venerdì 28 gennaio 2022

Il Primo Caffè della Giornata - Toshikazu Kawaguchi

 Reiji capiva adesso quanto sia importante la vita banale che diamo per scontata
e quanta felicità si possa provare ad avere accanto la persona che amiamo.
Le cose che si decidono di dire domani spesso non si dicono mai più.

Una persona che conoscevo non c'è più. La immagino con Nonna e tantissimi altri, ridere e far battute con quella leggerezza e bellezza che la contraddistingueva. Inizio a sospettare che ci sia più bella gente di là, che di qua.


Lo ammetto: potrei essere quel tipo di persona che compra un libro perché sulla copertina è raffigurato, con un delicato disegno, un simpatico gattino. Ma no, non lo sono! Ma l'edizione di Garzanti è stupenda. E i tre libri insieme sembrano una promessa di primavera.
Caro Bloggy,
non ho resistito alla tentazione di tornare nella magica caffetteria dove puoi viaggiare nel tempo e incontrare un fantasma seduto ad uno dei tavolini, che legge un libro e sorseggia caffè.
La scrittura di Toshikazu Kawaguchi è rassicurante. Ti ci affezioni, in un certo senso. Di tanto in tanto, avverti proprio il desiderio di dare un'occhiatina per controllare che tutti stiano bene. Come se finché sei immerso nella lettura, il mondo resta sospeso. E non può accadere nulla di male.
L'ultimo romanzo è quello che preferisco, quello scritto meglio. Registro una specie di crescendo e penso che potrebbe venirne fuori una piacevole serie TV. La versione colorata di Dark. L'hai vista? Una serie assurda. A me non piacque molto. Ma io non sono un tipo dai gusti belli. Quindi non farti fuorviare da me. Se hai tempo, guardatela. Ed è molto curioso che io abbia usato la locuzione "se hai tempo".

I veri sentimenti della gente non sono in bella vista.
Magari l'altro non sta pensando un bel niente, ma tendiamo a immaginare quello che sta provando senza neanche prenderci il disturbo di chiedere.

In quasi tutte le letture riesco a trovare una frase per me. Ecco, questa mi descrive benissimo. Quando si tratta di interazioni con il prossimo ho sempre paura di chiedere, di essere invadente. O di ricevere risposte che mi possano ferire. Ed io sono stanca di essere ferita. Però non è facile così stare con gli altri. Ecco perché resto sempre da sola.
Con Persona sono un disastro. Però ho abbandonato la speranza di relazionarmi con lui, quindi è un'idea di disastro. Mi limito a venerarlo come una divinità. Gli parlo e non mi aspetto che risponda. O interagisca. Cose così insomma.
Però uno dei suoi rimproveri più famosi è: "Fai tutto tu!".
Che in realtà non vuol dire niente, perché lui non si comporta in modo da smentirmi.
Tornando al libro: merita un pomeriggio invernale, magari sorseggiando un buon caffè caldo.

Secondo me la lezione di questi libri è accettare che la vita passeggi a braccetto con la morte.
La morte arriva senza preavviso e ci troviamo a dover andare avanti da soli.
Pensiamo sempre di non farcela, perché per chi resta la vita fa schifo.
Ma chi è morto non vorrebbe mai vederci sprecare la nostra esistenza.
Il presente non può cambiare, pur tornando indietro nel tempo. Ma il futuro non lo conosce nessuno. È un regalo che dobbiamo scartare con coraggio e speranza.
Io non ho né l'uno né l'altra.
E se non fosse stato per Persona, oggi sarebbe stata un'altra giornata inutile. Ma anche senza caffetteria devo andare avanti.

Se il mondo finisse domani mi dispiacerebbe per i miei Nipotini e la mia famiglia.
Non certo per me stessa.
Anzi, mi sacrificherei volentieri.
Ma chi vorrebbe la mia vita per il mondo? Nessuno.

Ci sono sentimenti che andrebbero espressi a prescindere dal futuro.
Ed io non ho niente da rimpiangere. Ho dichiarato perfino il mio amore a chi dovevo. Ma non è andata bene. A me non va bene niente. Questa è la realtà. E ormai ho accettato anche questo.

Cinquant'anni fa moriva Dino Buzzati.
Ho iniziato il suo Il deserto dei Tartari e non ho molto da dirti per ora.
Oggi ricade anche un altro anniversario: quello della morte di Dostoevskij. E su di lui ho detto troppo e male. Ma non mi stancherò mai di lui.

Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata.

Lui è lo scrittore del mio cuore.

Buonanotte Bloggy.

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