mercoledì 17 novembre 2021

Il GGG - Roald Dahl

 L'Ora delle Ombre, qualcuno le aveva confidato un giorno,
è quel particolare momento a metà della notte quando piccoli e grandi sono profondamente addormentati; è allora che tutti gli esseri oscuri escono all'aperto e tengono il mondo in loro possesso.

Caro Bloggy,
è un po' tardi per scrivere ma sono qui dopo aver seguito la puntata di Chi L'ha Visto, perché ho proprio bisogno di parlare con qualcuno.
E tu sei l'unico disposto ad ascoltarmi. (Non mi sembra il caso di precisare che non hai scelta.)
Parto dal libro.
Lo so di essere una che non piace a nessuno.
Lo so di non poter conversare con qualcuno.
Lo so che tutti scappano via da me.
Ma inizio a pensare che nel mio mondo immaginario, possa effettivamente sopravvivere.
Ho comprato questo libro mesi fa. E non era previsto che lo leggessi oggi. Ma sono così triste, che ho pensato mi avrebbe aiutato una storia per bambini. Naturalmente l'ho letta tutta d'un fiato. Una storia bellissima, scritta in un modo sublime. Un'ironia sottile che mi ha fatto ridere parecchio. E ho amato tantissimo le illustrazioni di Quentin Blake. 
Be', in realtà, c'è poco da stupirsi.
Roald Dahl è il padre de La Fabbrica di Cioccolato e di Matilda.
Mai mi sarei aspettata di divertirmi così. Come glielo spieghi al mondo esterno che alla tua età ti sei divertita a leggere un libro per bambini!
Non lo spieghi! Semplicemente capisci che non è il tuo mondo. Che sei fuori posto.
E ti arrendi con tutti e con tutto.

La storia è dolcissima.
Protagonista è la piccola Sofia, sette anni, orfana, timida, insonne.
Nell'Ora delle Ombre scopre il Grande Gigante Gentile, intento a regalare sogni ai bimbi addormentati.
La storia, scopriamo alla fine, l'ha scritta proprio il nostro GGG.
E indovina? Sofia, nella realtà è Olivia.
La sua bambina, che avrà per sempre sette anni, a causa del morbillo.

Olivia morì il 17 Novembre del 1962.
Quante possibilità c'erano che esattamente 59 anni dopo, io fossi qui a leggere e raccontare delle sue avventure col Gigante Gentile?
Non è anche questa una specie di magia?
O più semplicemente sono scema?
Fatto sta che sto immaginando una stanza con cento bolle di sapone che galleggiano liberamente, mentre seduta intorno ad un delizioso tavolino del XVI secolo veneziano, sorseggio del tè con la mia Mamma, la Regina, Sofia, Principe e Piccolino.
In un angolo Persona suona il pianoforte a corde mentre GGG suona la sua tromba, regalando sogni meravigliosi a tutti.
Mister Tibbs (ancora maggiordomi efficientissimi e imperturbabili) porta un vassoio stracolmo di dolcetti e prelibatezze. E nonna cuce sotto la finestra.
Nel prato le farfalle scherzano con i fiori. I fili d'erba chiedono ai grilli di essere più gentili. E ogni albero canta una canzone al vento.
E Papà dov'è? Ah eccolo. Vicino a Nonna. Sta giocando con lei e si diverte a farle perdere il segno del cucito.

Bisogna vivere nel presente, proiettati nel futuro, vigili, scattanti, efficaci.
Non so fare nulla di tutto ciò. Non so stare di qua.
Stanotte voglio fare un bel sogno. Spero che arrivi in mio soccorso GGG e mi porti un bel lampo di genio, anzi un lampone.

"Il vento del Nord è vivo" disse il GGG, "si muove, ti accarezza le gote e le mani, eppure nessuno lo nutre".
Sofia rimase in silenzio; quello straordinario gigante le confondeva le idee.
Sembrava iniziarla a misteri che andavano oltre la sua capacità di comprensione.
"Un sogno non ha bisogno di niente, se è un buon sogno aspetterà pazientemente che lo si liberi perché possa fare il suo lavoro."


 



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