Caro Blog,
Ci siamo… il countdown è iniziato per la festa più spaventosa e luminosa dell’anno.
Le ragnatele si agitano appena al vento, le ossa e le lapidi scintillano sotto la luce tremolante delle candele, e gli ingredienti per le pozioni sono quasi tutti raccolti nei barattoli della mia dispensa incantata.
Ovviamente, non ci ho pensato due volte: l’ho portato a casa, come un tesoro segreto.
Se tutto va come spero, vorrei trasformarmi in un’indovina per i miei giovani fantasmini, far loro scegliere una carta e raccontare qualche piccola storia tra brivido e risata.
Come ti confidai lo scorso anno, il mio intento non è mai suggestionare o spaventare le anime pure dei miei cuccioli.
Questo gioco è solo un invito alla fantasia, un piccolo esercizio di meraviglia: perché, se ci pensi, i tarocchi nascono proprio come gioco e stimolo per la mente, non per predire il destino.
Le carte non sono di lusso: semplici cartoncini, non plastificati, che dopo qualche mescolata si segneranno.
Ma i disegni… oh, i disegni! Ogni carta è un piccolo universo di Tim Burton tra ombre e luci, e tenerle tra le mani è come stringere un pezzetto di sogno.
All’interno, 78 carte splendidamente decorate da Murillo Cleto:
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21 Arcani Maggiori
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56 Arcani Minori, divisi in 4 semi, reinterpretati in chiave Nightmare Before Christmas con candele, doni, aghi e pozioni.
A completare il tutto, un libricino di Minerva Siegel, guida e piccoli giochi per far parlare la fantasia.
Se hai amato Jack quanto me, saprai perché non ho resistito.
Ogni arcano diventa un abitante di Halloween Town, e ogni carta è un piccolo incubo che sorride di sé stesso.
Se pensiamo all'origine dei tarocchi, possiamo apprezzarli come oggetti d'arte.
Probabilmente nacquero in Italia nella prima metà del XV secolo.
Non avevano nessuna matrice divinatoria, ma erano usati soltanto per giocare a carte, ad esempio a briscola.
Siamo negli anni dell'Umanesimo italiano, presso la corte degli Sforza, dei Visconti, le carte diventano vere e proprie opere d'arte in miniatura.
Qualcosa cambierà a partire dal XVIII secolo, soprattutto in Francia dove, personaggi come Court de Gébelin ed Etteilla caricarono di significato esoterico e divinatorio, queste simpatiche immagini, ricollegandole ai misteri dell'antico Egitto.
Il mio personale approccio alla lettura dei tarocchi è semplicemente di tipo goliardico.
Devo però ammettere che l'idea di lasciar parlare il mio subconsicio con l'aiuto delle carte, mi affascina.
Non aveva invece torto, il frate domenicano che si cagliava con il gioco d'azzardo e chi da esso traeva profitto.
Ancora oggi in Italia, è una piaga sociale purulenta e mortale.
Sono tante le persone che perdono sé stesse e i propri cari, per colpa del gioco.
No, questa volta non voglio pensare a nulla di triste.
Gioiamo della vita e con essa.
Ringraziamo la Fortuna che ci permette di vivere in paesi non devastati dalla guerra, con un tetto sopra la testa e un piatto caldo davanti.
Io, per lo meno, mi sento così: grata e fortunata.
E questa Vigilia di Ognissanti, con il cuore leggero e un mazzo di tarocchi tra le mani, sarò pronta a ridere con i miei fantasmini, in un piccolo incubo che sa sorridere di sé stesso.

