venerdì 30 settembre 2022

Le cinque donne - Hallie Rubenhold

 Le vittime di Jack lo Squartatore non sono mai state "solo puttane".
Erano figlie, mogli, madri, sorelle e amanti.
Erano donne. Erano esseri umani.
Questo, in sé, deve bastare.


Le storie di Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane trovano finalmente il loro posto nella storia.
Un grazie sentito a Hellie Rubenhold per aver restituito giustizia ma soprattutto onore a queste cinque giovani donne, vittime di efferati omicidi. Il loro sangue è stato ingiustamente versato e ha macchiato le strade di Londra, segnandola per sempre.
Una città di orrori e mostri.
Che non si è mai preoccupata di porre rimedio a quella che è stata una terribile e imperdonabile ingiustizia giudiziaria e culturale.
Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane reclamano giustizia da oltre un secolo. Ma a nessuno sembra importare, innanzitutto restituire loro l'onore perso.
Il loro aguzzino, un pazzo sociopatico, un sadico balordo, non è mai stato individuato. Ma oltre al danno, registriamo la beffa: lui, il bastardo, è diventato un mito, loro, le VITTIME, sono diventate prostitute. In una società in cui o sei madonna o sei puttana, chiaramente queste donne LIBERE non sono state risparmiate, non sono state perdonate.
Grazie Hellie Rubenhold per il bellissimo libro, la splendida narrazione che ci ha restituito donne vive e non solo corpi martoriati. Grazie per aver gettato luce su questa odiosa ingiustizia. Grazie per averci ricordato qual è lo stigma al quale ogni donna LIBERA è sempre stata condannata dalla società.
2022: non è cambiato niente.
Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane: cinque donne sfortunatissime nell'epoca vittoriana, lo sarebbero state ancora al giorno d'oggi.

E se le cose stanno cambiando, cambiano ancora troppo lentamente.

Tempo fa anch'io sono caduta nell'inganno di citare il nome dell'assassino e non quello della povera vittima: Mary Ann “Polly” Walker.
Ti chiedo scusa Polly.
Chiedo scusa alle sedici vittime, chiedo scusa a tutte le vittime.

Mary Ann “Polly” Walker,
Annie Eliza Smith,
Elisabeth Ericsson,
Catherine “Kate” Eddowes,
Mary Jane Kelly,
scusateci. Non vi abbiamo aiutato, non siamo stati capaci di difendervi all'epoca quando eravate in vita. Non siamo riusciti a farlo nemmeno dopo la vostra morte.
Mary Ann “Polly” Walker, Annie Eliza Smith, Elisabeth Ericsson, Catherine “Kate” Eddowes, Mary Jane Kelly i vostri nomi non saranno mai più dimenticati.

Un libro toccante.
Mi è montata una rabbia indescrivibile mentre leggevo. Una volta letta la prima storia, ti rendi conto di come il destino di alcune persone sembri già scritto.
Un destino di povertà, miserie e violenze. Ingiustizie che si sommano ad ingiustizie. E sembra che non finiscano mai.
Un mostro insaziabile.

Mary Ann "Polly" Walker, Annie Eliza Smith, Elisabeth Ericsson, Catherine "Kate" Eddowes, Mary Jane Kelly: erano figlie, mogli, madri, sorelle e amanti. Erano donne. Erano esseri umani. Questo, in sé, deve bastare.


giovedì 29 settembre 2022

 Lo so non ha senso ma... io sono innamorata... perdutamente.

Più lo guardo, più lo amo.

mercoledì 28 settembre 2022

 Ciao Bloggy,
oggi è arrivato un pacchetto per me e ho fatto una mini passeggiata per recarmi al punto di ritiro Amazon.
Ecco qui: i miei bellissimi adesivi per lo scrapbooking. Sono così emozionata che non so se riuscirò ad usarli. A te capita mai? Comprare scatole di colori e non avere il coraggio di usarli perché troppo belli da vedersi? O le pagine bianche di un bellissimo quaderno? Mi emoziono sempre e non riesco ad usarli. Mi succedeva anche quando andavo a scuola. Ma supererò questo blocco. Sto aspettando ancora qualche giorno per controllare i fiori secchi. E poi mi scatenerò. Te l'ho detto, così riesco a non pensare. E ogni giorno diventa più difficile. Un anno fa ero a Milano. E non andò molto bene. Eppure succedevano delle cose. Invece quest'anno sono a casa e non sta succedendo niente. La Russia e l'America sembra che stiano giocando a Risiko ma senza dadi. In Italia ha vinto la destra ma, ehi tranquilli nessuno toccherà i vostri diritti! (Certo! Io ho le orecchie a punta, parlo una lingua antica e mi nutro solo di ciò che la terra ha da offrirmi.) Le bollette sono alle stelle. Siamo sull'orlo di una rivolta sociale. Chi non si ammazza perché non riesce ad andare avanti si vende anche gli organi che non ha. Non c'è un disegno per il futuro e abbiamo da tempo iniziato ad intaccare le risorse energetiche. Com'è possibile che ci siano terre in cui la gente non ha nessun diritto? Si può essere ammazzate perché non si indossa "correttamente" un velo? Ma che dio può mai imporre una regola, un obbligo così imbecille? A quale dio interesserebbe mai sapere con chi uno fa l'amore? Perché se il corpo è mio, e non voglio vivere paralizzata, non posso decidere di lasciarlo andare? Perché disturba tanto gli altri lasciarmi il diritto di decidere che non voglio partorire un figlio? Perché se il mio compagno sta male non posso assisterlo, che differenza fa una firma su un documento? Perché i poveri pagano come i ricchi, e poi non hanno gli ospedali come loro? Perché le strade sono brutte e non illuminate? Perché le scuole non possono essere belle? Perché non posso lavorare e gestire la famiglia? Davvero è tutta qui la vita? Ci siamo solo noi? Non abbraccerò mai più la mia Nonnina? Come farò a vivere da sola? Avrò sempre una casa? Fa male morire?

Quindi niente, stavo esagerando. La mia testa è vuota. Non ci sono pensieri cui pensare.

martedì 27 settembre 2022

Dell'amore e altre storie - dal Decameron

 avendolo più volte Lisabetta guatato,
avvenne che egli le incominciò stranamente a piacere.


Mio caro Bloggy,
sto lentamente ricostruendo la mia vita. La parte della lettura e dello scrapbooking rappresentano i momenti migliori. Non ti descrivo i peggiori perché li conosci a menadito.
Ti segnalo questo libricino molto interessante, tesoro scovato qualche anno fa al mercatino dell'usato, che si propone di farci assaporare le novelle più belle raccontate da dieci ragazzi fiorentini, durante quel "lockdown" che si imposero nella primavera del 1348, per fuggire alla peste che stava mietendo vittime ovunque e in tutte le famiglie, anche nobili.
Non un'operazione semplice. Delle cento novelle raccolte durante le dieci giornate (Decameron), ci vengono restituite solo dieci.
Oggettivamente bellissime, che ispirarono anche l'immaginazione di poeti e artisti vari, quali Sandro Botticelli.
Al museo del Prado, anni fa, ebbi proprio la fortuna di vedere raffigurata la novella di Nastagio degli Onesti che ispirò al Botticelli un ciclo di opere di quattro pannelli.
Nel suo Decameron, Boccaccio ci presenta un'umanità a tratti in balia della Fortuna. Che è solitamente imprevedibile, a volte benevola, a volte nefasta.
Gli unici strumenti a disposizione non tanto per difendersi, quanto per controbilanciare la Sorte stessa, sono la ragione e la passione.
Non è detto che tutti gli uomini sappiano usare queste armi. E così sul teatro boccaccesco sfilano vari personaggi: dai saggi e savi, agli stolti e tontoloni.
Ma non solo.
Soprattutto femminili, sono i personaggi abili nell'utilizzo della passione e delle possibili espressioni, in specie l'amore, per opporre alla Fortuna una strenua difesa.
Compiendo scelte d'amore, anche dolorose, che "le miserie da sopraveniente letizia sono terminate", eroine di ogni tipo ci vengono proposte in una carrellata di ritratti che mostrano una donna non solo succube ma anche artefice del suo destino.

Infin, questa lettura mi ha aiutato a osservare il cambiamento di significato, di alcune parole.
Solo un esempio: stranamente significava "in modo straordinario".

Stranamente continuo a pensarti.


lunedì 26 settembre 2022

Nuova lettura.
Una voce per le vittime di Jack lo Squartatore.
Molto interessante.
Molta rabbia. Molta tristezza.

domenica 25 settembre 2022

Ogni libro, ogni volume possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza.”
(CARLOS RUIZ ZAFÓN)



Caro Bloggy,
ti scrivo brevemente. Sono a letto. Mi scoppia la testa. Da ieri ho una fastidiosa sensazione di vertigini. Temo sia colpa della mancanza di sonno.
Dormo troppo male! Mi sento esclusa dal regno di Morfeo!
Eppure sono riuscita a comprendere le parole dei miei familiari. Lo so che mi vogliono bene.
E anche quando li faccio arrabbiare, le loro sono parole d'amore.
Ma non mi possono capire.
Non capiscono che alla mia età nessuno mi darebbe mai una possibilità lavorativa e nessuno vorrebbe mai conoscere una come me, da un punto di vista affettivo.

Inoltre, caro Bloggy, mettiti nei miei panni... lo so che sono brutti, ma provaci.
Sono innamorata di Persona da cinque anni.
Cinque anni.
Cinque.
E sono così stupida che non riesco a togliermelo dalla testa.
Cosa mi insegna questo?
Che una come me è destinata a stare da sola.

Non vedo l'ora di iniziare un nuovo libro. Da lì almeno, nessuno può cacciarmi.

Buonanotte Amico mio.


venerdì 23 settembre 2022

Equinozio d'Autunno

Questo libro riguarda principalmente gli Hobbit, e dalle sue pagine il
lettore imparerà molto sul loro carattere e un po' della loro storia; ulteriori
informazioni potranno trovarsi nel Libro Rosso dei Confini Occidentali,
già pubblicato col titolo di Lo Hobbit. Questa storia è tratta dai più antichi
capitoli del Libro Rosso, scritti da Bilbo in persona, il primo Hobbit
divenuto famoso nel resto del mondo, e da lui intitolati Andata e Ritorno
poiché narravano il suo viaggio verso l'Est e il ritorno a casa. Fu questa
un'avventura che avrebbe più tardi coinvolto tutti gli Hobbit nei grandi
avvenimenti di un'Era di cui parleremo.
Molti, comunque, desidererebbero saperne di più su questo popolo
primordiale, e per questi lettori ho annotato qui i punti essenziali della
tradizione hobbit e riassunto le sue prime vicende.



Caro Bloggy,
solo ieri eravamo ancora sconcertati per la repentina scomparsa di Bilbo dalla sua festa di compleanno!
Ed eccoci oggi, zaino in spalla, pronti a partire per un'avventura pericolosa dalla quale non sappiamo se torneremo e quando e come...

Inizia l'Autunno e inizia il viaggio di Frodo per distruggere l'anello del potere, l'Unico.
Che mondo incredibile ci aspetta!

L'equinozio d'Autunno è un momento magico, nel vero senso della parola. Si festeggia Mabon, la seconda festa del raccolto.
Demetra e Persefone devono salutarsi. L'aria diventa più fredda e la natura tutta si prepara al riposo. Per chi appartiene al mondo della veglia può essere visto come un momento in cui soffermarsi a riflettere al senso dell’Equilibrio.
Perfino la notte e il giorno riescono a convivere pacificamente e ad essere uguali. Tra i simboli di questi giorni: le foglie secche, le pigne, l'uva e il granturco.
A volte penso di dover riavvicinarmi a quel mondo di meditazione e legame con la Natura.
Questo è il periodo della riflessione; possiamo fermarci, apprezzare i frutti dei nostri personali progetti. Lasciare andare le cose vecchie e quel che non si è avverato.
Se fossi capace, inizierei un lavoro magico per infondere in me stessa e negli altri: protezione, sicurezza e fiducia in sé stessi.
Forse è veramente il momento giusto per lasciare andare ciò che non "è stato".

giovedì 22 settembre 2022

Buon Compleanno Bilbo Baggins

Quando il signor Bilbo Baggins di Casa Baggins
annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno
con una festa sontuosissima,
tutta Hobbiville si mise in agitazione.
Bilbo era estremamente ricco e bizzarro e,
da quando sessant'anni prima era sparito di colpo, per ritornare poi inaspettatamente,
rappresentava la meraviglia della Contea.


Caro Blobby,
oggi è il compleanno di Bilbo. E naturalmente sono qui a fargli gli auguri!
Nel libro "Il Signore degli Anelli" è una scena veramente epica. 
E...dai lo so che sono ripetitiva, ma questo è uno di quei libri che ti cambia la vita.
Ah, prepara i bagagli. Domani si parte...

mercoledì 21 settembre 2022

L'Hobbit - 1937

In un buco nella terra viveva uno hobbit.
Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.
Aveva una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d'ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel: un tunnel molto confortevole, senza fumo, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito di sedie lucidate, e di un gran numero di attaccapanni per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto ricevere visite. Il tunnel si snodava, inoltrandosi profondamente anche se non in linea retta nel fianco della collina (o meglio la Collina, come era chiamata da tutta la gente per molte miglia all'intorno) e molte porticine rotonde si aprivano su di esso, prima da una parte e poi dall'altra. Niente piani superiori per lo hobbit: le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense (molto numerose), i guardaroba (c'erano camere intere destinate ai vestiti), le cucine, le sale da pranzo, erano tutte sullo stesso piano, anzi sullo stesso corridoio. Le camere migliori erano tutte sul lato sinistro (entrando), perché erano le sole ad avere finestre: finestre rotonde profondamente incassate che davano sul giardino e sui campi dietro di esso, lentamente degradanti verso il fiume.


Ottantacinque anni fa veniva pubblicato per la prima volta L'Hobbit.
Non credo serva aggiungere altro.
Sento proprio quel rumore unico che solo un libro nuovo quando viene sfogliato per la prima volta, è in grado di fare.
Sa di chiave che entra nella toppa, fa scattare la serratura.
Sa di una porta che si apre su un mondo sconosciuto.
Sa di avventura.
Sa di amicizia.
Sa di un viaggio che ha inizio e mai fine, fino a quando il cuore, il cuore dei lettori bambini, continuerà a battere.
Sa di arcobaleni che si srotolano, di bolle di sapone che si rincorrono. Sa di draghi che sgranchiscono le zampe. 
Sa di zuppa rancida puzzolente preparata da un Troll di caverna. Sa di indovinelli. Sa di pericolo. Sa si speranza. Sa di magia. Sa di fuochi d'artificio. Sa di volo di uccelli.
Sa di onde che si infrangono sullo scafo di una barchetta a remi.
Sa di sogno...
Sa di buono...
Che il viaggio inizi!
Buon 21 Settembre a tutti gli amici della Contea!!!

martedì 20 settembre 2022

Vi Racconto l'Astronomia - Margherita Hack

 Ricordiamo che più lontano si guarda nello Spazio,
tanto più indietro si guarda nel Tempo.

Caro Bloggy,
come stai? Ti senti forse un bel diario? O ti senti l'ennesima spazzatura virtuale? Qualunque sia il tuo stato d'animo ti consiglio questa lettura. Così ti ridimensioni, nel bene e nel male: through thick and thin.

La premessa mi aveva un po' illuso.
L'astrofisica Margherita Hack ci racconta la nascita di questo libro, dicendo così: Da una serie di sedute tenute a casa mia prima di cena, fra la televisione accesa, con un orecchio al telegiornale, e le chiacchiere di amici, noi cercavamo di parlare di astronomia.
Ma la verità è che non è un argomento a portata di tutti. Soprattutto se non si parla un po' di "astronomiese"!!! Però l'ho letto con molto interesse, impegno e mi ha aiutato a capire che se non voglio avere paura (fear) devo essere preparata. Devo studiare. Devo leggere sempre e continuamente.
Ed è successa anche un'altra cosa: è sorto in me, forte il desiderio di guardare le stelle. E mi sono sentita infinitamente piccola. Microscopica.
Mi sono sentita un microscopico pezzo di un tutto che non riesco nemmeno ad immaginare.
La paura si è ammutolita. Per una volta il resto mi è sembrato insignificante...

ma questo è veramente tutto ciò che esiste, o è solo un universo fra infiniti altri?

lunedì 19 settembre 2022

Italo Calvino - Nonno - La Regina

L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto;
ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.
(Italo Calvino)


Ho letto un racconto del mio PiccoloPrincipe. 
E mi è venuto in mente Italo Calvino. Il romanziere che ha sconvolto il panorama letterario mondiale, il romanziere della favola, della commedia. Capace di unire fantasia e realtà. Oppositore della guerra. Amico di Pavese, della Ginzburg.
Un uomo di una cultura immensa, amato anche oltre i confini nazionali.
C'è una foto che lo ritrae mentre scrive a macchina usando solo gli indici...
Credo sia una delle immagini più belle che si possano usare per descrivere l'Italia.

Ciao Bloggy,
oggi nasceva una persona stupenda. Un uomo buono come pochi sulla Terra. Classe 1917. Ci ha lasciato così presto che non ho avuto la fortuna di conoscerlo. Niente racconti sulle sue ginocchia. Niente baci. Nessun abbraccio.
Se ripenso alla mia vita, scopro tante occasioni perdute. Magari mi avrebbe voluto bene, mi avrebbe fatto sentire speciale. E un bambino che si sente speciale si trasforma in un adulto arrogante o un adulto capace di grandi cose.
Non lo saprò mai...

Oggi c'è stato l'ultimo saluto alla Regina.
Ed io sono terribilmente commossa. 
Non oso immaginare cosa accadrà da oggi in poi, una volta spenti i riflettori, a coloro i quali le hanno voluto bene. 
Ma magari sono io quella sbagliata.
Gli altri voltano semplicemente pagina.

domenica 18 settembre 2022

Scripta Manent - Paola Barbato

 la luce è importante nei luoghi, negli occhi...


Questa è la mia situazione ideale per leggere:
- bottiglietta dell'acqua (ma sto pensando di convertirmi alle bottigliette termiche; ne ho una che mi è stata regalata da quel tesoro di V.);
- igienizzante mani, che uso sempre in luoghi pubblici, come un'ossessione;
- segnalibri metallici che poi perdo nel libro e allora uso qualsiasi cosa, anche un vecchio biglietto d'auguri di Natale;
- linguette per sottolineare parole;
- matita;
- penne colorate per ricopiare le frasi più belle.
Leggere è un'arte. Ma alla fine mi ritrovo a leggere in posizioni assurde e così mi basta la matita e un foglietto di carta.

Questi ultimi giorni ho letto autori che volevo approfondire e imparare a conoscere; quindi avevo bisogno di una pausa, di leggere una cosa lontana da me, che sapevo in partenza non mi avrebbe coinvolto in prima persona.
Così sono tornata ai romanzi della Barbato. Ancora una volta il libro l'ho chiesto in prestito. (Pubblicato a luglio del 2021... non poteva essere tra i miei.)
Ancora una volta posso dire che Paola Barbato è veramente brava. Ma ne posso leggere un libro ogni tanto. Per staccare. Per non pensare e non sentire.
Si salta continuamente da una scena all'altra. Ritmo incalzante, veloce. Ma non riesco a riconoscere i tratti di una narrazione. I cambi di scena continui non mi hanno convinto molto. E avrei voluto conoscere meglio i personaggi.
I personaggi, in realtà li ho già conosciuti. E ora che li ho visti nel loro "prima", nel momento della loro nascita, mi hanno un po' deluso. Lo confesso.
Naturalmente il finale è di quelli accattivanti che ti fanno pensare: ehiiii, voglio sapere anch'io!

Non so se sia il libro o l'insieme delle esperienze fatte ultimamente, delle storie viste nelle serie TV (anche esse forma di narrazione moderna) ma sono un po' perplessa, delusa.
La vita è questa roba qui? 
Per esempio, il mondo televisivo è così squallido?
Quello dell'editoria così penoso? Diviso tra intellettuali snob e ignoranti arricchiti? Parlare di libri in Tv è veramente un suicidio? 
E che dire degli stereotipi femminili? Uno peggiore dell'altro.
La scrittrice televisiva, avvenente e provocatrice, fa quello che fa per i "like" sui social.
Quella brava e preparata, è brutta e con infinite turbe psicologiche. Una stalker pericolosissima. Che disprezza chi non scrive bene e correttamente.
(Non ti sembra di esagerare?)
Qui mi fermo, ma sono delusa, amareggiata.
Ho voglia di incontrare personaggi femminili normali e interessanti. Reali. VIVI!
Scrittrici e scrittori ma vi sembra così impossibile?
L'unico personaggio che mi mancherà è Zora, il cane quasi maremmano.

Domenica finita.
Sopravvivo.


sabato 17 settembre 2022

La morte di Ivan Il'ic - Lev Tolstoj

 La storia della vita precedente di Ivan Il'ič
era la più semplice e comune e la più orribile.

Pare che dopo averlo letto, il famoso sinfonista Cajkovskij abbia esclamato:
"Ho letto la morte di Ivan Il'ic. Sono più che mai convinto che il più grande scrittore di tutti i tempi è Lev Nicolaevic Tolstoj".

Caro Bloggy,
perdona il ritardo ma eccomi a scriverti come promesso, dell'ultimo libro da me letto. Libro che ancora una volta parla di maschere e morte. Come se avessi inconsciamente seguito un percorso di svelamento, attraverso la scelta delle ultime letture.
La vita ci impone delle maschere e non ne siamo consci fino in fondo. Come in Matrix, a volte qualcuno sceglie la pillola rossa. Ma la maggior parte delle coscienze dorme e segue il piano stabilito dalle Circostanze.
La Morte però, arriva sempre e per tutti e attraverso essa la verità è rivelata in tutta la sua crudeltà.
Un romanzo breve, intenso e profondo. L'ho divorato. 
Oggi, forse, è difficile comprendere l'importanza di quest'opera. La sua rottura con la società, con il senso del pudore della sua epoca. Oggi, forse, la morte non è più un argomento scomodo, tabù. Ma nel 1886, anno della sua pubblicazione, era un'altra faccenda!

Tolstoj ci dice apertamente che moriremo tutti, che a tutti spetta prima o poi la morte.
Nessun altro lo fa. Nessuno ci ricorda questa realtà che ci appartiene nell'istante stesso in cui emettiamo il nostro primo vagito.
La vita è quasi sempre condotta come un inganno, un'illusione, una maschera per celare la Verità finale: la morte.
E quando finalmente ne siamo consapevoli, non lo sappiamo gestire e le persone che ci stanno intorno ci detestano per questo.

In meno di cento pagine, Tolstoj descrive magistralmente quello che accade quando si sta morendo: si è soli, e gli altri ci detestano perché stiamo morendo. Perché con la nostra morte stiamo anticipando, mostrando agli altri quello che accadrà. 
Ma non solo. Nasce nel momento della morte, una specie di rabbia nei confronti dei vivi. Nei confronti di coloro che ci hanno costretto a vivere nella menzogna.

Solo Gerasim non mentiva, era evidente che solo lui capiva in cosa consisteva la questione e che non pensava fosse necessario nasconderlo, e aveva pietà di lui, del suo debole e esausto padrone.

Ancora una volta Tolstoj non delude. Non distrugge, costruisce.
In mezzo a tanto dolore, brilla la speranza: Gerasim.
L'unico capace di comportarsi da essere umano. L'unico consapevole del fatto che morirà anche lui, un giorno. E allora si augura che qualcuno lo tratti "umanamente".
Semina amore e pietà, come fosse una cosa naturale, normale, umana.
Come dovrebbe essere...

La malattia porta Il'ič a rivedere la sua vita, dal passato prossimo fino al remoto.
E con esso a riconsiderare il senso della sua vita, il valore dato alle cose, ai principi.
Tutto sbagliato, tutto finto. Nella vita familiare come nella vita lavorativa, tutta una menzogna.
Ma ecco la Morte, la luce purificatrice, le tenebre si ritirano.
La verità trionfa.

Ai vivi forse resta ora la responsabilità di vivere senza maschere.
Di ristabilire un ordine giusto di valori.
Avere pietà di sé prima che sia troppo tardi.


Allora Bloggy...pillola rossa o pillola blu?

venerdì 16 settembre 2022

Buon Compleanno mio PiccoloPrincipe

I compleanni vanno festeggiati. Penso sia più importante festeggiare un compleanno che il successo di un esame, una promozione, o una vittoria. Festeggiare un compleanno significa infatti dire a qualcuno: “Grazie perché sei tu”.
(Henry Nouwen)


Nella mia vita ho conosciuto molti momenti belli. E per questo so di essere stata molto fortunata.
Ma uno di questi momenti mi ha cambiato la vita. E so precisamente quando è accaduto: alle ore 00.25 del 16 Settembre 2010.
Da quel momento ho smesso di essere solo me, e sono diventata "altro".
Sono diventata Zia.
E mai e poi mai avrei immaginato cosa potesse significare.
Perché mai nella vita ho pensato da nipote, di aver cambiato la vita di un'altra persona, di qualche zio o zia. E infatti, non l'ho fatto.
Probabilmente dipende dal fatto che i miei zii sono genitori e zii di altri.
O semplicemente non valgo niente come nipote.
Ma come Zia, ehi, come Zia cambia tutto!
Lo scrivo con la lettera maiuscola perché è il mio nuovo nome proprio, per sottolineare che "sono" proprio Zia. Nei capelli, nel sangue, nello sguardo, negli abbracci, nel cuore: Zia.
E tutto questo è merito di Piccolo Principe.
La sua venuta ha sciolto il mio algido cuore e mi ha cambiato la vita.
Un dono del cielo. Un bambino unico. Con una sensibilità che non appartiene a nessuno nel mondo. A volte mi sembra un sogno ad occhi aperti. Invece lui è reale. C'è veramente.

Buon Compleanno PiccoloTesoro,
costruttore di mondi e seminatore di amore.

giovedì 15 settembre 2022

La parola è un’invenzione dell’uomo che serve a impedirgli di pensare.
(AGATHA CHRISTIE)

Caro Bloggy,
è molto tardi ed io sono un po' stanca. Forse riuscirò a dormire.
L'aria si è rinfrescata e stasera sono uscita con le Girls.
Confesso: mi sono comportata male.
Non ho trattenuto il mio caratteraccio e sono esplosa.
Credo di essere l'essere più brutto e incompetente del mondo, ma credimi non sono invidiosa.
Solo a volte mi chiedo come sia possibile che a me non accadano certe cose.
A me non accade niente di niente.
Ora, tanto per cambiare, sono in attesa. Attendo. Ma mi sa che non arriverà niente.
Ci spero però. Non voglio fare come Giovanni, non voglio avere paura del cambiamento.
Sono stanca però. Il tempo migliore è passato.
E a me resta soltanto molta amarezza.
Volevo parlarti di un libro ma... lo farò domani. Promesso.



mercoledì 14 settembre 2022

Il Tempo invecchia in Fretta - Antonio Tabucchi

 ... perché dove ci si trova non è mai il posto giusto.


Non sono in grado di dire quando sia stato pubblicato la prima volta, ma questo volume Feltrinelli è decisamente delizioso!
Quando ci sono le promozioni, cerco di cogliere l'occasione e comprare volumi che magari non leggerò immediatamente, ma dovranno avere la pazienza di aspettarmi.
Ora che ci penso: i miei amici libri sono gli unici ad avere pazienza con me. Mi aspettano silenziosi fino al momento in cui arriva il nostro momento.
Ecco perché non ho mai cuore di lasciarli incompleti.
Quando devo fare una scelta di accumulo ho imparato ad ascoltare l'istinto, e spesso ho scoperto dei veri e propri tesori letterari (es. Un'estate con la strega dell'ovest, Teresa degli oracoli, D'un tratto nel folto del bosco). Ma adesso ho imparato a comprare autori coi quali vorrei consolidare l'amicizia.
Sostiene Pereira è uno di quei libri che bisogna aver letto nella vita, ma avevo voglia di capire se la scrittura di Tabucchi fosse o meno per me. E con questa raccolta di nove racconti ho avuto la conferma che cercavo. I racconti puoi leggerli senza un ordine preciso. A me sono piaciuti tutti. Ma già il primo Il cerchio, mi ha rapito.
I personaggi sono tanti e tutti, per un motivo o per l'altro, si ritrovano a fare i conti con il tempo. Per alcuni è un mondo ancora da esplorare, per altri invece torna a reclamare i suoi ricordi come un fantasma del passato.

la realtà supera sempre l'immaginazione

Una frase che mi ha guidato come un faro per molto tempo (per l'appunto!).
Ed ecco che me la trovo lì, nero su bianco. Un padre ed un figlio: un rapporto sempre difficile da spiegare e capire. A volte il tempo si interpone tra le generazioni. E diventa difficile il dialogo tra le generazioni. 
E poi ci sono i dialoghi interiori, quelli nei quali cerchiamo noi stessi.
E in questo ho desiderato vedere un po' di me:

In vita sua aveva cercato sempre il mezzogiorno.
Però, dentro, sentiva una brezza di tramontana.
Pensò ai venti della vita, perché ci sono venti che accompagnano la vita: lo zefiro soave,
il vento caldo della gioventù che poi il maestrale si incarica di rinfrescare, certi libecci, lo scirocco che accascia, il vento gelido di tramontana.
Aria, pensò, la vita è fatta d'aria, un soffio e via, e del resto anche noi non siamo nient'altro che un soffio, respiro, poi un giorno la macchina si ferma e il respiro finisce.

Il tempo.
Ultimamente è un argomento che ritrovo tra le pagine dei libri, e tra le pieghe dei mie pensieri.
Mi sfugge. Non l'ho mai acciuffato. Mentre lo vivevo, era già scappato via. E se acceleravo in cerca di quel "qualcosa di bello arriverà", scoprivo che il bello era già alle spalle. E non lo avrei acciuffato comunque.
Il mio destino non esiste.
Non esiste l'amore della mia vita.
Non esiste nulla.
Nemmeno il tempo.
Siamo solo miliardi di agglomerati di atomi.
Tutto qui.
Niente mistero. Niente ricerca. Niente scoperta.
Sono molto triste.

martedì 13 settembre 2022

Il Deserto dei Tartari - Dino Buzzati

 Difficile è credere in una cosa quando si è soli, e non se ne può parlare con alcuno.
Proprio in quel tempo Drogo si accorse come gli uomini,
per quanto possano volersi bene, rimangano sempre lontani;
che se uno soffre, il dolore è completamente suo,
nessun altro può prenderne su di sé una minima parte;
che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male,
anche se l'amore è grande,
e questo provoca la solitudine della vita.

Caro Bloggy,
lo sanno anche i sassi: un libro, come le persone, non va mai giudicato dalla copertina. Eppure questo qui proprio non mi piaceva.
Avevo comprato il famosissimo romanzo di Buzzati solo perché entrata in libreria per bighellonare, non volevo uscirne a mani vuote. Quando ho deciso di leggerlo, ho capito già dalle prime parole che lo avrei amato.
Dino Buzzati è stato per tanti anni, tra le altre cose, un giornalista del Corriere della Sera. La noia, il rigido cerimoniale della vita notturna in redazione gli ispirarono questo romanzo. Ed io che non sono brava con le allegorie e le metafore, mi sono immersa nella sua lettura, con una curiosità e interesse che raramente ho scoperto possedere.
La storia è ambientata in un'immaginaria fortezza militare, la fortezza Bastiani, posta a presidio dei confini del regno, al limitare di un deserto. Deserto nebbioso, misterioso, quasi mitico.
Nessuno lo conosce. Nessuno lo ha mai esplorato. E a volte non lo si può vedere, celato com'è dalla nebbia. Eppure si aspetta, si aspetta l'occasione della vita, si aspetta che possa arrivare un nemico, si aspetta un trasferimento, si aspetta. Pensa, una volta scese un esercito del nord, un esercito di tartari, proprio giù da quelle montagne.
Questa attesa in un certo senso, strega il lettore e molti valorosi uomini. Che incautamente si fanno ammaliare dalla promessa di una avventura, di un conflitto, della possibilità di conquistare lodi ed onori. E così lasciano trascorrere e sfiorire la propria giovinezza.
Consumati nella speranza, consumati da una promessa.
L'amara verità è che il tempo come un fiume, scorre inesorabile, non aspetta nessuno. E l'unica cosa certa e che accomuna tutti, è la morte.
Anche il nostro eroe, Giovanni alla fine del libro, si troverà a fronteggiare questo comune destino.
E il momento è di pura magia: Giovanni sa che la sua fine è vicina ma non la teme, le sorride.
Un sorriso bambino, complice, di chi ha afferrato e custodisce un segreto unico! Il segreto della morte.
Egli muore a suo modo da eroe.
Il romanzo prende il via con Giovanni che ha avuto la sua prima destinazione: la Fortezza Bastiani. Deve lasciare la città e l'amata madre. Ma quando si congeda da lei gli vengono fuori solo frasi fatte e un un sorriso di circostanza, forzato.
Ma quello che ora illumina il suo viso è un sorriso sincero, bello.
Di chi incontra il tesoro nascosto dal segreto della vita.

Poi nel buio, benché nessuno lo veda, sorride.

C'è un momento in cui lui cerca di liberarsi dalla malia che lo aveva incatenato.
Ma tornato alla vecchia vita, scopre quello che già scoprì molte ere prima di lui Frodo: "Non si torna indietro."
Gli altri sono andati avanti, ma in un costrutto che non ci appartiene.
E non riusciamo a reinserirci negli ingranaggi del meccanismo che avevamo abbandonato.

La verità è che ci costruiamo vite e impegni per distoglierci, per non pensare all'unica cosa che accomuna tutto il mondo, e che puntuale, sempre reclama il suo prezzo alla fine del giro sulla giostra: sorella Morte.

Un libro bellissimo. Che ho apprezzato sinceramente. E di cui avrei parlato con chiunque, se fossi una che parla con chiunque.
Ho però scoperto una cosa caro Bloggy, 
leggo più velocemente i romanzi lunghi. Arranco su quelli brevi.

Buonanotte caro Amico,
e ricordati: sorridi...

lunedì 12 settembre 2022

Poesie - Hermann Hesse

 L'amore tuo, vedi, non voglio,
voglio soltanto saperti vicina
e che mi dia, tacita e lieve,
la tua manina.


Caro Bloggy,
in questi giorni non ti ho parlato di libri. Mi hai ascoltato raccontare cose lontane da me. Altre vite. Ma i miei, i nostri amati libri sono sempre presenti. E in questi giorni conto di parlarti di loro.
Per accogliere Settembre ho pensato fosse gentile usare la poesia e devo riconoscere che la penna di Hesse-poeta mi ha molto stupito. I temi che ho sentito più miei, lo puoi dedurre, sono quelli dell'amore, della malinconia e della morte. Che forse possono essere immaginati in un unico grande tema principale, che è quello della vita.
E in effetti, questa raccolta di poesie attraversa tutta l'esistenza di Hermann Hesse. E se conosci il tedesco suppongo si possa apprezzare maggiormente anche da un punto di vista estetico. A me, semplicemente, è piaciuta molto. Direi che è essenziale, nello stile. Eppure profonda.
Niente a che vedere con la robaccia che circola oggigiorno e che viene chiamata "poesia". E che onestamente, per la prima volta in vita mia, mi permetto di tenere lontano da me senza dare nemmeno una possibilità.
In queste poesie invece, troviamo una persona che innanzitutto sa scrivere, ha fatto dello scrivere un lavoro, un mestiere e in un certo senso una missione. Ma cosa più importante, c'è un uomo che ha cercato di comprendere il senso più profondo dell'esistenza. A volte è stato capito. Altre volte no. A me è arrivato dritto al cuore.

Nel vino e negli amici ti ho sfuggita,
poiché dei tuoi occhi cupi avevo orrore,
io figlio tuo infedele ti obliai
in braccia amanti, nell'onda del fragore.

Ma tu mi accompagnavi silenziosa,
eri nel vino ch'io bevvi sconsolato,
eri nell'ansia delle mie notti d'amore
perfino nello scherno con cui ti ho dileggiata.

Ora conforti tu le membra mie spossate,
hai accolto sul tuo grembo la mia testa
ora che dai miei viaggi son tornato:
giacché ogni mio vagare era un venire a te.
(alla Malinconia)

Hermann Hesse si interroga sul senso della fugacità del tempo.
Non può fare a meno di chiedersi come sia vivere per sempre. Ma "amata" definisce la Morte, che spera arrivi a prenderlo. Perché il vero senso della vita è il suo compimento.

In questi giorni ho un umore orribile. E sai che novità.
Credo di averne diritto. Ma domani mi passerà, non ne vale la pena.
L'unica cosa che ancora mi dà speranza, è la morte. E per un certo verso la sento vicina.
Non so come spiegarmi ma è come se fosse l'unica cosa che mi possa aspettare.
Per darti la misura del mio stato: mi ha scritto Persona e il mio cuore non ha detto niente.
Lo sappiamo che non gli importa di noi. Quindi abbiamo imparato a non fiatare più.
Non raccogliamo provocazioni, non ci innervosiamo, non ci lamentiamo. Niente.
Cuore ed io siamo stanchi e a pezzi non si va da nessuna parte.
Letteralmente.
Ogni due passi: "Fermi tutti! Ho perso questo!"- "Scusami, è tuo questo pezzettino?".
E quindi si perde tempo nel recuperare e cercare.
Ecco perché ci siamo comportati stupidamente con Persona.
Siamo a pezzi, non tratteniamo più nulla; siamo un recipiente che non trattiene nulla, tutto scivola via e noi ci svuotiamo.
Questa è la sensazione: un vecchio sacco di tela bucato e rammendato, completamente vuoto.

Buonanotte Bloggy

domenica 11 settembre 2022

 L'undici settembre è il giorno del ricordo.
Sono passati ventuno anni dall'attentato alle Torri Gemelle.
Credo non ci sia altro da dire.

Un dolore che si rinnova all'infinito.
Nessuna pace per chi è morto e per chi è rimasto.

sabato 10 settembre 2022

Ugo Foscolo

Si può bensì anche in mezzo alle ingiustizie sentirsi giusto, forte e libero;
e la dignità dell'uomo si vendica più nel sopportare nobilmente,
che nel lamentarsi e gridare invano.

Tra neoclassicismo e preromanticismo una figura si staglia, faro di riferimento: Ugo Foscolo.
Da studentessa fui rapita dalla sua opera, ma soprattutto dal suo carisma.
Un uomo deluso dagli ideali che pure, lo avevano elevato ad essere superiore rispetto agli altri.
Ti consiglio di leggere le sue opere, mio caro Bloggy.
Sentimenti di amor di patria e di orgoglio nazionale invaderanno immediatamente il tuo sistema!

Oggi ho visto una stella cadente. Un bolide. Una meraviglia!!!

venerdì 9 settembre 2022

Tolstoj - Pavese - Lindo Ferretti

Capì che, non solo ella gli era vicina,
ma che ora non sapeva più dove finiva lei e dove cominciava lui.

Il nove settembre è una data magica. E deve proprio esserlo se sono nati tanti scrittori famosi e meravigliosi. Tutti, a proprio modo, profondi pensatori; indagatori dell'animo umano e delle proprie profondità.

Tolstoj nacque nel 1828 in Russia.
Scrittore di romanzi e saggi, lo si ricorda soprattutto come autore di Guerra e pace e Anna Karenina, considerati come i romanzi più importanti della narrativa realista.
Due romanzi difficili, a mio parere per la complessità dei suoi personaggi.
Egli fu come detto, un grande pensatore morale. E trovò forse pace e qualche risposta, nel cristianesimo.


Senza una donna da serrarmi al cuore!
Mai l’ebbi e mai l’avrò. Solo, stremato
da desideri immensi di passione
e pensieri incessanti, senza meta.

Pavese era del 1908, italiano.
Pietra miliare del Novecento italiano, dell'animo umano cercò di comprenderne il cuore, scavando forse troppo in profondità. E proprio come per i nani di Moria, il troppo scavare lo portò a liberare il Balrog di Morgoth, che riposava nel suo cuore.
Cesare si sentiva sempre fuori dal mondo. Un estraneo. Come uno che scoperto il trucco del mago, non riesce più a divertirsi. Odiava le maschere che la gente impone, odiava il fatto stesso di lasciarsele imporre. Non riusciva a "far finta".
Chiudere gli occhi, non vedere? Allora a modo mio e con le mie regole! - deve aver pensato. Inutile dire che la discesa verso il male è iniziata con la sua morte.
Un periodo di pace lo abbiamo conosciuto dopo il 1945.
Ma ora è tutto finito.
Quando dico Pavese, penso a Calvino, a Einaudi, a Leone e Natalia Ginzburg, le traduzioni di Moby Dick e Whitman.
Dico Pavese e si aprono infiniti mondi.


Toccami,
magari solo in sogno.
Soffia,
sussurra un'altra volta "vivi".
Io lo sarò.

Lindo Ferretti: 1953, italiano.
Beh, spero si definisca tale. Nutro delle riserve nei confronti di questo scrittore e cantante.
E se non avessi mai letto un suo libro, temo che lo avrei semplicemente archiviato "come uno di destra". E sai quanto io abbia in antipatia chi sostiene certa gentaglia.
Ma non posso negare che il suo modo di parlare del paesaggio, della terra, mi commuove e rapisce.

Magari è nato troppo presto. Ci sarebbe dovuto essere un "otto" nella sua data di nascita...
Ma non posso sempre parlare di ciò che mi piace, giusto?
Quindi: buon compleanno anche a te, Giovanni Lindo Ferretti.


giovedì 8 settembre 2022

Regina Elisabetta II d'Inghilterra

 Caro Bloggy,
non posso fare a meno di aggiornarti: oggi è morta la Regina Elisabetta.
Quello che c'è da sapere di lei, lo sanno scrivere altri meglio e più dettagliatamente di me.
Ma come sempre, voglio filtrare le mie emozioni attraverso di te.
Elisabetta Alessandra Maria aveva 96 anni. Era un pochino più grande della mia Nonna.
Nonna era del 1927. Lei del 1926.
Ha regnato saggiamente per settanta anni. (Il regno della mia Nonna è durato di meno.)
Avrebbe potuto serenamente superare i Cento anni di vita.
Ma credo che il dolore per la perdita del suo grande amore, il principe Filippo, sia stato un colpo troppo forte da sopportare.
Quando ero ragazzina, ricordo, non mi piacque come si comportò davanti alla morte della ex-nuora (Lady Diana). Ma col tempo è riuscita a fare breccia anche nel mio cuore.

Sono turbata dalla sua dipartita. 
Mi sembra di vedere il sipario calare sul mondo che conoscevo.
Come se un'era fosse finita. Come se il mondo, esattamente come fu per la casa di Nonna, si sia fermato. Svuotato. Silenziato.
La casa di Nonna è abitata da gente a me estranea. E così ora sarà per il mondo.
Un luogo a me caro, che non mi riconoscerà più. A cui non potrò più badare.

La Regina Elisabetta è stata la prima sovrana a guidare l'auto. Amava i cavalli e i cani. Rispettava le regole, l'etichetta, la tradizione in modo spasmodico. Fedele.
Chi come lei? Nessuno credo.
Il futuro mi sembra troppo buio perché possa aspettarmi un'alba.

Non so perché ma la immagino tornare da Filippo.
La vedo sorridere.
Buon viaggio Maestà e mi saluti la mia Nonna.


lunedì 5 settembre 2022

Freddie Mercury

Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che scrivo esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti.
Per me, la felicità è la cosa più importante e se sono felice il mio lavoro lo dimostra.
Alla fine tutti gli errori e tutte le scuse sono da imputare solo a me.
Mi piace pensare di essere stato solo me stesso e ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere.


Ehi Settembre rallenta!!! Che fretta hai? Com'è possibile che siano trascorsi già 5 giorni dalla tua entrata in campo? Non sono così veloce. Ho bisogno di calma e tempo per abituarmi alle cose.
Ti perdono solo per una ragione: avevi voglia di ricordare Freddie Mercury, esattamente come me? Vero?
Chi era Freddie Mercury? Sicuramente un grande cantante e compositore. Autore, great prtender!
Amavo Freddie Mercury e per me non ne è nato un altro simile.
Oggi avrebbe compiuto 76 anni. Un vero ragazzino.
Amava.
Voleva essere amato.
Al di là del personaggio, lui doveva essere un grande uomo. Ma molto solo.

L'amore è come una roulette russa per me.
Nessuno ama quello che io sono realmente, sono tutti innamorati della mia celebrità.

In realtà le cose sono andate diversamente. E credo che qualcuno capace di amarlo l'abbia trovato anche lui.
Ciao Freddie,
ti immagino al pianoforte anche ora.
E spero che i tuoi occhi siano sereni. Senza nubi.

sabato 3 settembre 2022

Il Generale Dalla Chiesa: "Qui è morta la speranza dei palermitani onesti."

Chiunque pensasse di combattere la Mafia nel "pascolo" palermitano e non nel resto d'Italia non farebbe che perdere tempo.

Essere italiani comporta tutta una serie di responsabilità morali che non sono sicura gli altri Paesi possa comprendere fino in fondo.

Il 3.Settembre.1982 quarant'anni fa, la mafia (volutamente minuscolo) uccide un Uomo dello Stato, un grande Uomo: Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Aveva sessantadue anni. Aveva ancora tanto da vivere, da dare alla sua famiglia.
Invece la mano di vigliacchi assassini ha deciso che era giunta la sua ora.
La sua, quella di sua moglie e del ragazzo della scorta. Perché si sa, vieni trasferito come Prefetto a Palermo a contrastare la mafia e per scorta ti affidano un uomo solo.

Erano le 21.15 circa, il Generale e sua moglie Emanuela Setti Carraro percorrevano via Carini per raggiungere un ristorante. Una serata come tante; seguiva la loro auto, un'Alfetta con Domenico Russo, l'agente di scorta.
All'improvviso una raffica di kalashnikov AK-47 mise fine alle loro vite.
L'ennesima strage, l'ennesimo crudele spargimento di sangue.

Il mio rammarico è non ricordare a memoria tutti i nomi delle vittime di mafia. Tutti i nomi di quelle donne e quegli uomini che sono periti per un ideale, per il destino, per ingiustizia.

In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato
che lo Stato non è riuscito a proteggere. _ il Magistrato Giovanni Falcone

Il 25 Settembre andrò a votare. E il mio voto sarà per dire "no" a questa Destra disgraziata e violenta. Per dire "no" al ritorno in Italia di un clima di odio e ignoranza.
Questo è quello che posso fare da cittadino.

Con la mente osservo la Famiglia, i figli di Emanuela e di Carlo Alberto. Sento quella telefonata arrivata nel cuore della notte. Un trillo diverso, ne sono sicura, che risuonerà ancora nelle loro orecchie. Un incubo diventato realtà.
La mia immaginazione per oggi si interrompe qui.
Perché una cosa simile fa molto male anche solo pensarla.

venerdì 2 settembre 2022

J.R.R. Tolkien

Senza fede è colui che dice addio
quando la strada si fa buia.

Oggi tutti aspettavamo l'uscita della serie TV trasmessa da Amazon, ispirata al Silmarillion: Gli Anelli del Potere.
Sono passati quasi vent'anni da quella prima apparizione sul grande schermo, firmata Peter Jackson.
Onestamente non lo dimenticherò mai.
Eravamo un super gruppo di appassionati, emozionati come bambini.
E da qual giorno la Terra di Mezzo è diventata casa!
Sono sincera: la serie non mi attira molto. La vedrò ma non la commenterò.
Sono ferma a quando iniziai per la prima volta il mio viaggio nella Terra di Mezzo.
Un'emozione rara.
Che devo a questo grande uomo, morto ormai 49 anni fa.

Cosa siamo Bloggy?
Qual è il senso della nostra vita? Mi guardo intorno e vedo solo malcontento e malcostume.
Qual è il segreto per innalzarsi ad essere umano? Il pensiero? L'arte, la fede, la memoria?
La letteratura, la poesia, la musica?
Forse...l'amore.

Pensandoci bene, apparteniamo anche noi alla medesima storia, che continua attraverso i secoli! Non hanno dunque una fine i grandi racconti?”. “No, non terminano mai i racconti”, disse Frodo. “Sono i personaggi che vengono e se ne vanno, quando è terminata la loro parte. La nostra finirà più tardi… o fra breve”.

Ti ricordi? Avevo iniziato a leggere per la seconda volta il Silmarillion. E ancora una volta ne ho scoperto bellezza e poesia. Per me le cose hanno senso solo nell'amore. E una vita senza di esso può anche concludersi in fretta.
Tolkien morì che aveva 81 anni. Aveva amato e tanto era stato amato. Ripenso alle lettere di Babbo Natale, ai disegni e ai panorami da lui immaginati, sognati, visti.
Avrebbe fatto lo stesso senza amore? Non lo so.
Grazie Professore, per la tua generosità. Per averci fatto entrare nella tua vita.

Il mondo è davvero pieno di pericoli, ed in esso vi sono tanti posti oscuri; ma tuttavia vi è molto di giusto, e sebbene in tutte le terre l’amore sia ora mischiato al dolore, cresce forse più grande.