giovedì 27 gennaio 2022

Giorno della Memoria

L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa.
È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo.
La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza.


Questo è un giorno in cui fermarsi è l'unica cosa giusta da fare.
Fermarsi a ricordare. Fermarsi a scuotere le coscienze, affinché gli orrori che si sono depositati tornino a galla. Non importa se ci sporchiamo l'anima, lì per lì, ma il torbido occorre per non dimenticare.
Quello che è stato fatto a sei milioni di persone è inaccettabile.
Quello che si continua a fare contro milioni di persone è imperdonabile.
Io ho molta paura della morte, e sono viva solo per questo.
Ma non posso fare a meno di chiedermi cosa abbiano provato nel loro ultimo istante di vita tutti quelli che hanno concepito la macchina dello sterminio. Si saranno pentiti? Saranno tornati umani? La banalità del male mi sconvolge ogni giorno, ma oggi di più. Sempre di più. Tutte le volte.

Oggi parlando con Cugy, il discorso è volato a Nonna.
Ho imparato solo ultimamente ad accettarne la scomparsa.
Ma non posso accettare che non ci sia più.
Non ci credo che una donna che ha vissuto, cantato, sorriso come faceva lei, non ci sia più. Che la morte cancelli un'esistenza simile.
Lei occupava uno spazio. Non posso immaginare che ci sia qualcun altro ora ad occuparlo. Altri atomi. Altri individui.
Dov'è Nonna? Dove sono quei sei milioni di persone?
Io ho bisogno di saperlo.

Quando ero bambina proprio non riuscivo ad attaccare le figurine sugli album!
Niente da fare! Mi venivano tutte storte!
Ricordo la cornice che indicava i margini che avrei dovuto far combaciare con la figurina.
Ma quel rettangolo proprio non ne voleva sapere di coincidere con quello disegnato sull'album.
Ecco penso che sia la stessa cosa nel mondo reale.
Il posto che occupiamo noi non può essere occupato da altri.
Ognuno di noi lascia un'impronta nell'universo.
E alcuni riescono a vederla anche dopo la nostra partenza.
Ma al tavolino occupato da me e Cugina non si è potuto sedere nessun'altro.
Un capello, un respiro sarà rimasto come un'ombra per sempre.
Nessun atomo al mondo potrà sedersi al posto di Nonna.
Nessuno potrà cancellare la vita di sei milioni di persone.

Non dimenticate.
Ricordate.
Anche se una morsa stringe il vostro stomaco, non distogliete lo sguardo.
MAI.

Scrive Liliana Segre: "Ci sono molti modi differenti di essere testimoni della Shoah!"
Ancora una volta voglio essere testimone di pace, sentinella della giustizia.
La politica di oggi mi fa ribrezzo. Le persone mi fanno paura. Sono perfino felice di non avere figli. Ma in cuor mio non abbandono mai la speranza di un miracolo, che le cose possano migliorare.
Anche se sembrano peggiorare.
La notte è sempre più buia poco prima dell'alba.
Mi auguro che l'alba arrivi presto.

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