giovedì 14 ottobre 2021

Le Piccole Virtù - Natalia Ginzburg

 e avremmo voluto anche noi insegnargli qualcosa,
insegnargli a vivere in un modo più elementare e respirabile:
ma non ci riuscì mai d'insegnargli nulla, perché quando tentavamo
di esporgli le nostre ragioni, alzava una mano e diceva che lui sapeva già tutto.


Caro Bloggy,
ieri è stata una giornata molto intensa. Il pomeriggio nell'ambulatorio medico mi ha distrutta. Pensa che mi sono addormentata alle 23. Stamattina ero fresca e riposata come una rosa di maggio. Una sensazione bellissima. L'ultima volta, devo averla provata nel pancione di Mamy.
Qualche giorno fa ho finito di leggere questo bel libro di Natalia Ginzburg.
Era nel mio elenco dei "libri da leggere prima di morire" da molto tempo.
Inutile dirti che è stato una piacevole sorpresa.
La scrittura della Ginzburg è brillante, scorrevole e incredibilmente familiare.
"Incredibilmente" perché a leggere lei, scrivere sembra una operazione facile. E invece è immane il lavoro, lo studio che si cela dietro una bella scrittura.
Un libro da avere nella propria libreria. Fatto di racconti brevi anche simpatici e con un risvolto finale che mi ha colpito molto. Infatti c'è un'osservare e parlare dei mali della società che non ci si aspetta.
Mi è piaciuto molto il suo parlare di educazione, di storia.
Il ritratto di Cesare Pavese è commovente.
E mi sono rivista in infiniti passaggi.
Nei tentativi di parlare in famiglia ma essendo la più piccola, nessuno ti ascolta.
Nell' osservare il mondo dalla propria stanza, pensando a quell'unica persona che il destino ha messo al mondo per noi: saprà trovarci? saprà rispondere alle nostre domande?
In quel confronto col marito, nel racconto "Lui e io".
Che bello leggere di una persona che dice di amare il teatro, la pittura, la musica ma di non esserne un'esperta. 

Non ho saputo farmi una cultura di nulla, nemmeno delle cose che ho più amato nella mia vita: esse sono rimaste in me come immagini sparse, alimentando sì la mia vita di memorie e di commozione ma senza colmare il vuoto, il deserto della mia cultura.

Ho visto un po' me e Persona. Lui brillante, profondo conoscitore di tutto. E io una perdigiorno, che scombina i programmi, che non riesce a portare a termine i piani di un pomeriggio, figurarsi quelli della propria vita.

Il titolo lascerebbe intendere un amore per le piccole cose, per le piccole virtù appunto.
Invece scrive:
Per quanto riguarda l'educazione dei figli, penso che si debbano insegnar loro non le piccole virtù, ma le grandi. Non il risparmio, ma la generosità e l'indifferenza al denaro; non la prudenza, ma il coraggio e lo sprezzo del pericolo; non l'astuzia, ma la schiettezza e l'amore alla verità; non la diplomazia, ma l'amore al prossimo e l'abnegazione; non il desiderio del successo, ma il desiderio di essere e di sapere. Di solito invece facciamo il contrario: ci affrettiamo a insegnare il rispetto per le piccole virtù, fondando su di esse tutto il nostro sistema educativo.

Credo che Natalia Ginzburg sia stata una grande scrittrice ed una donna immensa. 
Non mi capacito che a scuola non abbia avuto uno spazio degno di nota.
La mia sensazione è che a scuola, e per tanto tempo nel mondo scolastico, abbiano avuto spazio gli uomini più delle donne. Spero che le cose siano cambiate.

Oggi è successa una cosa inaspettata.
Persona mi ha raccontato un episodio del suo quotidiano.
A volte ho paura quando mi parla così.
Trattengo il fiato come se fosse una farfalla che si è posata sulla mia spalla.
Resto immobile perché temo che voli via, spaventata o infastidita da un mio gesto.
Persona è veramente speciale. 
Mi merito il suo tempo? No, decisamente no.
Io spero di morire, non so fare nulla e ho paura di tutti e tutto.
Ma quello che mi dona è per me un tesoro prezioso.
Sono molto fortunata.

Buonanotte.

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