mercoledì 17 maggio 2023

 Ora, nel medesimo attimo ch'egli qua soffriva,
c'erano le montagna solitarie nevose che levavano al cielo notturno
le azzurre fronti...
Sì, sì, le vedeva, le vedeva così... c'erano gli oceani... le foreste...


Mi era piaciuto così tanto il volume di Leopardi, che quando al supermercato ho visto questo di Pirandello non ho resistito!
Un volume adatto a chi va a scuola, ma anche a chi a scuola non ci va più da tempo. Personalmente è stato come incontrare un vecchio amico dopo tantissimi anni.
Pirandello non è uno scrittore qualsiasi. L'aggettivo pirandelliano esiste anche in altre lingue europee. E proprio non me lo so immaginare il teatro senza la sua influenza!
In questo libro sono raccolte dieci novelle più o meno famose.
E come in tutto ciò che riguarda Pirandello, i sentimenti messi in scena non sono sempre gli stessi.
Pertanto alcune ci strapperanno un sorriso, altre una riflessione, altre ancora un lacrima.
L'umanità è variegata, lo sapeva bene Pirandello che cercava di non escludere nessuno.
Personalmente ho apprezzato maggiormente l'ultima delle tre sezioni. Quella intitolata "Apparenza e verità".
La realtà vera delle cose, delle persone rimarrà sempre imperscrutabile, perché diversi sono i punti di vista di chi analizza un fatto o entra in contatto con il prossimo.
In altre parole: tutto è relativo. Non esiste un solo modo di vivere la vita.
Non esiste una sola sfumatura di colore.

Spero di vivere sempre immersa nell'immaginazione, perché è l'unica cosa che mi tiene ancora a galla. L'unica che mi lascia pensare che sarei stata un'ottima insegnante, un'ottima professionista. Sarei stata una brava madre. Tutto questo posso dirlo solo grazie all'immaginazione. E a questo volumetto che per qualche ora me l'ha risvegliata.

c'è lo sentiamo tutti qua, come un'angoscia nella gola, il gusto della vita,
che non si soddisfa mai, che non si può mai soddisfare, perché la vita, nell'arco stesso che la viviamo, è così sempre ingorda di se stessa, che non si lascia assaporare.
Il sapore è nel passato, che ci rimane vivo dentro.
Il gusto della vita ci viene di là, dai ricordi che ci tengono legati.

Lo hai notato anche tu?
Nei libri "se stesso" è scritto senza l'accento. Ma a me piaceva molto quel commento che lessi tempo fa su un blog, che diceva più o meno: "Cosa ve ne fate del tempo risparmiato a non mettere l'accento?".
Benedetta lingua italiana! Non commettere errori è impossibile.
Tante eccezioni, tante concessioni.
Come Pirandello: mille stili, mille parole per abbracciare i mille aspetti dell'umanità.
Come Pirandello, come la vita.

Buonanotte Blog,
oggi vado a dormire con la fiducia nei sogni.

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