lunedì 25 ottobre 2021

Il Prigioniero del Cielo - Carlos Ruiz Zafon

In questa vita si perdona tutto, tranne dire la verità.


Ho sempre sentito parlare di Carlos Ruiz Zafón. Scrittore che ha venduto milioni di copie, molto apprezzato in tutto il mondo.
Il suo è il novantanovesimo libro che ho letto nel 2021.
E sono molto soddisfatta del mio lavoro.
Devo fare una confessione, leggendolo ho pensato una cosa: una bella storia è difficile da costruire, ma se sai scrivere non è indispensabile averne una bellissima.
Il Prigioniero del Cielo fa parte della tetralogia de Il cimitero dei libri dimenticati, ma può essere letto in modo indipendente. E tanto mi è bastato. Non leggerò gli altri volumi.
Alcuni personaggi però mi sono piaciuti molto. In modo particolare Fermìn e il signor Sempere.
La storia è seminata di indizi e lascia aperte moltissime porte. Ma non mi ha conquistata a tal punto da volermi addentrare tra i borghi di Barcellona.
Le storie dei libri mi piacciono. Ma questa volta il libro è rimasto sullo sfondo. O così l'ho avvertito io. E quindi anche se siamo entrati nell'ultima dimora dei tomi estinti non ho provato nessuna vertigine. Nessuna emozione.

Oggi Persona mi ha fatto notare le parole di una canzone degli U2: 

When I first met you girl
You had fire in your soul
What happened your face
Of melting in snow?

Naturalmente mi ha lasciato sconvolta. Ma con lui non posso ammetterlo.
Da quando ho capito che nel mondo non c'è passione, che non c'è niente per me; da quando ho perso ogni tipo di ambizione e ho lasciato morire ogni sogno, credo di essermi spenta.
E paradossalmente il fuoco che avevo dentro, spegnendosi, ha sciolto tutto il resto.
Non c'è niente in me; solo un mostro.

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