venerdì 7 gennaio 2022

Le parole sono importanti - Marco Balzano

 Dentro l'uomo c'è la terra,
dentro il niente la mancanza della cosa,
se non c'è nessuno non vi è presenza umana...


Sono pronta per andare a dormire. È la mia unica fonte di soddisfazione. Prima però ti voglio parlare di questo amico. Lo avevo completamente dimenticato. L'ho comprato qualche giorno dopo Natale. E lo avevo letteralmente sepolto tra altri libri sulla mia scrivania.
Oggi l'ho guardato per caso e ho iniziato a leggerlo in modo superficiale. Sai com'è? Devi far scorrere dieci minuti e allora leggi la quarta di copertina, poi le note, i ringraziamenti. E all'improvviso ti ritrovi a volare da una pagina all'altra. La cosa strana è che ho avuto la sensazione di averlo già letto, ma se non vi è traccia qui, be' allora deve essere proprio il rigurgito di un'altra vita.
Marco Bolzano è un professore milanese, quasi mio coetaneo, che come altri suoi colleghi si è cimentato con la scrittura in modo molto brillante. Un libro decisamente accattivante. L'etimologia mi ha sempre affascinato e credo che a tutti incuriosisca scoprire che le parole hanno una vita autonoma, un'evoluzione, un'anima.
Ne sceglie dieci: divertente - confine - felicità - social - memoria - scuola - contento - fiducia - parola - resistenza.
Dieci parole divise in dieci capitoli. Dieci porte che spalancano davanti a noi un mondo meraviglioso e articolato.
Pensare che le parole sono ferme, statiche, passive è un errore grave.
Una lettura super consigliata, e relativamente nuova. Questo libro è stato pubblicato nel 2019. E penso che possa piacere a tutti quelli che amano leggere.

Mi sono sentita rimproverare da Leopardi:

Il suo è un pessimismo agonistico perché, anche di fronte al male, l'uomo deve rigettare il suicidio e mantenere - come il poeta canta in una delle sue ultime poesie - la dignità della ginestra, che resta dritta fino al momento in cui la forza impari della lava piegherà il suo capo innocente.
Non possiamo vivere felici, ma scegliere di non vivere è rassegnarsi al male, è far soffrire chi ci ama.

Immagina la mia sorpresa nel leggere queste parole.
Leopardi aveva ragione.
In tanti hanno disquisito su cosa sia la felicità, e non sarò certo io dal basso della mia condizione, quella che potrà sciogliere la questione.
Eppure se essa è irraggiungibile, rassegnarsi a non rincorrerla è un fallimento peggiore.
Siamo portati a desiderare, siamo destinati ad avvertire la mancanza delle stelle.
Siamo destinati a desiderare ciò che non possiamo avere: la felicità, e nel mio caso, l'amore.

Caro Bloggy,
oggi riesco a raccontare la differenza tra memoria e ricordo. Riesco a capire come una parola abbia senso se disegna una parabola che ci unisce a qualcun altro.
Oggi mi sento sola e chiusa in me stessa.

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