sabato 8 gennaio 2022

Ogni Giorno ha il suo Male - Antonio Fusco

 Ognuno vive immenso nel proprio microcosmo.
Impegnato su importanti progetti, con tante cose urgenti da fare.
Mentre la vita scorre via senza che ce ne accorgiamo.

Ciao Bloggy,
come vedi sto affrontando il mio dolore leggendo.
Non ho un piano, per il momento. Leggo. (Scusa Eco.)
Però cercherò in rete "le sfide di lettura", così da darmi uno scopo. Perché sono tornata indietro a quattro mesi fa, a quando non riuscivo ad alzarmi da letto. 
Mi sento inutile. Completamente inutile. E senza PA non ha senso per me migliorarmi, desiderare di essere migliore.
Tornando a oggi, questo libro l'ho preso in prestito.
Reggiti forte: è un giallo. Sai che a me non piacciono le indagini. Ma devo dire che questo noir mi è piaciuto.
Ha una scrittura pulita, asettica. Oserei dire essenziale. Non ci sono complicazioni psicologiche. Non ci sono grandi descrizioni di ambienti o paesaggi. Non hai difficoltà ad ambientarti. E sinceramente volevo conoscere il finale. Il finale però mi è sembrato un po' stringato. Nessun colpo di scena finale. Diciamo che è senza lode e senza infamia.
Il protagonista non è male. Sembra proprio un brav'uomo Tommaso Casabona, il nostro timido e riservato commissario. Che tratta umanamente gli uomini della sua squadra, ha a cuore la sua famiglia, e il suo lavoro.
Eppure...manca qualcosa.
Va detto che è il primo romanzo scritto da Fusco. Forse nelle altre indagini riusciremo a capire meglio il carattere del nostro commissario e della sua squadra.

Curiosità: nel 1894 nasceva padre Massimiliano Kolbe. Venerato dalla chiesa cattolica come santo; si offrì volontario per morire al posto di un padre di famiglia mentre erano prigionieri nel campo di sterminio di Auschwitz, durante la seconda guerra mondiale.
Questo episodio della sua storia lo ritroviamo nel libro di oggi.
Le coincidenze per me non esistono. Dovevo leggere questo libro e ricordare il sacrificio di San Massimiliano Maria Kolbe.
Gennaio è il mese della memoria, credo non ci sia altro da aggiungere.

L'odio non è forza creativa. Solo l'amore è forza creativa!


p.s. Caro Bloggy, ultimamente ti scrivo senza cuore.
Scusami; mi sto smarrendo. Sento la mia anima sempre più lontana da me. Come se avessi solo un corpo, capace di accorgersi della variazione di temperatura all'esterno, ma ignorante di quello che accade al suo interno.
Per esempio: mi sono resa conto di non averti raccontato le due cose più belle del libro.

E qui rischiamo L'ANTICIPAZIONE scomoda che potrebbe rovinare la lettura.

La prima riguarda la presenza della musica. Non è come in Murakami. Ma You must believe in spring di Bill Evans e Tony Bennett merita almeno una menzione. Insieme con Riders on the Storm dei The Doors.

La seconda riguarda la scrittura e i criteri da rispettare nello svolgimento di una composizione letteraria.
Ho sempre pensato che i giornalisti inglesi con la regola delle 5 W fossero dei geni! Ma mi sbagliavo. Gli inglesi saranno geniali per altro. Ma le 5 W le hanno traslate dal mondo latino. Cicerone per l'esattezza.
Fosco qui, mi fa un regalo: un libro nel libro, la mia passione. Lascia una piccola traccia che ci porterà a Tomaso d'Aquino (colui che rese ateo Umberto Eco, altra coincidenza oggi) e la sua Summa Theologiae.
Il particolar modo ci accompagna ad analizzare la parte I, sezione II, quaestio settima, articolo terzo: Respondeo dicendum quod Tullius, in sua rhetorica, assignat septem circumstantias, quae hoc versu continentur, quis, quid, ubi, quibus auxiliis, cur, quomodo, quando. Considerandum est enim in actibus quis fecit, quibus auxiliis vel instrumentis fecerit, quid fecerit, ubi fecerit, cur fecerit, quomodo fecerit, et quando fecerit.

Che tradotto sarebbe: Cicerone nella sua Retorica enumera sette circostanze, contenute nel verso: quis, quid, ubi, quibus, auxiliis, cur, quomodo, quando.
"Chi, che cosa, dove, con quali mezzi, perché, in che modo, quando".
E difatti dobbiamo considerare, nelle varie azioni, chi le compie, con quali mezzi o strumenti le compie, che cosa ha compiuto, dove, perché e quando lo compie.

Grazie Padre Masseo!

A noi non resta che scrivere...

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