[...] gli sto solo restituendo, con la massima deferenza, il suo biglietto.
sto ancora pensando ai miei buoni propositi...
Nel frattempo ho deciso di leggere un po' e ho trovato questo bellissimo saggio di Gherardo Colombo che commenta il capitolo del libro quinto "Pro et contra", della seconda parte dei Fratelli Karamazov.
Libro che sicuramente posso inserire tra i miei preferiti.
In particolar modo, in questa parte si commenta il dialogo (dialogo? O piuttosto soliloquio di Ivan?), tra i due fratelli Alioscia e Ivan Karamazov.
Un confronto intenso e disperato.
Un capolavoro, che si concluderà con quella parte nota come "Il Grande Inquisitore".
Vien voglia di restituire il biglietto, per davvero.
Mi sento come Ivan: Dio esiste, va bene, ma come si può accettare questo mondo, che Lui ha creato, dove è chiaro che l'umanità non è capace di scegliere il bene. Di "cambiare idea".
Un testo per riflettere.
L'autore sceglie la via del riscatto e non della punizione per sradicare il male.
Ma è una strada difficile per me da comprendere.
Vero: chi vive nella violenza, diffonde violenza.
Bisogna educare, istruire. Ma non si può confidare nel prossimo.
Non ho fiducia. Lo ammetto.
Ma mi sforzerò di cambiare atteggiamento.
Che Dio esista oppure no, il male è parte della condizione umana.
Partiamo dalla constatazione di quello che è, invece di camminare a ritroso da quel che vorremmo che fosse, e riusciremo ad avvicinarci a quel che vorremmo che fosse
(se davvero la nostra meta è l'armonia).
Voglio credere che lo sia.
E nel giorno dedicato al compleanno del prof. Tolkien, credo sia giusto nutrire un po' di speranza.
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