sabato 26 novembre 2022

Atleti - Franco Arminio

 Da bambino mi impegnavo
in molte sfide, fissare
il sole, resistere
al solletico, Privarmi
del respiro.
Non vincevo e non morivo
perché subito fallivo.


Caro Bloggy,
come ti avevo annunciato (diritto n.3) sono andata avanti.
Continuo lentamente a leggere Terzani ma ho fatto un'immersione nella poesia.
Franco Arminio continua ad essere un poeta straordinario.
Ammiro la bellezza con cui guarda il mondo.
E in questa raccolta di sue vecchie composizioni (invero anche qualche inedito), la sua dote raggiunge livelli straordinari.
Vorrei essere in grado di guardare il mondo con i suoi occhi.
Di ogni sport, di ogni disciplina coglie l'attimo più importante, il sentimento più sincero.
E così ti trovi a scoprire il segreto di una sconfitta, di una passione, di un tormento.
A comprenderne il sentimento più vero, più sincero.
Io che ho lo stesso dinamismo di un bradipo mi sono ritrovata a contemplare da un angolatura preferenziale, l'incontro di un pugile. La leggiadria delle farfalle, la coralità del tifo.
La scoperta di sport nuovi, come quello con i cani da slitta. Insomma un'immersione nel mondo reale e meraviglioso dello sport che mi è piaciuto molto, e che mi ha allontanato per un po' da tanti pensieri.


Caro Bloggy,
che giornata! Sono troppo emozionata per dilungarmi troppo, per raccontarti i dettagli. Ma questo devo dirtelo: l'ho finalmente visto! Mio Dio! Un abbraccio e tutte le paure scivolano via. Come è provato. Da un lato è presente a sé stesso e questo mi rende felice. Dall'altro lato ha una tristezza in fondo agli occhi, che non gli avevo mai visto.

Proprio come quei banchi di calcari: compatti, rigidi e indistruttibili. Ecco una lacrima, una goccia d'acqua è penetrata. Ha scavato un solco.
Il mio compito ora è impedire a quella goccia di inoltrarsi, di farsi largo in profondità. E ce la farò, perché a brevissimo sarà a casa. E sono immensamente speranzosa.
Tornerà!
Oggi lo tenevo per mano, la sua mano era fredda e gonfia per le tante medicine, e lo aiutavo a compiere qualche passo. Ho proprio sentito un'inversione: quando ero bambina accadeva il contrario. Era Lui a infondermi coraggio e la mia manina spariva chiusa, al sicuro nella sua.
Mi sento diversa. Fiorita.
All'improvviso mi sembra di essere cresciuta. 

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