venerdì 25 settembre 2020

Letture ad un bivio

"Ogni libro, ogni volume possiede un’anima,
l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto,
di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso.
Ogni volta che un libro cambia proprietario,
ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza."
Carlos Ruis Zafón avrebbe conpiuto 56 anni.

25 Settembre 1976: nascevano gli U2. 
Magari non è la loro migliore canzone, ma io li associo alle prime note di With or without you.
Sempre stato così, così sempre sarà.
L'insonnia non mi dà tregua. Sembra diventata la mia compagna fedele.
Del mostro di ieri inizio ad avere anche l'aspetto. Qualcuno mi ha detto: "Hai il viso di una bambina!". 
Bambino inteso come piccolo. Un modo gentile per dire: smunto, spento, pallido, malato.
Mi sono giustificata dicendo che la mancanza di trucco poteva essere complice del mio aspetto diversamente umano.

Artefice una certa ironia del Destino, sto leggendo Notre Dame de Paris - Victor Hugo.
E non posso non immaginare "mostro e bambina" come le due facce di questo periodo.
Sempre a proposito di letture, devo decidermi a finire La Fiera delle Vanità e Memorie dal Sottosuolo.
Sono senza energie. Completamente apatica. Tuttavia se riuscissi a completare qualcosa la mia anima avrebbe una leggera vibrazione. E non si può mai sapere quali distanze sappiano coprire, le anime vibranti.

Vorrei poter aiutare Amica, che sta vivendo un periodo difficile. In realtà non se ne farebbe niente della mia presenza, avendo già accanto una persona straordinaria. Già, esistono. Le persone straordinarie sono reali; a volte escono dalle pagine dei libri e passeggiano, vivono con noi. Ma è un ulteriore constatazione di fallimento.

Se ripenso alla mia vita, scopro di non avere mai avuto occasione di dimostrare ciò che ho dentro. Mi sarebbe piaciuto amare, donare e donarmi senza riserve.
La mia versione attuale è troppo pesante per poterlo fare. È come se al mio corpo non arrivassero gli impulsi del cuore. Quegli slanci di un tempo si sono dissolti.
Le mie braccia fanno fatica ad aprirsi in un abbraccio. Come se, abituatesi a rimanere vuote, non tentino più di lasciar entrare altro che non sia il Nulla.
Un guscio  vuoto, mi sento così.

Mentre scrivo vago con la memoria tra le letture degli ultimi mesi. Devo riconoscere che, fatta qualche eccezione di cui ho già raccontato, non mi sono rimaste molte emozioni da condividere.
Il mio pensiero è incagliato. Non vado avanti. Non vado da nessuna parte. Sono immobile.


Una parola al giorno

h. hacker

Pensavo di essere un sistema chiuso e inaccessibile.
Sei arrivato tu, hai violato le barriere di sicurezza.
Ti sei inoltrato senza difficoltà nel cuore di ciò che non doveva essere mostrato.
Ti sei impossessato dei segreti, dei progetti, dei piani, di ogni cosa.
Ora spietato, te ne prendi gioco.



Ore 19.04 mi manca il respiro.
Sembra quasi che tu abbia letto queste mie ultime parole.
Però ci sei e stai bene. 
Questa è l'unica cosa che conta.





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