mercoledì 3 novembre 2021

L'Ultimo Ospite - Paola Barbato

Era innamorata di lui sempre come il primo istante e questa era la sola cosa che la accomunasse a tante altre donne.
Lui lo sapeva, era troppo intelligente per non saperlo, ma aveva sempre finto che non fosse così.
Si era comportato da buon amico cercando di non ferirla troppo,
si era preso cura di lei, aveva fatto cadere le accuse e l'aveva salvata da molte cose, tra cui se stessa.


Caro Bloggy,
sono stata brava. L'ho finito in due giorni. E devo dire che mi ha tenuto a galla. Un vero salvagente.
Non è un libro che ho comprato ed è uno di quelli che non avrei mai comprato.
Infatti è un thriller ed è stato pubblicato a giugno 2021. Quindi "fresco fresco" di stampa.
Paola Barbato è una giovane scrittrice italiana, ed è una dei componenti dello staff di sceneggiatori di Dylan Dog, fumetto che ho tanto amato quando ero ragazza e leggevo fumetti.
Questo suo romanzo però non è un horror, ma ricrea atmosfere un po' macabre. Dimostrandoci che con pochi e giusti ingredienti, si può fare qualsiasi cosa.
"La follia è come la gravità: basta una piccola spinta."

Una vecchia e trascurata casa in campagna, una donna anziana morta, nipoti alla ricerca di eredità, delitti irrisolti, vento e maltempo. Tutto questo diventa concime per una mente intelligente ma paranoica, tendente al creare universi e storie sempre senza lieto fine.

Confesso di aver letto il romanzo solo per quella parte che ho riportato.
C'è una protagonista femminile bruttina, innamorata del suo capo, il quale si prende cura di lei in modo molto gentile.
Così tenero che non si può fare a meno di pensare che siano una coppia.
Lui forse non l'ha mai guardata come si dovrebbe guardare una donna (-non chiedermi quale sarebbe questo modo perché non lo conosco!-) ma una cosa è certa: sarebbe pronto a morire per lei, e viceversa.
Una lettura piacevole.
Scritto bene. Ed è molto coinvolgente.

Avevo programmato di leggere 90 pagine al giorno. L'ho finito in due pomeriggi, ma perché non ho voluto esagerare: 410 pagine e non sentirle.

Ho corso. (E il dolore al ginocchio peggiora.)

Ho fatto addormentare Piccolo Principe con una delle mie strampalate Ninne Nanne. (E penso che solo lui mi chiama con una nota di amore.)

Oggi qualcosa di buono l'ho fatto.

Ma... sono nervosa e triste.
Mi vergogno Bloggy.
Mi vergogno di esistere.
Sono peggio di Lucrezia. Lei è intelligente. Lei ha Flavio vicino a sé.
Io sono una fallita, bruttissima, pazza, psicopatica, paranoica.
Hai ragione, se non racconto...
Ma è difficile per me farlo. Molte cose le sai già. Sono paranoica e ripetitiva.
D'accordo ci provo...dall'inizio.
P. è una persona reale, esiste. Ha una voce, un corpo. Non è frutto della mia mente.
Tuttavia non esiste, non è reale. Perché vive lontanissimo da me, non gli importa di me.
Posso raccontare qualunque cosa. Non mi crederebbe. O non gli importerebbe. Lo so, ma non gli ho mai mentito, e non gli mentirei mai.
Tuttavia ci sono dei momenti in cui mi illudo che non sia così.
(Mentre ti scrivo mi sento morire...)
Momenti in cui mi sembra di avere un contatto.
E dovresti vedermi. Sorrido. Sono tranquilla. Cammino ad un metro da terra.
Poi succede qualcosa. In breve: non succede niente.
Quel contatto non esiste. Era solo un cortocircuito della mia testa.
L'ho sentito solo io. L'ho avvertito solo io.
E cado. Precipito nella fredda e buia realtà.
Non c'è nessun contatto.
Lui è una persona inarrivabile. Lui è Flavio Aragona.
Io non sono Letizia Migliavacca. Non sono Zora. Non sono nemmeno la signora Ferri.
Sono solo una ignota idiota. 
E tale rimarrò per sempre.
Inutile illudersi.
Inutile vivere in un mondo di sogni.

Svegliati Lu.
Basta.

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