domenica 31 ottobre 2021

Halloween - John Keats

Tu eclissi
ogni delizia con un dolce ricordo,
e dolore alle mie care gioie porti.


Caro Bloggy,
felice Halloween!
Anche quest'anno sono riuscita a stupire i miei piccoli principi. A quanto pare da cadavere sono uno schianto: una bellezza mozzafiato...
Rido come una scema. Potrei continuare all'infinito con questo tipo di stupide battute.
Ma per farla breve è stata una splendida giornata in famiglia; il mio stile Sposa Cadavere è stato apprezzato a tal punto che Piccolissimo mi ha detto che lentamente si sarebbe potuto abituare al mio nuovo aspetto.
Inoltre, non posso non citarlo, P. è stato molto presente. Sostanzialmente è stata la mia dose di magia.
Sono felice di non essere partita. Per una volta mi sono sentita al posto giusto e con le persone giuste. E per una persona solitaria, brutta e triste come me, bisogna riconoscerlo, è un bel passo avanti.

Nelle giornate particolari come questa della vigilia di Ognissanti, mi capita sempre di volare col pensiero lontano, lontano. Mi piace rileggere cose del passato. Guardare vecchie fotografie. Cercare di ricordare momenti che non torneranno più. Nonna è un ricordo doloroso. Ma sempre presente.
Quando era bambina la Morte non era una signora estranea. Faceva parte della Vita. Quindi non aveva remore nel raccontare storie agghiaccianti e paurose, anche se ero sola una bambina. A ripensarci oggi...mia Nonna era all'avanguardia.
La parte che mi piaceva di più di quei racconti, riguarda i rituali per vedere le anime dei morti. Altro che Halloween! Mia Nonna sapeva far venire la pelle d'oca anche il 15 agosto con 35°C all'ombra!

Mentre i ricordi procedono, scorrono i volti delle persone che non ci sono più. Anche se spesso io le avverto vicino a me. In un profumo che appare all'improvviso senza che si possa identificarne l'origine. Nelle farfalle che mi svolazzano attorno come una carezza. O nelle luci che si accendono e spengono all'improvviso.
Sono fenomeni che potrebbero avere una normale e razionale spiegazione, lo so. Ma a me piace sognare. E tra i vari pensieri, questa volta uno l'ho dedicato a "Tutto quello che poteva essere e non è stato". Ai bambini che avrei voluto e non sono nati. Ai progetti che non ho realizzato. Alle storie d'amore che sono finite. E alla MeStessa che ho ucciso.

Infine, oggi devo rivolgere un pensiero al giovane poeta romantico per antonomasia: John Keats.
Caro John avevi ragione tu. Anch'io mi abbandono alla fantasia, al sogno.
Vorrei fosse sempre come oggi.
Vicino, presente.
(Lo so: è un sogno. Ma solo per oggi lasciami sognare...)

Ti amo P.
E più ti mostri più ti amo. 


Senza di te

Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l’anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.


Stanotte il velo che divide il mondo dei vivi e quello dei morti si farà più sottile.
Le anime viaggeranno per portare una carezza ai propri cari.
Ecco perché lascerò una luce accesa per loro.
Così che non si perdano nel buio della notte.

Vorrei che l'Amore arrivasse ovunque.
Vorrei tanto che vincesse l'Amore.
Perché è più facile picchiare, fare confusione e non abbracciare e creare armonia?
A proposito...
farei qualsiasi cosa per poterti abbracciare ancora una volta Nonnina mia.
Spero che tu stia bene.
Mi manchi sai?
Ma ho imparato a non tenerti legata a questa terra con la mia tristezza.
Per questo preferisco immaginarti con Nonno, e con tutti quelli che non ci sono più.
Mio fratello ha sognato Arghetto e Pennina. 
Sì, sono sicura che stiano bene e insieme.

Vado.
Buonanotte.
Buon Samhain a tutti...qualunque cosa voi siate...
)o(

sabato 30 ottobre 2021

Certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta, vi serviranno per il resto della vita.
(Ezra Pound)

Faccio amicizia.
Caro Bloggy,
oggi è stata una giornata lunghissima.
Sono riuscita ad alzarmi da letto e a fare l'attività che mi ero prefissata. L'ho fatto per me. Ci sono riuscita. La sua voce mi manca tantissimo.

Lo so. Sbaglio.
Non si può sentire la mancanza di qualcosa che non ci appartiene, vero?

Per non pensare mi sono tenuta sempre attiva. Ora sono stanchissima. Resto a vedere la replica di Un Giorno In Pretura. Ma solo per fedeltà.

Domani mi aspetta Halloween e dovrò essere una splendida Sposa Cadavere.
Ti saluto caro Bloggy,
oggi iniziamo in anticipo.

venerdì 29 ottobre 2021

Rimbaud

 Il cuore folle compie imprese avventurose.


Caro Bloggy,
oggi giornata NO.
Sono uscita presto. Ho fatto la mia passeggiata. Ho cercato di nutrire la mia anima osservando la natura. Ma il mio cuore non ce la fa. Sono triste. Non riesco a guarire. Ho anche ripreso il cortisone, perché si è ripresentata l'allergia. Forse riesco a bloccarla prima che mi deformi completamente il viso. Sono a pezzi. Sono stanca di sentirmi così: sola. Come un rifiuto che non vuole nessuno. Come si guarisce caro Bloggy, da questa malattia che non ha nome? Questo desiderare qualcosa che non si potrà mai avere, questo avere paura di qualcosa che può cambiarci la vita, questa continua lotta tra il desiderio di andare avanti e il volersi sotterrare per sempre? Che nome ha tutto ciò? Sono solo una viziata infantile? Sono depressa? Sono triste? Sono innamorata? Cosa diavolo sono? Nemmeno Rimbaud è riuscito a saziarmi, aiutarmi, leggermi. Sì perché mentre noi sfogliamo le sue pagine, lo leggiamo, lo facciamo nostro, il Libro a sua volta ci fa nostri. Ci scava, ci percuote, ci fa a pezzi, ci scrive.
Rimbaud fu uno dei primi a essere definito "poeta maledetto". Morì a soli 37 anni. Compose poesie già a dieci. E già a 16 si distinse per il suo genio, la sua originalità nel comporre e scomporre la realtà che lo circondava. Non ebbe vita facile. Probabilmente era malato.
Eppure c'è una parte della sua biografia che invidio. Ed è la seguente: 
nel 1874 è un insegnante a Londra,
nel 1875 è uno scaricatore di porto a Marsiglia,
nel 1976 diviene mercenario nelle Indie olandesi e poi disertore a Giava,
successivamente lo incontriamo a Cipro a seguito di un circo e capomastro.
La sua attività letteraria si può condensare in cinque anni. Scrisse fino ai 21 anni.
Poi una vita che si potrebbe definire "dissoluta". 
Ma forse sarebbe più giusto definirla: una vita vissuta fino al midollo.
Un cuore pulsante e pieno di passione non può vivere sereno nel mondo.
Oggi lo capisco. O ti pieghi alle regole della società o esse ti spezzano. Non parlo di regole nel senso di codici penali o amministrativi. E nemmeno di regole morali. Non sono a favore del "fai quello che vuoi, quando vuoi". Ritengo che la libertà degli altri sia sacra quanto la mia. E che il rispetto sia la base per il viver civile.
Parlo di quelle regole non scritte, non pronunciate. Quelle del "così fan tutti" e quindi devi farlo anche tu. Se tutti odiano, devi odiare. Le minoranze non sono rispettate. Si esulta perché una legge che vorrebbe tutelare maggiormente i più deboli, viene bloccata in Senato.
Rimbaud avrebbe scritto ancora tanto se fosse nato in questo secolo. Quattro anni non gli sarebbero stati sufficienti.

Dovrei avere un mio inferno per la collera, uno per l'orgoglio, e l'inferno della carezza; un concerto di inferni.

Non è stata una lettura facile. Non è stata una lettura spensierata.
Ma mi sono rivista sul fondo di quel baratro che deve aver visto anche Rimbaud.

Amavo i dipinti idioti, le lunette sulle porte, scenografie, tele di saltimbanchi, insegne, miniature popolari; la letteratura passata di moda, il latino ecclesiastico, i libri erotici senza ortografia, i romanzi delle nostre nonne, i racconti di fate, i libriccini per l'infanzia, i vecchi melodrammi, gli sciocchi ritornelli, i ritmi molto semplici.

Mi sento terribilmente vuota. Ma non leggera. Ogni giorno che passa sono più pesante.
Mi sono nutrita di illusioni, senza essere illuminata dalla ragione.
Ora sono all'inferno, uno dei tanti.
Non so tornare a casa.







martedì 26 ottobre 2021

Carlo Lucarelli - Coliandro

Se non fai i conti con il passato, non lo capisci, non lo chiudi e
in qualche maniera non lo utilizzi per la memoria,
quel passato rimane sempre presente e sempre costante.


Oggi è il compleanno di Carlo Lucarelli scrittore, giornalista e conduttore televisivo.
In particolar modo me lo ricordo come presentatore e conduttore del programma Blu notte - Misteri italiani. Un programma nuovo per quegli anni, in cui si analizzavano e raccontavano i delitti più famosi accaduti in Italia. Perdonami per quel "famosi". Lo so, è orrendo. Ma è indubbio che vi siano dei casi, dei crimini con un'eco mediatica maggiore rispetto ad altri. E in un certo senso, anch'io alimento questo "carrozzone televisivo".
Lucarelli però, trattava i temi con il giusto distacco e con una professionalità tali da portare lo spettatore a riflettere sia sulla complessità e imperscrutabilità dell'animo umano, sia sulla laboriosità delle indagini e dei processi.

Facile immaginarlo anche brillante scrittore di noir.
In effetti ho letto Falange Armata tanti anni fa e ne rimasi molto colpita.
Il suo protagonista è l'ispettore Coliandro. Uno di quelli che o odio o ami.
E molti lo conosceranno per merito della serie TV.
Coliandro rappresenta l'italiano medio-basso.
Ti sbatte in faccia i difetti che non vogliamo riconoscere: è razzista, ignorante, megalomane.
Ma anche i pregi: ha un cuore buono, uno spiccato senso del dovere.
Un tipo un po' sfortunato che pensa di essere sempre dalla parte della ragione perché possiede un distintivo. Ciecamente schierato col bene, è incorruttibile. E farà sempre di tutto per amor di giustizia.
Una scrittura brillante, moderna.
Fa da sfondo alle vicende narrate, una Bologna popolare, dai sobborghi agli ambienti universitari.
Un fascino, una voglia di andare in quelle strade che solo la sagace penna di Lucarelli è capace di evocare.

Inutile dirti che ho prestato il mio libro e non mi è stato mai restituito.
Lo lessi in breve tempo. Perché davvero avvincente e divertente.
Sono nel gruppo di quelli che ama l'ispettore Coliandro, nel bene e nel male.

Caro Bloggy,
oggi è stata una giornata incredibilmente positiva.
Vado a dormire col cuore leggero. Il merito è sempre di Persona.
Un vero guaio.
A domani. 

lunedì 25 ottobre 2021

Il Prigioniero del Cielo - Carlos Ruiz Zafon

In questa vita si perdona tutto, tranne dire la verità.


Ho sempre sentito parlare di Carlos Ruiz Zafón. Scrittore che ha venduto milioni di copie, molto apprezzato in tutto il mondo.
Il suo è il novantanovesimo libro che ho letto nel 2021.
E sono molto soddisfatta del mio lavoro.
Devo fare una confessione, leggendolo ho pensato una cosa: una bella storia è difficile da costruire, ma se sai scrivere non è indispensabile averne una bellissima.
Il Prigioniero del Cielo fa parte della tetralogia de Il cimitero dei libri dimenticati, ma può essere letto in modo indipendente. E tanto mi è bastato. Non leggerò gli altri volumi.
Alcuni personaggi però mi sono piaciuti molto. In modo particolare Fermìn e il signor Sempere.
La storia è seminata di indizi e lascia aperte moltissime porte. Ma non mi ha conquistata a tal punto da volermi addentrare tra i borghi di Barcellona.
Le storie dei libri mi piacciono. Ma questa volta il libro è rimasto sullo sfondo. O così l'ho avvertito io. E quindi anche se siamo entrati nell'ultima dimora dei tomi estinti non ho provato nessuna vertigine. Nessuna emozione.

Oggi Persona mi ha fatto notare le parole di una canzone degli U2: 

When I first met you girl
You had fire in your soul
What happened your face
Of melting in snow?

Naturalmente mi ha lasciato sconvolta. Ma con lui non posso ammetterlo.
Da quando ho capito che nel mondo non c'è passione, che non c'è niente per me; da quando ho perso ogni tipo di ambizione e ho lasciato morire ogni sogno, credo di essermi spenta.
E paradossalmente il fuoco che avevo dentro, spegnendosi, ha sciolto tutto il resto.
Non c'è niente in me; solo un mostro.

domenica 24 ottobre 2021

la bella del guappo - anonimo campano

 Quanno s'accosta sotto chistu guappo,
'ncuorpo ci' o chiavo, lu faccio murire.


Un po' di violenza amorosa prima di andare a dormire, non fa mai male.
Una canzone singolare. Un brutto ceffo si innamora di questa bella fanciulla. Ma lei non aspetta inerme. Si arma. Ed è pronta ad ucciderlo pur di non cadere tra le sue grinfie.

Caro Bloggy,
sono stanca. Sai come sono le mie giornate in famiglia.
Impegnative per me che voglio essere invisibile ma non troppo, per non destare sospetti. Il tempo sta cambiando un'altra volta. Il freddo si avvicina.
Oggi mare e cielo non avevano confini.
Non ho voglia di parlare.
In realtà non ho mai nulla di cui parlare.
Ci provo domani.
Scusami.

Buonanotte.

sabato 23 ottobre 2021

Ippocampo edizioni: il Mago di Oz (Baum)

Il vero coraggio consiste
nell’affrontare il pericolo quando si ha paura.


Con l'aiuto di un particolarissimo e insostituibile aiutante sono qui a parlare di uno dei miei ultimi acquisti: Il meraviglioso Mago di Oz nella splendida edizione di Ippocampo.
La storia di per sé è bellissima.
Ne ho parlato già tante volte. Però confesso che l'edizione Ippocampo mi ha un po' deluso. Ho imparato ad apprezzare tutte le altre storie. Invece non mi hanno convinto né le illustrazioni né i pop-up.
Secondo me potevano fare meglio. Nemmeno una scimmia volante!
Ho apprezzato gli occhiali con le lenti verdi per entrare nella Città di Smeraldo. Io e Principini ci siamo divertiti moltissimo. E credimi non è facile tenerli lontani dal computer.

Sono convinta di una cosa: è un bene che io non abbia avuto figli. Sarebbero stati infelici.
Sono riflessioni maturate col tempo. Ho sofferto tanto per questo. Ma oggi sono arrivata a questa strana forma di accettazione. Che mi fa dire: "Non era distino, semplicemente!".

Quando sono con la mia famiglia riemergono sempre antiche ferite e nuovi disagi. Sono sempre a disagio con loro. Perché so di essere una fallita. Una palese delusione. Eppure la mia inutile vita è sempre a loro disposizione. 

Caro Bloggy, oggi ho visto il posto in cui mi piacerebbe morire. Non è verde. Ma sembra accogliente. Naturalmente farei in modo di sistemare tutto da un punto di vista legale. Non lascerei nulla al caso. E non permetterei mai a nessuno di venirmi a cercare. Quando mi dico: "I tuoi genitori non sono eterni, non puoi chiuderti in te stessa." - sorrido educatamente, rispondo loro che hanno ragione, ma in cuor mio sono serena. Perché ho un piano. E ora so anche dove lo metterò in atto. Sono sola caro Bloggy. Sola, inutile e senza uno scopo nella vita. Ma non mi affanno più. Non cerco più di capire, di trovare.
Quando mi siedo in riva al mare penso che il tempo si sia fermato. Nulla mi può toccare. 
Vorrei diventare una statua e fissare il mare tutta la vita.
Ho sperato che spuntasse un tentacolo spaventoso e mi portasse tra le fauci di un mostro marino. Sarei stata utile almeno come cibo. E invece niente.
Sono tornata a casa.
Sola e umiliata nel cuore.

"Tu, tu non mi basti mai. Davvero non mi basti mai."

venerdì 22 ottobre 2021

La Mite - Fëdor Dostoevskij

 Le persone buone e miti non resistono a lungo e,
pur non aprendosi mai del tutto,
è come se non fossero in grado di sottrarsi alla conversazione [...]

Un sentito grazie agli organizzatori del congresso durato sei ore. Infatti, durante un noiosissimo intervento, ho letto questo bel racconto di Dostoevskij. Uno dei pochi scrittori capaci di cancellare il mio blocco del lettore. Quando c'è lui non mi annoio. E riesco ad appassionarmi alla trama senza problemi. In questo caso poi, la brevità ha aiutato non poco.
Ne avevo sentito parlare e come sempre, mi aspettavo una lettura difficile. Ho imparato l'espressione tono stenografico; la premessa dell'autore aiuta ad entrare nel testo come se fossimo presenti sulla scena.
Non servono i nomi. Non servono descrizioni.
Lo stile stenografico è difficile da tradurre, e qualcosa probabilmente la perdiamo in italiano. Dostoevskij sappiamo essere un amante della parola scritta. Ed ogni scelta è ponderata e non casuale.

Tuttavia ci sembra che qualcuno sia presente per riportarci le esatte parole pronunciate dai vari personaggi, così come uno dei protagonisti racconta.
Una storia molto triste, che scava nella psicologia umana, mostrando lati oscuri, enigmi che non trovano soluzioni.
Ci sono un lui ed una lei; Lui ricostruisce gli eventi che portano all'epilogo. Lo fa parlando a se stesso, prima giustificandosi, poi come accusando. Tenta di difendersi davanti ad un giudice fantasma.
Il ritmo non lascia spazio a pause e distrazioni.
Lui ci invita a ricordare alcuni passaggi, a mettere insieme i pezzi.
Un monologo che sembra fatto da più voci.
E alla fine rimani con tante domande e nemmeno una risposta.
Unica certezza: la bravura di Dostoevskij.

Caro Bloggy,
è difficile a volte non anticipare parti salienti della trama di un racconto.
Ma credo di esserci riuscita. Un bel racconto; mi sono sentita toccare nel profondo.
Sono felice di essere stanca fisicamente, così non continuerò a riflettere su questo racconto.
L'ultima nota che voglio riportare è che ebbe un periodo di incubazione molto lungo: circa sette anni. Ed ebbe la luce grazie, purtroppo, a fatti di cronaca che colpirono moltissimo lo scrittore.

Vado a dormire. Principini sono nel loro letto tranquilli.
Cerco di imitarli.

giovedì 21 ottobre 2021

Halloween è il giorno in cui ci si ricorda che viviamo in un piccolo angolo di luce circondati dall'oscurità di ciò che non conosciamo.
Un piccolo giro al di fuori della percezione abituata a vedere solo un certo percorso, una piccola occhiata verso quell'oscurità.
(Stephen King)

Lo confesso: non ho mai letto niente firmato dal re del brivido.
Eppure mi preparo per Halloween. Piccolo Principe ed io, ogni anno, cerchiamo di fare meglio del precedente. E lo ammetto: è una cosa che mi tiene in piedi.
(Nei prossimi giorni prometto di pubblicare qualche fotografia.)

Caro Bloggy,
sogno ad occhi aperti e penso: il risveglio sarà dolorosissimo.


Lamento della favorita

Le lacrime tutte sono finite nella pezzuola di seta,
ma i sogni ancora non sono venuti.
Nella notte profonda, dalla sala di fronte
viene un suono cadenzato di canti.
Il mio volto di rosa, non ancora sfiorito,
troppo presto ha perduto i favori.
Appoggiata al braciere,
siedo sino al mattino.

Po Chũ-i era uno scrittore-poeta cinese. Noto perché leggeva i suoi versi alla domestica, sperando che fossero di suo gusto.
La sua poetica ricade nel tema erotico cinese, molto apprezzato a corte.

Leggendo la poesia penso a tutte quelle donne che vedendo sfiorire la propria bellezza, si sentono finite e temono di perdere l'amore del proprio innamorato.
Che innamorato smette di amare una donna, solo perché invecchia?
(Naturalmente vale il viceversa.)
Sono cresciuta in una famiglia simile a quella della Famiglia Cuore della Mattel.
I miei genitori sono sempre innamorati l'uno dell'altra.
E niente e nessuno ha mai messo in discussione questo loro amore.
A me non è capitato lo stesso destino.
Confido sempre nel bacio eterno della Morte.

Un pensiero però lo rivolgo a te, che mi fai battere il cuore e mi fai sorridere quando sono da sola.

Buonanotte


mercoledì 20 ottobre 2021

Ad una fanciulla - Aleardo Aleardi

 ma venne il dì de la fatal rapina
che Amore ardisce sul Pudor che dorme.


In questo breve componimento, il poeta romantico dedica le sue attenzioni ad Olga.
Olga è una giovane fanciulla, inesperta dell'amore.
Che al suo occhio sembra una stella, all'inizio.
Ma poi scopre essere un "bolide", una meteorite destinata a bruciare in poco tempo a contatto con l'atmosfera terrestre, nel momento in cui verrà "colta la sua verginità".
Chissà perché la verginità femminile ha sempre ossessionato la Chiesa e la storia dell'umanità.
Suppongo sia semplice la risposta: decidendo del piacere e del corpo di una persona, la si tiene sotto smacco.
E questo è quello che sempre si tenta di fare con le donne.
Nel periodo del Romanticismo la donna poteva avere solo due scelte: o essere donna-madre e quindi donna onorevole, votata alla giusta causa.
O donna sensuale, peccaminosa, perduta, la cui fine non poteva che essere tragica.
Il riscatto morale e quindi la redenzione, poteva arrivare solo dopo aver rinunciato ai piaceri della carne, alla propria identità sessuale.
Fortunatamente tutte queste sciocchezze sono, almeno in teoria, sorpassate.
Ma ancora oggi se si vuole offendere, attaccare o mettere in discussione la serietà di una donna, lo si fa facendo commenti sul suo corpo o sulla sua attività sessuale.

Lieta di non avere figli, ma voi che ne avete, vi prego sforzatevi un po'.
Non se ne può più! Il corpo di una donna è di sua appartenenza.
Anche ad una donna piace fare sesso. Sì, solo sesso.
Non c'è niente di cui scandalizzarsi. Evitiamo queste figuracce.

Caro Bloggy,
da dove sia uscito questo post non ne ho idea.
L'unica cosa che voglio registrare prima di andare a dormire, è che ho strappato una confessione a Persona. Posso continuare a scrivergli, senza preoccupazioni.
Ciò mi rende stupidamente serena e forte.

A domani.

martedì 19 ottobre 2021

Brevi le notti felici - Ono No Komachi

 Le notti d'autunno
dicono siano lunghe;
ma se le passi con l'amato,
prima che tu possa accorgetene,
l'
aurora è già sorta.



La mia vita è un inganno. Sono stanca di essere una maschera.
Perché mi umilio così?
Che senso ha continuare? Ma soprattutto perché sono sempre alla ricerca di un senso?
Non riesco a trovarlo: basta! Non cercare più!

In questi giorni il mio unico conforto è camminare.
Riesco a non pensare a niente. Mi fermo però e mi rendo conto che quello con Pa non è un rapporto.
E ciò mi addolora. Io voglio viverlo! Ma capisco il suo non essere interessato.
Io non mi sopporto per più di dieci minuti al giorno. Perché dovrebbe lui?
Caro Bloggy,
sono stanca di vivere. Di non essere niente. Di essere inutile. Di non avere uno scopo nella vita. Di non essere mai felice. Sono stanca di non ricevere quello che vorrei.

Sì, oggi sono a pezzi.
E allora ti racconto di Ono No Komachi, bellissima poetessa giapponese.
La sua bellezza era così rinomata, che il suo nome oggi è usato per indicare donne di particolare bellezza appunto.
Viene ricordata tra i sei migliori poeti waka e intorno alla sua figura sono stati costruiti numerosi personaggi.
La sua poetica così forte e piena di passione ha lasciato intendere che avesse avuto numerose relazioni.
A lei è in un certo senso ispirato il libro Geisha della scrittrice inglese Lesley Downer.
Si racconta che Komachi avrebbe accettato il corteggiamento del suo amato, se questi avesse trascorso 100 notti consecutive all'agghiaccio.
Fukakusa no Shosho, questo il nome del suo innamorato, riuscì a farle vista per ben novantanove notti. Ma l'ultima sera non riuscendo a raggiungere la casa dell'amata, preso dallo sconforto, si ammalò e morì nel giro di pochi giorni.
Komachi, appresa la notizia, fu preda della più cupa disperazione.

Le notti d'autunno
dicono siano lunghe...
per me sono interminabili.

lunedì 18 ottobre 2021

Gustavo Adolfo Becquer

L'amore è un mistero.
Tutto in esso è fenomeno tra i più inesplicabili;
tutto in esso è illogico, tutto in esso è vaghezza e assurdità.


Al professore Guido Davico Bonino devo la conoscenza del poeta spagnolo Gustavo Adolfo Becquer.
Di sé disse: "Pubblicate le mie rime, perché penso che avrò più fortuna da morto."
Ed in effetti, le sue poesie sono state accolte solo dopo la sua morte, avvenuta a 34 anni.
Il più grande poeta romantico spagnolo, che stava male con gli altri, visse da solo e in malattia.
Raccontava di un amore destinato a morire.
E vedeva nella morte l'unico conforto per tutti.
Un amore che finisce provoca dolore; dolore è il destino che accomuna tutti gli innamorati.
Immagino i commenti di Persona.

La solitudine è molto bella... quando si ha vicino qualcuno a cui dirlo.

Fu anche elegante prosatore, in cui si distinse per stile e per i temi trattati: animismo, magia, esoterismo, morte, vita ultraterrena e naturalmente, l'amore.
Mi piacerebbe leggere qualcosa di questo autore.
Cercherò...

Siamo nella seconda metà del XIX secolo. A volte ci penso: il mondo era diverso. Cambia in continuazione, eppure è sempre uguale a se stesso. Come se gli uomini fossero schiavi di un livello di gioco che non riescono a sbloccare.
Sarebbe già tanto se riuscissimo a preservare la nostra umanità.

Buonanotte Bloggy.

domenica 17 ottobre 2021

Fiabe Lunghe Un Sorriso - Gianni Rodari

 C'era una volta un bambino che si chiamava Giorgio
e voleva fare il pittore...


Stasera sono riuscita a finire un libro. E anche se parliamo di un libro per bambini, che so non essere un genere compreso da tutti, ma che il mio povero spirito ama molto, sono soddisfatta.
All'inizio l'ho abbandonato... molte volte. Poi mi sono incaponita, ho deciso di finirlo e ho avuto il mio inaspettato premio.
Il libro è una raccolta di storie lunghe un sorriso, di bambini o adulti non più abituati a sorridere.
Troppo brevi. E non riuscivo a reggere il ritmo.
Ho volato da un orso pescatore, ad un cammello educatore. Da una coppia di innamorati che coronano il loro sogno d'amore, ad uno scultore particolare che manda in giro per il mondo le sue sculture incomplete; che incomplete non sono. Sono solo altro rispetto a quello che ci si aspetta da un cavallo, da una bambina. 
C'è spazio per una casa dal tetto viaggiatore, per isole viaggiatrici, e tettonica fantastica.
Alcune storie sembra che non abbiano una conclusione. E a noi viene lasciato il piacere di fantasticare sul finale. C'è la cartella di scuola coi suoi abitanti, che si lamenta per come viene trattata. Insomma è una raccolta di colori, di forme, di suoni e profumi MERAVIGLIOSA. Le illustrazioni di Sophie Fatus la rendono ancora più ricca e preziosa.
Personalmente però, la gioia di leggere è maturata con la parte finale: E per buon peso quattro racconti lunghi.
Non ti so dire quale sia il mio preferito. 
Il padrone della luna è stato meno bravo del bambino che voleva fare il pittore. Mentre all'ombra di un albero di Natale ho trovato un racconto molto dolce e profondo. La stella Gatto illuminerà i miei sogni per molto tempo.
Ripeto, non sono capace di scegliere.
Grazie Rodari. Mi hai restituito un attimo di pace.

Ritroverò la mia voglia di vivere?

sabato 16 ottobre 2021

La perla smarrita - Anonimo Indonesiano

 Ho smarrito una perla nell'erba.
Benché caduta, essa conserva tutto il suo splendore.
Amo una fanciulla, ma temo che il suo amore s'attenui.
Una perla di rugiada, che lentamente muore.

Una lirica sulla peribilità dell'amore.
Non esiste nulla che duri per sempre.
Questa settimana mi sono impegnata per muovermi un po'. Continuerò così? Non lo so.
Mi sento come il mare.
In tumulto.
Non riesco a immaginare cosa il futuro mi riservi.
Sono sincera: io mi aspetto solo la morte, qualunque cosa accada è un di più, che mi lascia indifferente. Il vero e inaspettato dono resta la voce di Persona. E quando lui dice "se uno ha piacere si fa sentire", mi colpisce. Perché se avessi cose da dirgli, penso che potrei parlargli per ventiquattro ore di fila. Che è quello che accade nella mia mente, quotidianamente.

C'è solo una cosa che mi cruccia un po': non riesco a leggere. Ho messo da parte tutti i libri che non avevo finito. E tuttavia non riesco a finire gli ultimi racconti. Sono ferma a 94 libri. Dovrei forzarmi un po'. Lo so. Mi servirebbe una piccola spinta. Ma non ci riesco. Vorrei perdermi nella lettura; ma non trovo una storia che mi coinvolga.
Magari riuscirò a riprendermi.
Per il momento, caro Bloggy, immaginami come il mare.
I pensieri mi agitano, portano in superficie ciò che era sommerso.
Sulla riva deposito rifiuti che mi avevano avvelenato.
Mi infrango sulla costa.
Non voglio essere salvata. Penso di non volere più nemmeno una strada.

venerdì 15 ottobre 2021

Sai mantenere un segreto?

Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose, – conclude – ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile.
(Palomar)


Caro Bloggy,
oggi nel giorno del compleanno di Italo Calvino, mi sono accadute cose meravigliose, e non credo sia una coincidenza.
Te le elenco in ordine cronologico:
1. Mi ha scritto Persona. E non me lo aspettavo. Non me lo aspettavo per niente. Dopo ieri, pensavo fosse giusto lasciarlo un po' per i fatti suoi. Lo sai, mi dico spesso: "Non sono nessuno nella sua vita, non devo essere troppo invadente". E puoi immaginare la mia gioia quando è stato lui a scrivermi per primo.
2. Sono andata al mare e ho fatto delle foto meravigliose (secondo il mio gusto).
3. Piccoli Principi stanno dormendo nella stanza accanto. Ho lasciato che si scatenassero nel decorare a loro gusto la casa, per Halloween. Il risultato è stupendamente spettrale. In modo particolare Piccolo Principe, che è lo streghetto della situazione, come me, aveva gli occhi brillanti come stelle!
4. OH MIO DIO! Sarò testimone alle nozze della mia Cuginettina!!!
Sono emozionata, felice, entusiasta. Come se mi avessero dato uno scopo per vivere ancora un po'. Non mi fraintendere: tutti meritano felicità e serenità. Ma la mia Piccolina in modo particolare ha sofferto così tanto, che pensarla finalmente gioiosa mi sembra un gesto di scusa da parte dell'Universo. Un voler dire: "Ho sbagliato. Ma le cose miglioreranno."

Il problema ora sarà mantenere il segreto fino al 20. Cuginetta l'ha detto a me e a Cugina. E vorrebbe annunciarlo con il futuro sposo, a tutta la big family.
Ed io?
Ispirandomi a Grindelia, la protagonista della favola del fascicolo n.17 de I Raccontastorie, cercherò di dimenticare tutto per un po'.
Ma non ti nascondo che ho un sorriso idiota e ho voglia di urlare di gioia e saltare per tutta casa.

Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse‚ stupide come l’aria; credevo di veder tutto e non era che la scorza.
Se mai tu diventerai metà di te stesso‚ e te l'auguro, ragazzo‚ capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi.
Avrai perso metà di te e del mondo, ma la metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa.
E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine‚ perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.
(Il visconte dimezzato)

Caro Bloggy,
è l'amore che dà senso alla mia vita. L'amore dei nipotini, delle mie sorelline, della famiglia, e in un modo particolare e inaspettato, anche di Persona.
Senza l'amore io non esisto.


giovedì 14 ottobre 2021

Le Piccole Virtù - Natalia Ginzburg

 e avremmo voluto anche noi insegnargli qualcosa,
insegnargli a vivere in un modo più elementare e respirabile:
ma non ci riuscì mai d'insegnargli nulla, perché quando tentavamo
di esporgli le nostre ragioni, alzava una mano e diceva che lui sapeva già tutto.


Caro Bloggy,
ieri è stata una giornata molto intensa. Il pomeriggio nell'ambulatorio medico mi ha distrutta. Pensa che mi sono addormentata alle 23. Stamattina ero fresca e riposata come una rosa di maggio. Una sensazione bellissima. L'ultima volta, devo averla provata nel pancione di Mamy.
Qualche giorno fa ho finito di leggere questo bel libro di Natalia Ginzburg.
Era nel mio elenco dei "libri da leggere prima di morire" da molto tempo.
Inutile dirti che è stato una piacevole sorpresa.
La scrittura della Ginzburg è brillante, scorrevole e incredibilmente familiare.
"Incredibilmente" perché a leggere lei, scrivere sembra una operazione facile. E invece è immane il lavoro, lo studio che si cela dietro una bella scrittura.
Un libro da avere nella propria libreria. Fatto di racconti brevi anche simpatici e con un risvolto finale che mi ha colpito molto. Infatti c'è un'osservare e parlare dei mali della società che non ci si aspetta.
Mi è piaciuto molto il suo parlare di educazione, di storia.
Il ritratto di Cesare Pavese è commovente.
E mi sono rivista in infiniti passaggi.
Nei tentativi di parlare in famiglia ma essendo la più piccola, nessuno ti ascolta.
Nell' osservare il mondo dalla propria stanza, pensando a quell'unica persona che il destino ha messo al mondo per noi: saprà trovarci? saprà rispondere alle nostre domande?
In quel confronto col marito, nel racconto "Lui e io".
Che bello leggere di una persona che dice di amare il teatro, la pittura, la musica ma di non esserne un'esperta. 

Non ho saputo farmi una cultura di nulla, nemmeno delle cose che ho più amato nella mia vita: esse sono rimaste in me come immagini sparse, alimentando sì la mia vita di memorie e di commozione ma senza colmare il vuoto, il deserto della mia cultura.

Ho visto un po' me e Persona. Lui brillante, profondo conoscitore di tutto. E io una perdigiorno, che scombina i programmi, che non riesce a portare a termine i piani di un pomeriggio, figurarsi quelli della propria vita.

Il titolo lascerebbe intendere un amore per le piccole cose, per le piccole virtù appunto.
Invece scrive:
Per quanto riguarda l'educazione dei figli, penso che si debbano insegnar loro non le piccole virtù, ma le grandi. Non il risparmio, ma la generosità e l'indifferenza al denaro; non la prudenza, ma il coraggio e lo sprezzo del pericolo; non l'astuzia, ma la schiettezza e l'amore alla verità; non la diplomazia, ma l'amore al prossimo e l'abnegazione; non il desiderio del successo, ma il desiderio di essere e di sapere. Di solito invece facciamo il contrario: ci affrettiamo a insegnare il rispetto per le piccole virtù, fondando su di esse tutto il nostro sistema educativo.

Credo che Natalia Ginzburg sia stata una grande scrittrice ed una donna immensa. 
Non mi capacito che a scuola non abbia avuto uno spazio degno di nota.
La mia sensazione è che a scuola, e per tanto tempo nel mondo scolastico, abbiano avuto spazio gli uomini più delle donne. Spero che le cose siano cambiate.

Oggi è successa una cosa inaspettata.
Persona mi ha raccontato un episodio del suo quotidiano.
A volte ho paura quando mi parla così.
Trattengo il fiato come se fosse una farfalla che si è posata sulla mia spalla.
Resto immobile perché temo che voli via, spaventata o infastidita da un mio gesto.
Persona è veramente speciale. 
Mi merito il suo tempo? No, decisamente no.
Io spero di morire, non so fare nulla e ho paura di tutti e tutto.
Ma quello che mi dona è per me un tesoro prezioso.
Sono molto fortunata.

Buonanotte.

martedì 12 ottobre 2021

Titanic

L'uomo d'oggi ha ereditato un sistema nervoso che non sopporta le attuali condizioni di vita. In attesa che si formi l'uomo di domani, l'uomo d'oggi reagisce alle mutate condizioni non opponendosi agli urti bensì facendo massa, massificandosi.

Quarant'anni fa moriva Eugenio Montale.
Premio Nobel per la Letteratura, la poesia la studiò da autodidatta.
Non conosco Montale (l'ho solo studiato a scuola), ma questa è una di quelle notizie biografiche che avrei voluto apprendere da ragazzina. Invece del limitato: importante poeta italiano del Novecento, nato a Genova, morto a Milano.

Ma oggi non si parla di Montale.
In tv c'è il Titanic di Cameron, 1997. Colonna sonora intramontabile.
Io e mio padre siamo seduti sul divano alle ore 00.28 del 13 Ottobre 2021 a guardarlo per la milionesima volta.

Naturalmente la mia attuale età mi consente di fare delle considerazioni che da ragazza non avrei mai potuto elaborare; presa com'ero dalla storia d'amore tra Rose e lo sfortunato Jack.
Innanzitutto la serietà del personale di bordo.
Oggi si è perso il significato del valore e dell'onore.
Ma una volta la divisa era un ideale. (So di cosa parlo. Un uomo in divisa è seduto proprio qui accanto a me.) Questo è un pensiero rassicurante.
Poi le considerazioni diventano di carattere tecnico.
Te le risparmio. Mi limiterò a dire che il Titanic è per il mare, quello che l'11 Settembre è stato per il mondo. Tutto è cambiato. Nulla è stato più lo stesso.
Il numero delle scialuppe di salvataggio è stato equiparato al numero delle persone a bordo.
In situazioni particolari, come quelle tra i ghiacci sono state elaborate nuove regole: le scialuppe sono dotate di particolari strumenti per prevedere l'ipotermia, le velocità di crociera rimodulate.
I sistemi di bordo per la localizzazione delle navi oggi sono all'avanguardia.
E lo stesso dicasi per i messaggi di soccorso.
Una delle scene più tragiche resta quella che vede il Capitano, l'Ingegnere, la coppia di Anziani e della Mamma con i Bambini accogliere la morte in pace, mentre l'Orchestra del Titanic suona le sue ultime note.

Una tragedia vera. Forse una delle poche che ci abbia insegnato qualcosa però.
Davvero povera come consolazione.
Chissà cosa mi direbbe Persona.

 "Mi ha salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata." 

lunedì 11 ottobre 2021

Errori Grammaticali

Non rimuginare sugli errori commessi,
pensa piuttosto a come evitare di commetterne altri.
(Michele Scirpoli)

Caro Michele Scirpoli non so chi tu sia ma questa tua frase oggi, mi conforta.
Sia chiaro: non mi sono mai vista come un'intellettuale. Non so scrivere. Mi pongo sempre mille dubbi con gli accenti. Ma se c'è una cosa che mi fa impazzire sono gli errori di grammatica.
Più passa il tempo, più ne commetto. E dimentico regole che dovrebbero essere acquisite.
Ma la vera tragedia è quel fare sempre figuracce con la persona che amo di più.
Perché?

Ha ragione la Bestia: "È inutile illudersi. Quella ragazza non vedrà mai niente in me... tranne che un mostro. È inutile."
Mi rassegno caro Bloggy.
Sono un'eterna maschera.
Mi arrendo.
Non sono niente di buono.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

domenica 10 ottobre 2021

La Ics - Oriana Fiumicino

 Dietro ogni foto, a matita, una data.
Talvolta, un luogo.
Funziona così nella nostra famiglia,
una foto senza una data è orfana di madre e di padre,
è un albero senza radici.


Caro Bloggy,
oggi è stata una domenica delle mie. Ti scrivo e gli occhi si riempiono di lacrime, ma le ricaccio giù. A soffocare cuore. A incrostarmi l'anima.
Oggi mi sono sentita invisibile a casa mia. Non per strada, non con gli "altri". A casa mia. Che sensazione orribile. Per non esplodere sono corsa in bagno, ho preso delle gocce di bromazepam e mi sono calmata. Non ero arrabbiata. Ma ho rischiato di scoppiare a piangere. Questo in famiglia. Come se ciò non fosse sufficiente, la risposta algida e laconica di Persona ad un mio messaggio ha concluso questa stupenda domenica autunnale.
Vedi, io non esagero quando prima di scrivergli mi pongo un sacco di dubbi e perplessità. Infatti, basta una sua risposta scocciata, per farmi rimanere malissimo e distruggere quel po' di equilibrio che fingo di possedere.
Il viceversa non è contemplato. Lui può scrivere quando vuole; troverà sempre una persona disponibile e stupidamente sincera. Be' se mi è capitato di essere scortese in passato, ho sempre chiesto scusa. Lui invece al massimo dice che "sono io a reagire male".

Caro Amico, credo sia arrivato il momento in cui anche Persona si sia scocciato del giochino che io rappresento. Lo fanno tutti. Perché Lui dovrebbe essere diverso? La gente si stanca di me. Nessuno lotta per me (vedi A.: una relazione di 13 anni finita letteralmente nella fogna nera). Sono una dalla quale tutti si allontanano. E fanno bene. Altrimenti rischiano di rimanere invischiati nelle sabbie mobile della mia esistenza. Io non provo più nulla. Solo amarezza e frustrazione. Non mi interessa nulla. Vorrei solo spegnermi. E sparire realmente. Non credo di essere capace di fare qualcosa di buono nella vita. Vorrei solo spegnermi.

In questo momento cerco di ricavare conforto dal secondo libro che mi è stato generosamente donato dalla casa editrice Tempesta. L'ho letto tutto d'un fiato e sono emozionatissima mentre te ne parlo. Mi ha colpito una cosa. A tutti gli effetti è un regalo. E a tutti gli effetti, non so se in modo consapevole o meno, chi l'ha scelto ha indovinato perfettamente quello di cui avevo bisogno. Infatti ci sono tanti ingredienti che in una storia ho imparato ad apprezzare e riconoscere come miei preferiti: c'è lo stile epistolare, che amo; storie che si intrecciano con altre storie; ci sono i nonni; c'è tanto tanto amore.
Ripeto, probabilmente è stato il caso a dettare questa scelta. Ma se invece è stata il frutto di un pensare, valutare, posso dire che chi mi ha fatto questo dono, ha colto di me molto più di quanto molte persone a me vicine abbiano mai fatto.

Qui le parole sembrano essersi aggrappate al foglio soltanto dopo aver a lungo volteggiato nell'aria.

La storia narrata, potremmo dire, è quella di Nonno Mario e Nonna Giulia. Si sono innamorati ancor prima di incontrarsi. Il loro strumento per comunicare le lettere.
C'è qualcosa di magico nello scrivere lettere. Il corpo è abolito, parla l'anima. Non c'è la voce a mitigare le parole. A dare loro la giusta inclinazione. L'unico filtro è il cuore. E anche se le lettere impiegavano mesi per tornare tra le mani del proprio destinatario, il cuore riusciva a cogliere la stessa intensità del momento vissuto da chi le aveva scritte.
A questa storia d'amore, come sempre nella vita, si intrecciano, pur senza quasi toccarsi, le storie di altri protagonisti del dopoguerra italiano.
Non voglio anticipare null'altro, ma il libro merita veramente un sorso della nostra vita.

Mi chiamo Giulia perché mio nonno non ha mai tollerato le X nella sua vita.
Niente incognite e niente pareggi.

Ogni persona ha la sua dignità, non può essere indicata con una X qualsiasi.
Nella X io ci vedo anche il segno della moltiplicazione. Ma credo di capire il sentire di nonno Mario. Le sue idee. La sua nobiltà.
L'amore di Nonno Mario e nonna Giulia è una di quelle cose che mi accompagnerà per sempre nella vita.

I miei Nonni sono vissuti troppo poco. Ed io ero troppo piccola per viverli bene.
Conservo un ricordo di loro che è forse dipinto dal mio amore.
Prima li sentivo vicini; sentivo la loro protezione oltre la morte.
Ma ultimamente spero che non mi vedano. Che non ci siano. Non voglio che vedano come sono diventata.
Soprattutto Nonna C.
Lei mi amava veramente. E devo ripetermelo perché l'Oscurità vuole togliermi anche questo: il ricordo del suo amore.

E devo lottare affinché non accada.


sabato 9 ottobre 2021

Una carezza inaspettata: Il Libro della gentilezza - volume secondo

Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri;
ma si trovano ancora delle cose belle, e nonostante che l’amore sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte.

(J.R.R. TOLKIEN)


Ciao Bloggy, come stai? È da un po' di tempo che non mi faccio sentire. Avevo bisogno di una pausa. In questi giorni non riuscivo a leggere  e Malinconia ha invaso ogni spazio della mia anima. Il problema non è la vita; sono io. Il viaggio a Milano me lo ha confermato. Ma non sono qui per raccontarti di questo mio stato d'animo.
Ho voglia di raccontare una cosa bella che mi è accaduta in questi giorni.
Te l'avevo accennato, ricordi? Aspetta vado a vedere quando... Era il 29 Settembre.
Notifica email: bisogna autorizzare la pubblicazione di un commento sul blog.
Notifica del tutto inaspettata: c'è un commento per uno dei miei post. Già questa è una notizia di quelle che mi sconvolge, lo sai: qualcuno legge ciò che scrivo?
Naturalmente, da un punto di vista razionale, so che può capitare. Ma pensa la sfortuna di chi incappa in queste pagine? Hai ragione mi sto dilungando.
Allora, superato lo stupore iniziale, reggiti forte, scopro che a scrivermi è R. e non mi scrive insulti.
No! R. rappresentando la Tempesta Editore, mi dice che: "è stato strano e divertente trovare in queste pagine questo libretto che la nostra casa editrice ha pubblicato come omaggio per i tanti amici, autori, clienti e persone gentili che orbitano intorno a noi o che hanno avuto a che fare con noi". E avrebbe avuto piacere di inviarci il secondo volume de Il libro della gentilezza.

Non ci credo che sia successo veramente. Ma il pacchetto che mi è arrivato ieri e le letture di oggi, testimoniano che è accaduto realmente. 
Caro Bloggy, non uno, abbiamo ricevuto ben due libri in omaggio. Ed io sono così onorata e felice di queste attenzioni, che ho meno parole del solito per descrivere il mio stato d'animo.


Eccoli qui: Volume Primo e Volume Secondo insieme. Questa volta per sempre. 
Ma pensa il caso. Volume Primo era un omaggio. Un regalo. Qualcuno magari per penuria di spazio, l'ha portato al mercatino dell'usato. Dopo un annetto circa, in quello stesso mercatino arriva una tipa malata di malinconia che leggendo la quarta di copertina, si innamora di quelle semplici e bellissime parole che sembrano parlare al suo cuore malato: Questo libro è per te. Per te che sei stato gentile [...]
E dopo tre anni eccoci qui, a raccontare questa storia. Una storia di storie che si intrecciano. 
Volume Secondo è esattamente come me lo aspettavo: Gentilezza è ancora lì, ma sembra segnata da solchi che col tempo, si sono approfonditi. I racconti raccolti sono sempre belli. Pieni di vita. Una vita non sempre con il lieto fine, ahimè. Ma che per questo mi ha fatto vedere la fortuna che ho, che ho avuto in questi anni. Il mio essere gentile è forse il mio modo di riscattare tanta fortuna.

Mi hai guardato e mi hai teso la mano;
mi hai sorriso senza conoscermi;
hai avuto pazienza in un momento di tensione;
hai dato speranza nel momento in cui c'era solo sconforto;
hai fatto dell'empatia il tuo vestito migliore;
hai alzato la testa quando tutti la chinavano;
ti sei ribellato davanti a un'ingiustizia.
Questo libro è per te: un simbolo, un gesto che ci piace ripetere, la voglia di continuare a pensare che nel mondo la gentilezza prima o poi si farà largo.

Confesso di essermi sentita un po' in colpa, non volendo ho forse svelato una cosa che sarebbe dovuta rimanere segreta. Perché R. era, a mio parere, un po' amareggiato nello scoprire che un pizzico di quella gentilezza donata era finita in un mercatino. L'unica cosa che posso fare è promettere che questi due volumi non verranno mai separati. Amo fare in modo che tutti abbiano un compagno. Credo sia una mia malattia.

Cose che ho imparato questa volta, dal libro della Gentilezza:
- i tulipani sono i fiori del vero amore; nella prima foto si vedono (spero) dei tulipani gialli: i miei fiori preferiti.
- il finale di un libro si può cambiare, perché non quello di una storia?
- se i miei genitori sono stati capaci di incontrarsi, innamorarsi e stare insieme tutta la vita, non vuol dire che io debba essere come loro.
- ho 42 anni, ma gli anni non sono miei; restituirli non sarebbe un'idea malsana; le colpe dei miei fallimenti sono tutte mie, ma anche chi se ne importa.
- mi piacerebbe che ci fosse una me del futuro da qualche parte, orgogliosa di quella che sono: "Sei una persona buona, anche se ti isoli dal mondo e dal futuro volevo venirti a trovare per dirti di rimanere sempre come sei."
- vorrei che Persona fosse Giorgio. Ma io non sono Claudia. Quindi non si può immaginare un lieto fine. Sono già molto fortunata ad averlo nella mia vita. 
- ho paura di diventare come Lavinia.

p.s. Domani ti racconterò La Ics.