Stava anche scoprendo che un libro tira l'altro;
ovunque si voltava si aprivano nuove porte e le giornate erano sempre tropo corte per leggere quanto avrebbe voluto.
Ora che l'ho fatto non ti nascondo che sono dispiaciuta per aver tentennato tanto.
Lei non c'è più e questa storia che la vede protagonista, la fa rimpiangere non poco.
Ci sono persone che lasciano un vuoto incolmabile quando se ne vanno via. Ecco cosa ho pensato mentre leggevo.
La sovrana lettrice è una deliziosa storia raccontata dal genio del drammaturgo Alan Bennett.
Divertentissimo, elegante e prezioso. Credimi, non deve mancare nella tua libreria.
Non ti azzardare a sbirciare le ultime pagine, perché altrimenti ti perdi il gran finale.
Sono 95 pagine di pura lettura. Ne vengo arricchita di risate e alleggerita dal peso della mia malinconia. Ho fatto incetta di sottolineature e citazioni da ricopiare e, in un certo senso, ho avuto "la mia rivincita" su Persona che mi prende in giro per questo vezzo.
Infatti anche la Regina porta sempre con sé una matita ed un diario-quaderno in cui ricopiare frasi o riflessioni scaturite dalle parole lette.
Inoltre ho un certo numero di autori che non mi dispiacerebbe imparare a conoscere.
Ad oggi i miei consiglieri erano sempre stati solo Baricco, Murakami e Persona.
Aggiungere Sua Maestà è un onore di cui mi vesto da sola e soltanto grazie al potere della lettura!
Non si mette la vita nei libri. La si trova.
In un certo senso è un libro che parla di lettori. Del primo incontro con quel mondo mitico ma anche dittatoriale, che è il libro.
Esistono tante definizioni sui libri e oggi non ho voglia di fare figuracce, raccontando le mie.
Ma è un piccolo dittatore. Parla solo lui e non gli importa di capire se stai ascoltando.
Ti rapisce il cuore. E non è detto che ti ricambi.
Ti fa piangere o ridere, ma se non lo leggi, rimane impassibile nella sua posizione in Libreria a parlare tra sé e sé, o con gli altri libri.
Noi abbiamo bisogno di Lui. Ma Lui non ha bisogno di noi.
Per quanto la lettura l'assorbisse, Sua Maestà non si sarebbe mai aspettata che la svuotasse di entusiasmo per tutto il resto.
Esistono tante definizioni sui libri e oggi non ho voglia di fare figuracce, raccontando le mie.
Ma è un piccolo dittatore. Parla solo lui e non gli importa di capire se stai ascoltando.
Ti rapisce il cuore. E non è detto che ti ricambi.
Ti fa piangere o ridere, ma se non lo leggi, rimane impassibile nella sua posizione in Libreria a parlare tra sé e sé, o con gli altri libri.
Noi abbiamo bisogno di Lui. Ma Lui non ha bisogno di noi.
Per quanto la lettura l'assorbisse, Sua Maestà non si sarebbe mai aspettata che la svuotasse di entusiasmo per tutto il resto.
E cosa più grave di tutte... Distrugge tutto quello che abbiamo intorno perché nulla è paragonabile alle vite vissute nei Libri. Ai luoghi visti. Alle persone incontrate.
La letteratura mi appare come un vasto paese dai confini remoti, verso i quali mi sono diretta ma che non mi sarà mai dato raggiungere. E ho cominciato troppo tardi. Non potrò mai recuperare.
Ma le riflessioni della nostra Regina vanno oltre, ed è questo ciò che mi porto dentro di questo libro: siamo tutti mondi preziosi, dobbiamo imparare a darci il giusto valore.
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