mercoledì 25 gennaio 2023

Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che prima o poi l'avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. È scoppiata tutto d'un colpo.

Oggi è il compleanno di Alessandro Baricco.
E non potevo non celebrarlo con una citazione di Oceano Mare, che per me resta il suo libro migliore e più enigmatico.
Uno di quei libri che o ami o disprezzi.
Uno di quelli che o è "meraviglioso" o è  "illeggibile".
Naturalmente le opinioni sono sempre personali. E siamo in un mondo libero, dove tutti abbiamo la possibilità di esprimerci.
A tal proposito però non posso fare a meno di esprimere le mie perplessità, quando leggo su IG, Concetta da Mergozzo affermare che "La Banalità del Male" fa schifo e non si può leggere, e che è la sua opinione ed è libera di esprimersi come vuole.
Mi viene l'orticaria.
(Chiedo scusa a tutte le Concetta e a Mergozzo; sono solo innocenti esempi presi senza alcun riferimento reale. L'orticaria è l'unica cosa vera della situazione.)
Ed ecco che mi rendo conto di quanti danni abbiano creato questi social/blog/siti web.
Perché Concetta con tutto il suo seguito, scriverà senza remore, senza vergogna, come una critica consumata.
E avrà come unico obiettivo il far scalpore e attirare commenti.
E che siano positivi o negativi, poco conta.
Concetta aumenterà il numero dei suoi "followers", si dice così. E un giorno guadagnerà da questo suo modo di fare.
Poi forse imparerà il mestiere. Non lo escludo.
Il problema è che dovrebbe essere il contrario: prima si impara il mestiere e poi si diventa mestierante.
Sono una persona all'antica.

Per evitare di appartenere al gioco di questi fenomeni, spesso non seguo, non commento, non metto like.
Ma rimane l'amara constatazione: siamo diventati dei mostri.

Ti lascio con un'altra citazione, quella che mi ha fatto ripartire il cuore e innamorare ancora:

da Emmaus
Come abbiamo potuto non sapere, per così tanto tempo, nulla di ciò che era, e tuttavia sederci alla tavola di ogni cosa e persona incontrata sul cammino? Cuori piccoli – li nutriamo di grandi illusioni, e al termine del processo camminiamo come discepoli ad Emmaus, ciechi, al fianco di amici e amori che non riconosciamo – fidandoci di un Dio che non sa più di se stesso. Per questo conosciamo l'avvio delle cose e poi ne riceviamo la fine, mancando sempre il loro cuore. Siamo aurora ma epilogo – perenne scoperta tardiva.

Buonanotte Blog

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