domenica 16 luglio 2023

Il giovane Holden - Salinger

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato
sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue
vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle
e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.


Il caldo continua a non dare tregua.
E la domenica con il caldo, le possibilità di fare qualcosa di buono sono ridotte automaticamente del 100%.
Oggi però mi ha scritto TuSaiChi e quindi mi ha iniettato un bel po' di vitamine e sali minerali; a tal punto da permettermi di affrontare e superare anche questa domenica.

Oggi veniva pubblicato il romanzo di Salinger: "Il giovane Holden". Romanzo che in un modo o nell'altro abbiamo tutti letto durante gli anni della scuola. Ricordo che la mia professoressa di italiano lo inserì tra i romanzi da leggere durante l'estate.
Sarò onesta: io del giovane Holden ho cancellato ogni traccia. Al contrario del giovane Werther, non è rimasto in me nemmeno la citazione bellissima delle anatre, che ha cercato di suggerirmi Alexa proprio questa mattina.

Chi sa dove andavano le anitre quando il laghetto era tutto gelato e col ghiaccio sopra.
Chi sa se qualcuno andava a prenderle con un camion per portarle allo zoo o vattelappesca dove. O se volavano via. 

E allora ho fatto la cosa che ultimamente mi riesce meglio: una bella ricerca online. E ho trovato il pdf del romanzo di Salinger. Così da potermelo rileggere. (Naturalmente ti posto il link sempre augurandomi di non violare alcuna legge sul copyright.)
Sembrerà strano da dire ma è stata una piacevolissima rilettura.
Naturalmente sono molto lontana per età da Holden; che come minimo mi definirebbe una matusalemme. Ma è un personaggio che, non lo avrei mai detto, mi ha fatto molta tenerezza. E che in un certo senso comprendo. Le persone vere, le persone sensibili, si accorgono degli schemi del mondo e stanno male. Non possono accettare le impalcature che costruiamo intorno alle nostre esistenze. Non posso arrendersi all'idea che gente senziente e intelligente possa piegarsi a dei meccanismi imposti da una società ipocrita e velata.
Se fossimo tutti come Holden non ci sarebbero tanti cretini "di successo". E il mondo sarebbe un posto più equilibrato.

Con il titolo originale The Catcher in the Rye, quel lontano 16 luglio 1951, il mondo avrebbe conosciuto il capolavoro letterario dello scrittore statunitense J. D. Salinger.
Milioni di ragazzi lo avrebbero scelto o lo avrebbero avuto in regalo; ma la cosa più importante, avrebbero sentito la propria voce prendere vita tra le pagine di un libro.
Il nostro protagonista Holden Caulfield, è un sedicenne come tanti nel mondo.
A cavallo tra il mondo dei piccoli e quello dei grandi, deve scegliere definitivamente da quale parte stare.
Ma se fosse una scelta facile, nessuno considererebbe "difficile" l'età adolescenziale.
Il suo racconto è pieno di ricordi che personalmente mi stringono il cuore.
Quel modo di narrare a capofitto e senza fiato fa veramente pensare ad un sedicenne particolare. Diverso dagli altri coetanei.
Un sedicenne che non sa rispondere come gli altri, alla famosa domanda: "Cosa vuoi fare della tua vita?".
Perché non sa mentire. Lui, che si definisce un bugiardo impenitente, non sa mentire.
Non sa fingere rispondendo con frasi fatte e precostituite dalla società. Non ne è capace.
L'unica cosa che attiva la sua immaginazione è una poesia attribuita a Robert Burns: Comin' Through the Rye.
Holden e la sorellina Phoebe stanno parlando in modo serio del futuro. E Holden, storpiando la poesia, le confessa che vorrebbe fare come il protagonista: colui che salva i bambini, afferrandoli un attimo prima che cadano nel burrone, mentre giocano in un campo di segale.
In italiano e in altre lingue è stato difficile tradurre il titolo in modo letterale. Alla fine, la prima edizione in italiano uscì nel 1952 con il titolo Vita da uomo, poi cambiato in Il giovane Holden nelle successive riedizioni.
Un libro che ha anche diviso. Per qualcuno Holden è insopportabile.
Per me è un ragazzo da ascoltare. Da non lasciare da solo ad affrontare la vita.
Ci sono dei momenti di profonda bellezza. Quando parla dei fratelli, Phoebe, Allie e D.B. esce fuori il vero Holden: mi sembra di vedere i suoi occhi brillare d'amore e stima. Lui che sembra apatico e indifferente a tutto, davanti al ricordo dei suoi cari subisce quasi una trasfigurazione!

Il finale del libro è amaro, almeno per me.
Ma lascia alla sensibilità del lettore sperare per il bene o per il male.
Personalmente spero che Holden ce l'abbia fatta.
Magari con le ossa un po' rotte, alla fine spero sia riuscito a trovare il taglio della sua mente e a fare cose belle. 
Magari è riuscito a contattare e ritrovare Jane Gallagher.
Mi piace sperare.

Comincerai ad avvicinarti sempre di più, ammesso che tu lo voglia e che tu sappia cercare e attendere, al genere di conoscenze che finirà per occupare un posto molto, molto importante nel tuo cuore. Tra le altre cose, scoprirai di non essere stato il primo a sentirsi confuso, e spaventato, e perfino disgustato dai comportamenti umani. Non sei affatto solo, in tutto questo, e scoprirlo sarà emozionante e stimolante. Tanti altri uomini hanno provato lo stesso turbamento morale e spirituale che provi tu ora. Fortunatamente, alcuni di loro hanno messo questi turbamenti per iscritto. Tu imparerai da loro, se vorrai. Così come un giorno, se avrai qualcosa da offrire, qualcun altro imparerà da te. È un magnifico accordo reciproco. E non è istruzione. È storia. È poesia.

In onore del suo scrittore ho scelto di pubblicare anche la copertina Einaudi che rispecchia le sue volontà: una copertina bianca, senza immagini, senza quarta di copertina. Soltanto il titolo e il nome del suo autore. Tanto basta per consacrare un mito.

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