martedì 27 settembre 2022

Dell'amore e altre storie - dal Decameron

 avendolo più volte Lisabetta guatato,
avvenne che egli le incominciò stranamente a piacere.


Mio caro Bloggy,
sto lentamente ricostruendo la mia vita. La parte della lettura e dello scrapbooking rappresentano i momenti migliori. Non ti descrivo i peggiori perché li conosci a menadito.
Ti segnalo questo libricino molto interessante, tesoro scovato qualche anno fa al mercatino dell'usato, che si propone di farci assaporare le novelle più belle raccontate da dieci ragazzi fiorentini, durante quel "lockdown" che si imposero nella primavera del 1348, per fuggire alla peste che stava mietendo vittime ovunque e in tutte le famiglie, anche nobili.
Non un'operazione semplice. Delle cento novelle raccolte durante le dieci giornate (Decameron), ci vengono restituite solo dieci.
Oggettivamente bellissime, che ispirarono anche l'immaginazione di poeti e artisti vari, quali Sandro Botticelli.
Al museo del Prado, anni fa, ebbi proprio la fortuna di vedere raffigurata la novella di Nastagio degli Onesti che ispirò al Botticelli un ciclo di opere di quattro pannelli.
Nel suo Decameron, Boccaccio ci presenta un'umanità a tratti in balia della Fortuna. Che è solitamente imprevedibile, a volte benevola, a volte nefasta.
Gli unici strumenti a disposizione non tanto per difendersi, quanto per controbilanciare la Sorte stessa, sono la ragione e la passione.
Non è detto che tutti gli uomini sappiano usare queste armi. E così sul teatro boccaccesco sfilano vari personaggi: dai saggi e savi, agli stolti e tontoloni.
Ma non solo.
Soprattutto femminili, sono i personaggi abili nell'utilizzo della passione e delle possibili espressioni, in specie l'amore, per opporre alla Fortuna una strenua difesa.
Compiendo scelte d'amore, anche dolorose, che "le miserie da sopraveniente letizia sono terminate", eroine di ogni tipo ci vengono proposte in una carrellata di ritratti che mostrano una donna non solo succube ma anche artefice del suo destino.

Infin, questa lettura mi ha aiutato a osservare il cambiamento di significato, di alcune parole.
Solo un esempio: stranamente significava "in modo straordinario".

Stranamente continuo a pensarti.


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