"Non è segnata su nessuna carta:
i luoghi veri non lo sono mai."
All'età di settantadue anni si spegneva povero e solo, Herman Melville.
D'accordo non è andata proprio così.
Ma immagino la Terra e tutti i suoi fratelli vestirsi a lutto quando muoiono persone ispirate. E Melville era tra questi.
Il capolavoro a cui oggi si associa il suo nome, non fu accolto con favore dai contemporanei. Pubblicato nel 1851 fu un fiasco editoriale. In Italia dobbiamo aspettare il 1930 per la sua prima traduzione, ad opera di Cesare Pavese, il 1932 per le prime pubblicazioni.
Lavoro complicatissimo quello della traduzione. Infatti esistevano due versioni differenti dell'opera.
Una inglese, La Balena, purificata delle parti blasfeme, irriverenti e colpevoli di lesa Maestà nei confronti della Corona Britannica.
L'altra americana, Moby Dick, ossia la balena, conseguenza di numerose revisioni e soggetta a non pochi errori di copiatura.
Questa è una di quelle storie che non ti abbandoneranno mai.
Le prima pagine del libro sono citazioni. Un libro con dentro altri libri!
Un capolavoro!
Immagina il mio disappunto quando, girovagando tra gli scaffali del mercatino dell'usato, scorsi questo capolavoro per la irrilevante cifra di € 1.80.
Roba da rimpiangere un'Inquisizione al contrario, in cui si mette all'indice non i libri, bensì coloro che non ne apprezzano il valore.
Avrei voluto conoscere, dare la mia vita per lui, il mio capitano!
Be' si parla di una gigantesca balena bianca, cosa ci potevamo aspettare!!!
Ma quello che voglio dire è che non eliminerei nulla, non una parola, non una nota, non un elenco.
Moby Dick è tutto, è niente!
Puoi ascoltare i racconti, le confidenze di vecchi marinai accoccolati sotto un cielo stellato.
Puoi sorbirti un sermone biblico.
Puoi imparare tutto lo scibile sull'olio di balena!
Ma non puoi annoiarti.
Trattieni il fiato. Vuoi imbarcarti anche tu!
La temiamo, la amiamo.
Non so spiegarmelo e non so spiegartelo.
La tua presenza mi dà serenità, la tua assenza mi getta in uno stato di follia.
Sei di un mondo a me lontano.
Sei bellissimo e indispensabile.
Profondo e inspiegabile.
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