Se non parto alla ricerca del mio posto nel mondo,
rischio di non trovarlo mai più.
E allora prepariamoci una tisana fumante, accomodiamoci vicino alla finestra e iniziamo questa nuova avventura.
Amo i libri giapponesi perché sono di una semplicità disarmante. Non importa la trama che pure mi ha conquistato immediatamente (ieri non ti ho più scritto) e temevo un finale aperto.
Invece una lettura lineare e senza pretese. Che meraviglia.
Per alcuni potrebbe sembrare un libro noioso, monocorde.
Ma a me è piaciuto proprio perché come con i puzzle dei bambini, le tessere grandi e chiare si sistemano ognuna nel proprio posto.
All'inizio pensavo di potermi immedesimare nella protagonista. Ma lei è giovane, troppo. Quindi il Futuro le sorride ancora.
Non posso essere io. Che pure posso dire di aver avuto una vita così e così, di desiderare di dormire quindici ore al giorno. Di sentirmi svuotata, rotta e completamente sbagliata. E soprattutto: priva di coraggio.
Un romanzo delicato.
Si sente il profumo di libri, giriamo per le strade del quartiere più bello del mondo con centosettanta librerie specializzate, in ognuna delle quali potrei trovare almeno un tesoro da portare a casa. Ne visiterei una al giorno e non mi annoierei mai.
Le stagioni si alternano silenziose, facendo da cornice ai ricordi che generosamente Takako condivide con noi.
Sembra una fiaba e credo sia questa la grandezza degli scrittori giapponesi: trasformare la vita di ognuno di noi, in una trama incantata e romantica.
Lo confesso: avrei voluto anch'io conoscere una persona che mi facesse sentire protetta.
Qualcuno che mi insegnasse ad avere coraggio.
Qualcuno che mi dicesse: non rinunciare all'amore. Innamorati ogni giorno, cento, mille volte.
Di una persona, sempre la stessa, sempre diversa, che importa?
Innamorati di un progetto, di un'idea. Innamorati di un panorama.
Innamorati e trai la tua linfa vitale da quell'amore.
Che una vita senza amore non ha senso.
Non si tratta di essere esperti o novellini.
Se la mette in questi termini, allora neanche io ne so poi tanto.
L'importante è imbattersi in un libro e trarne delle emozioni..
Se la mette in questi termini, allora neanche io ne so poi tanto.
L'importante è imbattersi in un libro e trarne delle emozioni..
Mi sarebbe piaciuto incontrare almeno un vecchio amico in un quartiere con 170 librerie, unico al mondo. Invece gli unici autori citati erano scrittori giapponesi che onestamente, io non conosco. Ma l'idea di vivere in una libreria, non nascondo, ha colpito molto la mia fantasia.
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