lunedì 29 novembre 2021

L'arte di ascoltare (e di tacere) - Plutarco

 [nulla] provoca uno stato di eccitamento, subbuglio e terrore tanto forte
quanto quello di cui l'anima è preda
quando dei rumori, dei colpi o dei suoni giungon al nostro orecchio.


Il 29 novembre è un giorno particolare. Ecco, io non credo negli oroscopi e compagnia suonante. Ma mi diverte sempre scoprire che molti scrittori hanno in comune la data del proprio compleanno.
E chissà, magari un'esistenza avrà in qualche modo influenzato quella di un altro. Magari uno è diventato scrittore leggendo le storie di un altro.
Fatto sta che oggi nascevano, naturalmente in epoche diverse, scrittori del calibro di Louisa May Alcott, C.S. Lewis e il nostrano Carlo Levi.
Inoltre morivano Luigi Capuana e Mark Strand.
In questo calderone di illustri scrittori, mi sembra di sentire le voci dei vari personaggi che hanno popolato i loro racconti. Ed è tutto mischiato. Non distinguo una storia dall'altra. Così Beth apre un armadio per riporre dei costumi che saranno usati nella rappresentazione teatrale scritta da Jo. Ma invece dei soliti ripiani si trova davanti un paesaggio innevato. Sotto ad un lampione vede Giulia, una delle tante streghe di Gagliano, che gli racconta una storia molto bella...


Sì lo so, è delirio puro.
A fare ordine nella mia mente, che detto tra di noi necessità di disciplina, chiamo Plutarco scrittore e filosofo greco.
Il libriccino che ho letto è stato estrapolato dai Moralia, opera di carattere etico, dove si evince l'influenza del pensiero di Platone. Scrisse questa parte per un suo Allievo che si apprestava a divenire un giovane adulto.
Un invito all'ascolto e all'educarsi all'ascolto, molto bello e sempre attuale.
Tutti dovremmo prestare attenzione, meditare sull'arte dell'ascolto.
Spesso parliamo senza confronto. Non ascoltiamo il nostro interlocutore; semplicemente ci soprapponiamo a lui o tentiamo di ridicolizzare le sue parole, un suo errore. Distogliendo dunque l'attenzione da ciò che dice, puntando al come lo dice.
Altre volte siamo schiavi del nostro interlocutore; nel senso che accettiamo passivamente ciò che dice, accecati da una fiducia spasmodica nei suoi confronti, nei suoi modi, nelle sue lusinghe.

Tutto ciò è sbagliato.
L'ascolto deve essere educato, attento, paziente.
E anche le risposte devono esserlo.
Perché spesso è preferibile tacere e non dire qualcosa, che dirla a prescindere, e poi pentirsene. Le parole infatti, non tornano indietro.
Ecco perché dice Plutarco:

non c'è parola detta che abbia giovato quanto le molte taciute

Caro Bloggy,
avrei voluto leggerlo prima.
Oggi mi sono resa conto di aver completamente frainteso una frase che mi era stata detta.
Tutto si può girare a proprio favore o a proprio svantaggio.
Mi sono lasciata ferire.
Ma nessuno voleva ferirmi.
E che pazienza mi hanno dimostrato, cercando di parlare con me.
La verità è che a volte l'amore ci acceca.
E solo una grande persona può avere la profondità opportuna per accogliere la nostra fragilità.
Buonanotte amico mio,
ti ringrazio per essermi sempre vicino.
Spero sempre di svegliarmi in un mondo migliore, diverso.
Ma ogni volta sono sempre la stessa, anzi più invecchiata e peggiorata.
Il mio problema è l'insicurezza e quindi, la pesantezza.
Non mi libererò mai di nessun peso.
Sarò sempre infelice.
Rari i momenti di serenità.
Mi vergogno tanto di me stessa. Credimi Bloggy, ogni giorno è una faticaccia.


Non siamo nemmeno sicuri
se la vita che viviamo qui
ci appartiene.

(MARK STRAND)

Se non è mia, mi scuso e la riconsegno immediatamente.

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