giovedì 10 ottobre 2024

Giardini - Virginia Woolf

 E a che ti servirebbe tenere a freno
il torrente in piena delle tue sciocchezze spontanee
che ora e solo per qualche anno è il tuo dono divino
e pubblicare compiti libriccini di versi sperimentali?

Quando si tratta di Virginia Woolf non mi chiedo mai cosa sto comprando. Perché se le appartiene, è sicuramente uno scritto meraviglioso.
Non fa eccezione questo piccolissimo Garzanti, che fa parte della collana "Garzanti i piccoli grandi libri": mai nome fu opportuno!
Il tempo di una tazza di tè fumante.
Oltre al racconto Giardini, che per l'appunto dà nome al libro, troviamo Nel frutteto e Morte di una falena.
La bellissima Lettera ad un giovane poeta e l'ultimo messaggio della scrittrice a suo marito.

Quando lo chiudi, resti immobile, abbracciata al tuo libro come se abbracciassi la sua autrice. Guardi un punto lontano, sospeso oltre il cielo che vedi dalla finestra. E viaggi lontano nel tempo e nello spazio, sempre tenendoti al petto il tuo libro e la sua autrice, che è anche la tua autrice!
Una scrittrice divina. Una pittrice impressionista. Ti restituisce colori, suoni, movenze di una scena come se fossi partecipe del sogno che sta descrivendo. Amo gli impressionisti che mi fanno pensare non vi siano confini netti tra le cose. E che tutto insieme, preso in un solo sorso, il creato sia una bellissima macchia di colori, dove ognuno fa la sua parte, mentre appartiene all'altro. Come fosse unico eppure tutto, contemporaneamente.

Quando leggo la sua ironia, il modo in cui si esprime e parla al giovane poeta proprio non mi capacito che Virginia Woolf si sia tolta la vita.
Cosa c'è che ci fa amare tanto la vita da doverla lasciare andare, quando la sua presenza sembra essere così imponente?

devo a te ogni mia felicità, con me sei stato sempre assolutamente paziente e incredibilmente buono.
Se qualcuno avesse potuto salvarmi, quello saresti stato tu.
Non ricordo altro che la tua bontà.

Non può salvarci neanche l'amore?


Voglio lasciarti con una riflessione sulla lettura, che ho trovato qualche giorno fa in rete. Una persona (credo sia uno scrittore) in un reel (si dice così, forse) suggeriva di provare a leggere 10 pagine al giorno, ogni giorno. In un anno sarebbero 3600 pagine (circa), che corrispondono ad un bel numero di opere di scrittori famosi. Lui citava Proust e tutta l'opera di Kafka.
In questi giorni di stallo mentale, mi sono ripromessa di fare lo stesso. Alla fine dell'anno mancano circa 80 giorni, quindi ho ancora tempo per leggere 800 pagine e non buttare completamente nel cestino questo bruttissimo 2024.
Pensaci anche tu: se sei in un momento di stanchezza, dieci pagine al giorno non di più.
Potresti incominciare con il racconto Giardini, 12 pagine.


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