima Legge.

3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, se ciò non è in conflitto con le Prima e la Seconda Legge.

Manuale di Robotica, 56ͣ edizione, 2058 d.C.



Gennaio può essere visto in due modi: o come il Generale Inverno o come il mese di Asimov. Questo 2025 vede per la prima volta le mie mani posarsi su un libro di fantascienza e il risultato è un innamoramento epico!
Per me è stato un colpo di fulmine e pertanto sono impreparata! Non ho niente di Asimov e ora devo spulciare vari siti per decidere con quale libro continuare.
Contemporaneamente voglio procedere con il progetto Finnegans, quindi ho intenzione di alternare Joyce con Asimov.
Passerò da un mondo all'altro senza fretta e senza limiti. Il mio unico buon proposito per le letture sarà leggere!
Così spero di trascorrere le serate alternando la visione epica e futuristica di Asimov con il labirinto linguistico e intellettuale di Joyce.
Caro Blog, mi auguro tu sia entusiasta quanto me, perché non vedo l'ora di fare acquisti.
Nel frattempo ti racconto la mia prima conoscenza: Io, Robot - edizione 1950.
È una raccolta di 9 racconti, tutti scritti tra il 1940-1950. Il nome della raccolta non piaceva ad Asimov; infatti era identico al titolo di un racconto del 1939 di Eando Binder; racconto che ispirò un giovane diciannovenne (- proprio Isaac Asimov-) a tal punto da ispirarlo per scrivere il suo primo racconto: Robbie.
Robbie è ancora oggi il primo racconto della raccolta, mentre le tre leggi fondamentali della robotica sono state elaborate in un secondo momento.
I nove racconti possono essere letti in due modi: o in modo autonomo, come fossero singoli racconti, o come una lunga intervista alla robot-psicologa Susan Calvin che ci accompagna tra i suoi ricordi e i primordi del suo lavoro.

In ogni modo per il lettore sarà l'accesso all'esperienza letteraria più affascinante e coinvolgente della sua vita!!!
Siamo nel 2025; ci dividono solo 33 anni da quel manuale di Robotica che tutti gli scienziati e gli ingegneri del mondo di Asimov conoscono a menadito.
Iniziamo lentamente, vagamente ad intuire l'importanza e il potenziale di un'intelligenza artificiale, delle esplorazioni nel cosmo, dei robot in senso lato.
Personalmente ne sono anche intimorita. Non immagino un futuro dispotico come faceva Orwell, ma conosco il potere del marketing, dell'influenza sociale; e quindi voglio imparare a conoscere gli strumenti che potrebbero avere una qualche forma di influenza su di me.
Voglio conoscere chi è capace di conoscermi meglio di me stessa.

Asimov intendeva reagire all'idea di "robot come minaccia" espressa nella letteratura di inizio XX secolo; e lo fece secondo me riuscendoci, grazie all'invenzione delle sue famose Leggi fondamentali della Robotica. Conferendo agli automi la figura di strumenti versatili che aiutassero e accompagnassero l'umanità nella sua storia.

Beh almeno con me ha funzionato; Susan Calvin mi ha fatto capire l'importanza della conoscenza. E la narrazione di Asimov mi risulta speciale; ha come un dono incredibile di rendere la fantascienza non solo accessibile, ma anche profondamente umana e filosofica. 
Il mio racconto preferito è proprio il primo: Robbie.
Non voglio anticiparti nulla ma è come se si lasciasse spazio all'amore, anche in un mondo freddo e rumoroso come quello in cui la tecnologia sembra dominare; come se ci ricordasse che anche nel futuro più avanzato, l'empatia e l'amore restano centrali.
E un altro posto speciale è dedicato a: Il conflitto evitabile.
In questo racconto si entra nel cuore dei dilemmi etici e delle implicazioni di un mondo sempre più governato dalla tecnologia. Non è solo fantascienza, ma una riflessione sulla nostra capacità di fidarci delle intelligenze che creiamo e su quanto siamo disposti a lasciare il controllo.
Mi permetto di dire: attualissimo.

Non mi dilungo oltre.
Se come penso parleremo ancora di Asimov, non voglio annoiarti più.
A presto Blog.

domenica 19 gennaio 2025

Pace (?)

 Non posso scrivere, come avrei voluto: "È scoppiata la pace!".
Per il momento quella che sembra essere una debole fiammella splende, illumina i visi del palestinesi e degli israeliani. È un inizio?

Non ci credevo. Eppure è successo.
Ci saranno sei settimane senza bombardamenti e verranno liberati degli ostaggi.
Una goccia in un oceano di sofferenze.

Le immagini del rilascio delle tre donne israeliane mi hanno molto impressionato; gli uomini (se tali si possono chiamare) di Hamas erano ovunque e quella folla mi faceva disgusto e paura contemporaneamente.
Mi sono immedesimata in quelle tre donne; ho cercato di sintonizzarmi sui battiti dei loro cuori, di percepire i loro pensieri, le loro speranze. Almeno per loro è la fine di un incubo.
Tutta un'altra emozione invece, quella suscitata dalle immagini di chi cerca di rientrare nelle proprie abitazioni, di tornare nelle terre del sud della Striscia; gioia per poter camminare senza il timore di essere bombardati, gioia per poter tornare a casa. Per qualche ora la Morte sembra non aleggiare sulle loro teste. 
Dio mio! Sono sentimenti difficili da descrivere con le parole.
Il 7 ottobre 2023 ha provocato un indicibile orrore e scatenato un'indicibile sanguinosa follia.
Il mondo non può dimenticare, ma deve risollevarsi, deve mostrare la sua grandezza, la sua bellezza.
Io ci credo. So che le mani sporche di sangue sono tante, eppure ho speranza. Perché sono una persona fortunata e  sperare è un lusso; quindi ho sia il dovere, sia la responsabilità morale di "tifare" per il Bene.

Spero che la tregua regga; che i palestinesi abbiano un vero organo politico a rappresentarli e non questi mostri; che non debbano seppellire e piangere ancora altri morti; spero che si possa arrivare ad avere due popoli liberi e democratici, con pari diritti per donne e uomini. Spero che tutti gli ostaggi possano finalmente tornare a casa ed essere liberi, tra le braccia dei propri cari. Spero che i palestinesi possano avere case, cibo e la dignità che ogni essere umano merita. Spero in una reale, stabile e duratura risoluzione di pace.

Storicamente sembra un'utopia, ma io spero...
E spero anche per l'Ucraina, Haiti, Sudan e tutti i popoli in guerra.

giovedì 9 gennaio 2025

 Caro Blog,
in questi giorni ho riflettuto su quello che mi è accaduto.
Non posso cambiare i pensieri delle persone, ma posso cambiare i miei.
Devo imparare a lasciare andare, a non farne sempre una questione personale.
Anche se si parla di me...
Mantra: lasciar scivolare, ascoltare senza far entrare.
Questa è una bella sfida per il 2025.
Sto perdendo il conto, quante sfide sto fissando?
Nel frattempo mi sono premiata con questa simpatica agendina comprata da Tiger, in cui annotare i libri che leggerò negli anni.
100 titoli penso di leggerli in tre anni! Se sopravvivo ^_^

Il primo titolo dell'anno 2025 è "Io, Robot" di Isaac Asimov.
Te ne parlerò più in là, spero...
Non sono molto organizzata. Continuo ad avere la scrivania in disordine e a lasciare nelle bozze dei pensieri che ho scritto tempo fa.
Forse verranno pubblicati tutti in una volta o forse mai.
Però vado avanti caro Blog,
tra malinconie e nostalgie del passato, paure del futuro non mi fermo.
E tu che mi conosci, puoi apprezzare anche il senso più profondo di una frase così banale.
Resta con me, almeno tu, resta connesso con il mio cuore malandato.


martedì 7 gennaio 2025

Due chiacchiere

 Ciao Blog,
sono trascorsi i primi sette giorni del nuovo anno.
Ieri, con l'Epifania, si considerano conclusi i festeggiamenti del Natale.
Dai balconi dei palazzi vicini sono già scomparse le lucine colorate che tanto mi avevano colpito e fatto compagnia. Le mie rimarranno fino a domenica! Poco ma sicuro.

Questi primi giorni non mi sono piaciuti molto. La batteria dell'auto è da sostituire; non sono stata presa per un lavoro; ho dei capelli orribili! 
Ma queste sono quisquilie, la vera batosta è stata subire rimproveri da destra e da manca a proposito del mio stile di vita.
Dopo una lunga riflessione, ho deciso di reagire diversamente da come avrei fatto in passato. E quindi sto cercando di non vedere le ferite che queste parole potrebbero arrecare.
Mi sono anche chiesta: a chi vuole bene questa gente, se critica e non condivide il mio stile di vita e tutti i principi nei quali invece, credo fermamente?
Se uno si mette sempre in posizione di giudicare l'altro, mettendo etichette, etichette su tutto e tutti, l'altro come può essere felice di essere in codesta compagnia?

Devo evitare di pensarci, di farmi intossicare dai pensieri, dalle parole degli altri, anche se dette "per il mio bene". Un esercizio di maturità emotiva che mi impongo per andare avanti.
Ho trovato un equilibrio interiore che gli altri chiaramente non hanno.
La mia vita non la immagino come fotocopia di altre vite.
E soprattutto essere felici è impossibile, considerato quello che succede nel mondo.

È vero però che devo cambiare qualcosa.
Ma non riguarda la socializzazione, sono sicura di questo. Non voglio fare amicizie. Finalmente mi sono liberata di tutte le costrizioni che impone avere una vita sociale e francamente non intendo tornare indietro.
Ma voglio vincere la mia paura di uscire per il mondo.
Una volta superato questo ostacolo, sono sicura, avrò trovato un senso al mio stare al mondo.

Ti lascio con una foto scattata a questo amico. Anche lui era teso e indeciso sul da farsi: volare via a causa del mio passaggio o rimanere, fidandosi di me?
Non ho voluto provocare una sua reazione, perché mi sembrava giusto lasciarlo in pace; pertanto mi sono allontanata per non passargli troppo vicino.
Ciononostante mi ha fatto pensare: anche lui si stava riposando sotto i raggi di un debole sole; anche lui stava aspettando di trovare dentro di sé l'emozione giusta per spiccare il volo; un'emozione che non fosse la paura.

E allora caro Blog, ti lascio con questo augurio per l'anno nuovo: che entrambi si riesca a trovare la spinta giusta per volare in alto, tra le nuvole e i gabbiani, attraverso il cielo azzurro e riposandoci tra le ondine del mare.

giovedì 2 gennaio 2025

Buon 2025

 Caro Blog, buon anno!
Gli anni 2024-2025 si sono dati il cambio come fossero acqua di un fiume che scorre.
Ho trascorso una vigilia serena e un primo gennaio in famiglia.
Mi sono lamentata un po' troppo forse, ma la mancanza di sonno mi rende pessima. E poi è vero che ho lavorato tantissimo e instancabilmente!!!
L'anno nuovo è qui da poco e allora ho deciso di modificare immediatamente le cattive abitudini: ho risposto positivamente ad un progetto lavorativo e ho espresso chiaramente il mio diniego ad una situazione che non mi faceva stare bene. Tutto questo senza rimpianti, senza sentirmi non idonea. Inoltre ho ripreso a leggere.
Pertanto senza indugi, andiamo a definire i contorni di questo nuovo anno:

Obiettivi anno nuovo:
      • leggere 3650 pagine;
      • rispettare la mia confort zone;
      • continuare a risparmiare soldini;
      • programmare un viaggio vero da sola;
      • mangiare senza pentimento;
      • pensare alla mia sanità mentale.

L'esperienza di questo anno passato mi è servita a capire che sono l'unica che può prendersi cura di me. Nessuno lo farà mai veramente. E anche se questi non possono essere propriamente definiti buoni propositi, il senso è disegnare un nuovo territorio con confini volti non a chiudere, ma a difendere la mia anima. Non voglio essere la seconda scelta di nessuno. Voglio essere la mia prima scelta. E imparerò a camminare in questo mondo che mi spaventa tantissimo. 

L'anno scorso ho fallito tutti gli obiettivi, però sorprendentemente ne ho portato a casa uno molto importante.
Vediamoli insieme, gli obiettivi erano questi:

  1. Ricordarsi che per Dio ognuno di noi è "il figlio amato";
  2. Non avere paura: di rischiare, di amare, di sbagliare, di partire;
  3. Lasciare andare Persona;
  4. Imparare una frase di inglese a settimana, con regola, per un totale di 52;
  5. Leggere 60 libri;
  6. Conoscere un autore/un'autrice al mese;
  7. Perdere 2 kg;
  8. Fare 3 viaggi;
  9. Basta spese sceme: mettere da parte un certo tot al mese;
  10. Tenere a freno la lingua, ma non i pensieri.
Ho fallito i punti: 2, 4, 5, 6, 7.
E in parte ho assolto i punti: 1, 8, 9, 10.
1. perché ho cercato di essere grata a Dio e ho tentato di sentirmi amata da Lui;
8. non per vacanza, ma ho visitato due città nuove ed una località vicino al mare;
9. ho messo da parte i soldi per coprire delle spese importanti;
10. controllo meglio l'istinto di aprire bocca e darle fiato.

Ma la cosa più importante - rullo di tamburi - è che sul finire dell'anno ho risolto il punto più doloroso: il punto n. 3.
Ho lasciato andare Persona. Non è scomparso, non è scivolato via dal mio cuore ma non mi torturo più come un tempo. Non mi aspetto più un messaggio, una frase gentile; non ascolterò più la sua voce.
Non saremo nemmeno quelli che si fanno solo gli auguri e basta, in tutto l'anno.
E sai cosa ho capito? Che non abbiamo mai avuto una definizione, che forse non siamo mai stati niente!
Solo il sogno di una persona fragile; l'illusione di una pazza innamorata; l'idea di un'eterna sognatrice. Già. Come se il mondo del cuore non fosse importante. Come se non fosse importante mandare un vocale dall'automobile, dopo una giornata orrenda e pesante. Come se condividere momenti di spensieratezza non fosse importante; come se non contasse nulla portarsi al mare. Portarsi nel cuore, nei pensieri.

Inizio a camminare da sola; è giunto il momento di sistemare in un angolo questo amore che vedevo solo io.
Faccio spazio.
Il mio cuore sarà come quegli appartamenti che vengono svuotati e lasciati sfitti. Non lascerò entrare più nessuno, questo è chiaro.

Il 2025 sarà un anno caratterizzato da una visione diversa della vita. La mia posizione non sarà più quella del "pedone sacrificabile". Sarà l'anno dei "no, grazie". E non mi confiderò più con nessuno.
Vivrò la mia esistenza senza sentirmi in colpa e a testa alta.

Buon anno caro Blog,
auguro anche a te un anno di orgogliosa rinascita.
Continuo a sperare e a pregare per la pace nel mondo.
E spero di scriverti presto: la guerra è finita!