Caro Bloggy,
è stata una giornata piena di riflessioni ed emozioni. E ahimè di giornate simili ne sto vivendo tante, ultimamente.
Ovviamente sono una estimatrice di emozioni e riflessioni soprattutto se le persone sono capaci di provarle ed elaborarle.
Ma nel mio caso c'è così tanta confusione e intensità che ne vengo travolta.
Lo so che non siamo immortali, ma non sono pronta a dire "addio".
E credo sia uno dei miei tanti difetti.
Siamo al secondo giorno di Novembre.
In Italia è la giornata dedicata alla commemorazione dei defunti.
Ed io non ho mai amato questa dedica. I miei defunti sono dentro di me.
E non riesco ancora ad adattarmi all'idea di far loro visita solo in uno specifico luogo.
Quando ero bambina, se papà era in città, con lui andavo volentieri al Cimitero.
(Lo so, sembra una affermazione molto strana-horror.)
Mi raccontava i nomi e la vita di tante persone. Il loro ruolo nella famiglia.
E mi arricchivo di ricordi che non avevo mai vissuto.
A volte, quando lui si raccoglieva nel suo silenzio per una preghiera, io mi guardavo intorno e non so come dire ma avevo "amici" anche lì.
Tutti i bimbi che non erano stati fortunati quanto me... Raccontavo loro una fiaba, cosa avevo fatto a scuola e lasciavo un fiore.
Ah ecco, una cosa dolcissima che faceva il mio papà: quando comprava i fiori per i defunti, mi affidava sempre un piccolo bouquet che potevo gestire a mio piacimento, lasciando un fiore ai nonni, agli zii sconosciuti e ai miei "amici".
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