L'errore piccola Catherine, è credere che si debba scegliere,
che si debba fare quello che si vuole,
che ci siano delle condizione di felicità.
Vedi quello che conta veramente è la volontà della felicità,
una specie di enorme coscienza sempre presente.
Ho comprato questo romanzo Bompiani insieme con La Perla di John Steinbeck; l'unico criterio per la scelta è stato il nome dell'autore. E non me ne sono pentita nemmeno un po'.
E dire che l'autore lo aveva abbandonato!
Procediamo con ordine:
La Morte Felice può essere considerato il primo romanzo di Albert Camus. Tuttavia è più un proto-romanzo (non nel senso di "lingua intermedia", ma come se fosse una protocellula, una prima struttura di romanzo) visto che fu "abbandonato" in favore dell'altro grande romanzo dello scrittore francese: Lo straniero. Anche se, malgrado le numerose similitudini, restano due romanzi distinti.
La Morte felice fu pubblicato solo dopo la morte di Camus. E nell'introduzione all'opera di Giovanni Bogliolo c'è come un avvertimento, un voler rassicurare il lettore: se ci sono dei momenti confusi o delle cose che non ti tornano durante il tuo viaggio tra queste pagine, non preoccuparti, perché il romanzo è stato abbandonato dal suo autore. È una specie di orfano della letteratura! Puoi metterlo nella tua libreria per diletto.
Naturalmente sto enfatizzando.
A me il romanzo è piaciuto tantissimo. E complice la mia personale confusione, non ho trovato nessun buco nero o momento oscuro. L'ho considerato un piacevole percorso interiore che per alcuni versi mi ha richiamato alla mente Delitto e Castigo ma forse, senza il delitto.
Probabilmente tra qualche tempo rinnegherò questa mia affermazione.
Ma il mio attuale stato mentale mi fa dire quello che sto per scrivere.
Attenzione perché dovrò anticipare il cuore della trama ed essendo un romanzo di 130 pagine, avrò lasciato poco di inespresso.
Il romanzo è diviso in due parti la prima si intitola Morte naturale, la seconda Morte cosciente.
La trama lega la vita e la morte di Patrice Mersault e di Zagreus.
Il primo è un impiegato di un ufficio portuale, che vive in quasi totale solitudine. Non ha mai amato veramente. Le sue relazioni sono tutte superficiali. Aspira alla felicità, vissuta come un desiderio interiore di libertà.
Zagreus è un uomo colto e ricco, ma soprattutto invalido. Non ha più gli arti inferiori e per qualsiasi bisogno, deve farsi aiutare da un infermiere.
Come una specie di Virgilio, inizierà Patrice lungo un viaggio che dovrebbe portarlo ad essere felice. Il passaggio per la felicità, in realtà, è il tempo.
Essere ricchi ti fa avere tempo. Ecco perché puoi coltivare la felicità.
Zagreus - Mefistofele gli propone un patto: ucciderlo per porre fine alle sue prolungate sofferenze in cambio di denaro.
L'autore ha intitolato questa parte: Morte Naturale.
Perché ho citato Delitto e Castigo?
A tutti gli effetti c'è un delitto: un omicidio.
Ed un castigo: il rimorso interiore che ti perseguita e corrode fino a farti morire.
Siamo sicuri?
Lo scrittore dell'assurdo e della rivolta, semina indizi: morte naturale e morte cosciente.
C'è un delitto? Il corpo è destinato a morire. Questo è un fatto naturale.
Un uomo soffre, sente che la sua non è una vita. Non può lavarsi, non può uscire, non può dormire se qualcuno non lo aiuta; centellina anche il bere per ridurre le richieste di aiuto nell'arco della giornata.
Si sente umiliato. Vuole morire. Chiede ad un altro di aiutarlo.
La vita è un tesoro prezioso da preservare e di cui godere.
Ma ci sono tante situazioni diverse nel mondo che non mi sento di giudicare e di cui dovrebbe parlare solo chi ha studiato il tema in modo serio e profondo.
*** FINE ANTICIPAZIONE e sproloqui vari ***
Camus ha spesso espresso la sua opinione con quel "morte naturale"?
Assurdo ma vero: l'uomo nasce e morire è naturale.
Ma la ribellione di Camus, già covava sotto queste pagine.
Patrice si ribella a questa assurda accettazione della morte naturale, capiva che non bisognava addormentarsi ma vegliare.
La morte cosciente.
Non importa per quanto tempo, non si vive felici più o meno a lungo. lo si è. Punto e basta.
E la morte non conta, in questo caso è un incidente della felicità.
Patrice è stato, ne è cosciente, può morire una morte felice.
Era come se ricominciasse la partita da zero,
ma con la coscienza delle sue forze e la lucida febbre
che lo spingevano verso il suo destino.
130 pagine di intensa scrittura. Ne sono stata assorbita completamente. Mentre scrivevo mi sono resa conto di quante cose avrei voluto dire. E di quante affermazioni gravi e anche fraintendibili, abbia concepito.*
Ma se un libro suscita simili battaglie interiori allora è un bel libro.
Le mie opinioni sono come sempre quelle di una che legge in modo superficiale.
Ma alcuni scrittori risvegliano parti sedate della mia anima.
Camus è uno di questi.
*ore 00.46
Per amore di verità, confesso di aver ripulito il mio post di alcune frasi che potevano essere fraintendibili e fraintese.
Come fossi stata colpita da un fulmine, mi sono spaventata ripensando ad una parte del mio post; così l'ho cancellato.
Forse sono vigliacca. Ma per la prima volta mi sono sentita responsabile di ciò che scrivo.
Se qualcuno capita qui e per caso, sta attraversando un momento difficile, vorrei che si sentisse al sicuro.
Non dico che qui dovrebbe trovare arcobaleni e unicorni, ma vorrei che si sentisse vicino ad una persona fragile che scrive sotto l'impulso del momento, ma che nella vita ha comportamenti sani e mai autolesionisti o deleteri o pericolosi per altri.
Senza esagerare, vorrei che si sentisse vicino a qualcuno che essendo a pezzi di suo, non giudicherebbe mai il prossimo, anzi lo ascolta e abbraccia.
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