lunedì 28 ottobre 2024

Halloween -3

 Caro Blog,
il tempo stringe. Ci siamo quasi.
Oggi la mia buonanotte arriva da Parigi, dal Teatro dell'Opera. Oggi rileggiamo insieme le pagine de:

Il Fantasma dell'Opera
(Gaston Leroux, 1910)

Ora accetti di guardarla (la maschera), dimenticando che cosa c'è dietro,
non mi respingi più!...
Ci ci abitua a tutto quando si vuole bene
quando si ha buona volontà!


Un libro particolare, uno di quei romanzi che conosci anche se non hai mai letto. Perché tutti conoscono le leggende che hanno come protagonista il fantasma del Teatro dell'Opera di Parigi. E questo lo si deve soprattutto alla trasposizione teatrale e cinematografica. Io sono innamorata del musical. E quando ero più giovane fingevo di avere la voce bellissima di Christine Daaé.
La mia fantasia è stata alimentata da storie come La Bella e la Bestia: "La vera bellezza si trova nel cuore". Ma con Erik le cose non sono così nette.
Il suo problema infatti, non è la deformazione fisica, ma quella del cuore. Sono così tante le azioni deplorevoli del nostro fantasma, da trasformarlo in un eroe negativo, direi un antieroe.
Eppure nel finale sembra esserci un barlume di pentimento per le azioni del passato.
Per il momento non ci fermiamo a riflettere su questo. Mancano tre notti ad Halloween, dobbiamo cercare di non perderci tra i sotterranei dell'Opera e di non lasciarci ammaliare dalla sua musica.
La vita è una grande festa in maschera, non dimentichiamo di indossarla il 31!!!
La storia dell’amore di Erik per Christine ci ha un po' distratto.
Ma non dobbiamo dimenticare che Erik è costretto a nascondere la sua deformità dietro una maschera.
Una maschera che lo scherma dal mondo intero anche nell'animo.
Ecco perché è un "mostro", che non ha nulla da invidiare a Frankenstein o al Conte Dracula!
Anche nei confronti di Christine mostra tutto il peggio di sé; la renderà quasi succube del suo potere, tanto da far sgorgare dal petto della sua schiava d’amore una voce angelica.
Ma è pur sempre "una schiava". E questo chiaramente trasforma la storia d'amore in una prigionia da cui scappare.
Leroux riesce a tenerci incollati alla sua opera, anche oggi; quando arriviamo all'ultima pagina ci rendiamo conto di essere stati catturati, soggiogati anche noi, da una storia che è contemporaneamente lineare nella narrazione e carica di atmosfere suggestive e infiniti trabocchetti.