sabato 19 settembre 2020

Follia - Patrick Mc Grath

 "E vedendo Stella
sentì il suo cuore cantare.
Con Stella c'era sempre di mezzo il cuore,
il linguaggio del cuore."


Se continuo con questo andazzo non parlerò mai più dei libri che mi hanno sconvolto l'anima e che mi si sono cuciti addosso.
Un atteggiamento che mi caratterizza è che quando faccio schifo continuo a sguazzare nella palude nella quale amabilmente ristagno (- Ma si potranno usare le parole palude e ristagno, nella stessa frase? -).

E così con questo meraviglioso spirito autocritico e accattivante, mi accingo a parlare di questo compagno estivo.

Avevo letto commenti entusiastici e favoleggiamenti di ogni sorta. Ovviamente a me non è piaciuto.
"Non lo poserete un attimo", dicevano. "Una storia che vi prenderà dalle prime pagine", leggevo. Non l'ho lasciato perché non amo iniziare un libro e non dargli la possibilità di esprimersi fino all'ultimo punto; mi ha preso così tanto che ho impiegato un mese per finirlo e nel frattempo macinavo Murakami come fossi stata un mulino a vento, nemico giurato di Don Chisciotte (come mi è venuta questa?!?) e alimentavo una nuova passione nei confronti delle serie televisive.
Luglio è stato un mese molto intenso...

Per un po' le tenebre parvero diradarsi.

Cosa mi è piaciuto: la scrittura e la narrazione in prima persona.
Infatti è uno dei protagonisti a raccontarci questa storia.
Inoltre, lo so che è blasfemia, ma mi è piaciuta moltissimo la copertina!
Le edizioni Adelphi hanno questa peculiarità che apprezzo molto: usare riproduzioni di quadri come immagini per le loro copertine. 
In questo caso specifico è stata usata una riproduzione di Pierre Soulages, Peinture.
Leggo: conosciuto come il maestro del nero, egli era affascinato dal suo essere "... sia un colore sia un non colore. Quando la luce si riflette sul nero, lo trasforma e lo trasmuta. Apre un campo mentale tutto suo".

Cosa non è piaciuto: la storia.

Colpa mia, chiaramente. Come ho potuto solo comprare un libro con un titolo simile?

-ANTICIPAZIONE-
Gli amori mi piacciono quando hanno il lieto fine.
Invece, in modo molto lontano, mi è sembrato di riconoscere il finale che rischio se continuo con questo atteggiamento di follia... appunto!
-FINE ANTICIPAZIONE-

Come sempre, la protagonista non mi è piaciuta perché è come me. In realtà mi riconosco solo nella debolezza. Non nella sua forza, o nel suo coraggio. Non nella sua bellezza o nel suo fascino.

Mi ha fatto tanta pena.
Siamo tutti soli.
Buffo!
"Soli" potrebbe far pensare, in modo positivo, a tante stelle madri. In modo realistico, è un aggettivo.
Io intendevo usarlo in modo realistico.

Sono un'acqua scura, sono dolore,
la mia anima è lacera, sanguina,
toccherai la mia ferita?

Stella è una donna a metà. Divisa tra ciò che si deve fare e ciò che vorrebbe fare.
Ha su di sé gli occhi inquisitori di chiunque. Perché chiunque si arroga il diritto di giudicare le vite altrui. E lo fa in modo crudele e mai provando a mettersi nei panni dell'inquisito.

Di solito vogliono che tu tenga la bocca chiusa,
a volte invece pretendono che gridi,
e si aspettano che sappia tu la differenza.

Come se questo non bastasse a mettere i brividi, la storia si svolge nelle lande desolate della Gran Bretagna. Tra le mura di un manicomio criminale vittoriano, sobborghi londinesi, colline scozzesi. Non c'è un raggio di sole (modo positivo) che riesca a penetrare le coltri nebbiose che avvolgono luoghi e protagonisti. E se per una strana coincidenza, riesce a sfuggire al controllo del Destino, dura poco. E viene subito spezzato.
La nebbia vince su tutto.

La gente è fatta così, seleziona con fiuto infallibile le proprie vittime fra chi avrebbe più bisogno di calore.

Parzialmente vero. Ho imparato una cosa da questa storia: noi non vogliamo amore. Noi vogliamo quell'Amore. 


p.s. Continua la rubrica Parola del giorno.
Sarà un breve viaggio nel mio alfabeto di sentimenti. Come sempre sarà un guizzo non pensato. Chiedo venia.

b. bocca 

Bocca da baciare e per baciare.
Se la si usa solo per parlare la si rilega al ruolo di una mera fessura.
Se si seleziona ciò che da essa esce, può diventare una finestra sul nostro mondo interiore.

Nessuno ti bacia più, mia piccola bocca.
Un giorno forse, diventerai la porta dei Little People.
O sarai il tramite per liberare l'incatenata Anima.

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